Fnaarc, la Federazione nazionale degli agenti e rappresentanti di commercio, aderente a Confcommercio, la più rappresentativa della categoria (250mila in tutt’Italia) con 110 Associazioni territoriali, ha avviato una raccolta firme tra agenti iscritti e non iscritti.
A riferirlo è Angelo Lovallo, segretario Fnaarc-Confcommercio Imprese Italia Potenza sottolineando che “la nostra è una categoria composta in Basilicata da poco meno di 2mila lavoratori autonomi, forse “nascosta” al grande pubblico, ma di grande importanza perché contribuisce a far girare l’economia: 5mila contatti con negozianti, clienti, aziende, società ed enti in Basilicata per un fatturato tra i 120 e i 150 milioni sempre in regione”.
Le richieste della Fnaarc al nuovo Parlamento sono: Irap, definizione per legge di cosa si intende per “autonoma organizzazione”, assolvendo gli agenti individuali dal pagamento di questa tassa; riduzione della contribuzione Inps per i giovani agenti; attualizzazione del valore di deducibilità per l’acquisto dell’automobile; no all’aumento dell’Iva dal 1° gennaio 2019 in sintonia con Confcommercio.
“Gli agenti rappresentano l’insostituibile intermediazione del mercato e svolgono un ruolo propulsivo nell’attuale ripresa – dichiara Alberto Petranzan, presidente della Fnaarc – Non chiediamo favoritismi, ma soltanto il giusto adeguamento di leggi e regolamenti che riguardano la categoria”.
Una seconda parte della raccolta firme riguarda l’abolizione della carta carburanti (dal 1° luglio 2018) e la sua sostituzione con la fattura elettronica per la detrazione del costo e relativo recupero dell’Iva. La Fnaarc chiede che il cambiamento non finisca col penalizzare gli agenti con nuovi costi amministrativi di gestione ed aggravio della burocrazia. Si chiede che le norme attuative prevedano l’utilizzo di POS o di carte finalizzate in grado di semplificare il processo, automatizzando l’emissione della fatturaelettronica.
Gli effetti della crisi – aggiunge Lovallo – hanno avuto pesanti ripercussioni principalmente sul settore dell’intermediazione commerciale sino ad un calo medio degli ordinativi del 25-30% e una riduzione di agenti. I segnali di ripresa ancora flebili specie nella ripresa dei consumi. Intendiamo pertanto dare più servizi agli agenti di commercio fornendo supporto per l’acquisto di autovetture, per la contrattualistica in merito alla locazione di uffici, per l’acquisizione di programmi di gestione vendite e magazzino, per l’individuazione di incentivi pubblici verso l’innovazione tecnologica. Vogliamo accompagnare il ricambio generazionale attraverso politiche attive e agevolazioni destinate ai nuovi agenti, in particolare ai giovani, e concrete incentivazioni alle imprese per il conferimento dei mandati.Per questo è indispensabile fare gruppo, mantenere una grande coesione, investire tutti insieme per essere preparati ad affrontare un mondo assolutamente nuovo e differente dal passato”.
Per la Fnaarc-Confcommercio “è necessario dotarsi di programmi innovativi per reggere la crisi: l’agente di commercio sino agli anni ’90 ha dominato il mercato della GDO in senso assoluto proprio grazie alla estrema frammentazione che ha portato il sistema ad essere ancora in ritardo rispetto ad altri Paesi europei. Nel tempo sia per i processi di concentrazione sia per il cambio di mentalità del Retail che ovviamente preferisce arrivare direttamente alla fonte per trovare i prezzi migliori, l’agente di commercio ha perso molto del suo “appeal”. Con la crisi economica, con la volontà di ritornare agli albori, con assortimenti sempre più precisi e locali, con il parziale fallimento delle Centrali di Acquisto che di fatto hanno spostato gli investimenti dalla periferia alla Centrale, gli agenti di commercio stanno riprendendo sul campo la propria insostituibile funzione”.