In attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017 che definisce i nuovi livelli essenziali di assistenza e per consentire una uniforme applicazione delle disposizioni normative, la Giunta regionale di Basilicata ha approvato una serie di indicazioni operative per il rilascio delle autorizzazioni all’esercizio delle strutture sociosanitarie residenziali e semi residenziali. Con il provvedimento dell’esecutivo lucano vengono introdotte alcune modifiche che riguardano la procedura autorizzativa e i livelli di assistenza.
Per l’assessore alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, con il provvedimento si rafforza il processo di riqualificazione delle strutture socio sanitarie al fine di renderle sempre più adeguate ai bisogni dei lucani. Questa delibera – aggiunge l’assessore – ha lo scopo di armonizzare, in tutta la regione, le decisioni che spettano ai Comuni in modo da assicurare alle singole comunità la certezza degli standard qualitativi”.
In particolare, è stabilito che l’autorizzazione alla realizzazione della struttura è rilasciata dal Sindaco del comune territorialmente competente previa verifica di compatibilità da parte della Regione. Chi vorrà realizzare, ampliare, trasferire o decentrare una struttura dovrà inoltrare istanza al Presidente della Giunta Regionale e al Sindaco del comune territorialmente competente. Alla domanda di autorizzazione alla realizzazione di struttura dovrà poi seguire la domanda di autorizzazione all’apertura ed esercizio dell’attività sociosanitaria. La Giunta regionale ha anche disposto che, nella fase transitoria di applicazione delle nuove indicazioni, le strutture già autorizzate e quelle che intendono ampliarsi, trasferire o decentrare l’attività dovranno procedere alla domanda di rinnovo dell’autorizzazione.
La delibera di Giunta fa riferimento alla legge regionale 28 del 2000, con la quale sono stati definiti i requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi delle strutture sanitarie, alla legge regionale 4 del 2007 che disegna la Rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale e fissa requisiti, condizioni, e standard per l’autorizzazione e l’accreditamento dei servizi, alla legge regionale 5 del 2016 che detta norme in materia di verifica di compatibilità per la realizzazione delle strutture per le quali è previsto il pagamento a completo carico degli utenti e alla legge regionale 19 del 2017 con cui si stabilisce che alle strutture socio sanitarie si applicano le disposizioni previste dalla legge regionale 28 del 2000.