Giovanni Schiuma, docente universitario Unibas ed ex vice sindaco e assessore all’innovazione del Comune di Matera commenta le ultime vicende politiche che coinvolgono l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco De Ruggieri. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Giovanni Schiuma: liberare le energie per Matera e la Basilicata
Occorreva già togliere la spina all’amministrazione DeRuggeri lo scorso anno quando era ormai evidente l’incapacità di guidare un processo di trasformazione possibile della città e della comunità materana. Si sono persi due anni – nonostante le risorse sono arrivate e anche le nuove assunzioni. La città è sporca e ferma. Si dovevano restituire i soldi della Tari e invece non solo sono spariti ma la tari è aumentata senza che si vedano alcuni risultati. La realizzazione degli investimenti sono fermi. Non c’è piano strategico ne strutturale. L’informatizzazione del comune è ferma – nonostante gli auspici del nuovo portale e del revamping tecnologico degli uffici. È oramai evidente una mancanza di leadership oltre che di capacità di governance. È evidente che esiste uno scollamento che non doveva assolutamente esserci tra AmministraIone e Fondazione 2019. Manca totalmente un raccordo con i cittadini. Si parla di 5G come futuro x Matera senza rendersi conto che se non si costruisce un ecosistema per l’innovazione – quello che ho chiamato creative valley – nulla accadrà se non ancora qualche puntuale e certamente esterno intervento che poca porterà al territorio. La gestione della viabilità da quando è andato via Delicio che tanto bene stava facendo è collassata tanto che anche gli ausiliari vengono investiti. Non c’è un piano del verde. Le scuole sono in degrado. Manca un dialogo con l’università. Insomma si naviga a vista in attesa di inaugurare la BALDORIA LUDICA a cui si sta già assistendo. Gli eventi si devono fare ma devono essere connessi ad una visione di crescita della comunità ed al suo coinvolgimento. Non abbiamo un teatro e faremo forse un altro castello di carta da smontare alla fine della festa. Non c’è un simbolo che rimarrà nel tempo di questa grande opportunità che è ECC2019. Non esiste una visione di sistema e non esiste un modello di gestione sistemica, così in modo estemporaneo le organizzazioni culturali della città nel migliore dei modi hanno avuto un contentino per organizzare qualche evento. Ma dov’è la crescita di un tessuto forte e qualificato che diventi l’eredità di sviluppo locale?! Si sta tradendo non solo le aspettative della comunità, ma la ragion vera per cui i commissari europei hanno scelto Matera – perché loro con gli occhi di chi guarda il mondo hanno visto le potenzialità di Matera. Ma si preferisce fare lo struzzo! E non la giraffa! Mettere la testa sotto la sabbia e ragionare senza indossare la visione del mondo e del futuro.
Avremmo dovuto votare lo scorso anno. Ma lo scollamento dalla realtà porta a non riconoscere che oramai non c’è nulla di quanto promesso dai palchi. Le lezioni del film “L’ora legale” sono state bene assimilate e fatte proprie e allora meglio fare e disfare perché la barca galleggi, sebbene non vada da nessuna parte. Ma l’ebrezza del mare e di una sintomatica navigazione regalano soddisfazioni personali che nulla hanno a che vedere con l’impatto sulla città e la comunità.
I cento uomini di ferro sono diventati di latta come quelli da colpire alle giostre con i fucili a piombini – tanto è solo una baldoria ludica.
È opportuno prendere coscienza che ora è arrivato il tempo di dire basta – o si cambia o si cambia. Le forze politiche e i comitati che ancora sostengono questo stato di fatto si devono assumere le responsabilità presenti e future; per non parlare di quelle passate!
Diversamente le cose si faranno ed i soldi saranno spesi ma di corsa e come al solito l’acqua scivolerà sul terreno secco.
L’ho detto e non mi stancherò mai di dirlo – Matera2019 era l’opportunità per rinnovare la cultura della comunità con il coinvolgimento di tutto il territorio della provincia, della regione e della Murgia. Far emergere la cultura dell’intraprendenza – cambiare i pregiudizi e le credenze che hanno bloccato lo sviluppo. Impiegare le risorse per coinvolgere le migliori intelligenze del territorio da mettere a sistema con il mondo affinché noi si diventi mondo.
Cime ebbi a dire quando mi sono dimesso: ‘non si può mai quadrare il cerchio se si inseguono gli interessi dei singoli e dei gruppi – l’unica strada era quella di applicare il programma e abbattere gli ostacoli con coraggio e forza! Punto dopo punto e se ci fosse stata resistenza – allora il consiglio comunale era il luogo dove farsi mettere in minoranza ma con la fierezza di lottare per lo sviluppo della città e non dei gruppi di interesse’. In una dichiarazione riportata sulla stampa dissi “mi auguro che ci sarà un colpo di reni altrimenti andranno in stallo!’ È così è stato.
ora basta! Si deve guardare al futuro dei nostri figli! E mi sono stancato di non poter attraversare una strada con un carrozzino poiché non ci sono rampe e di aver paura di essere investito. Matera può essere una terra vera di sviluppo ma occorre liberare le energie!
Giovanni Schiuma