Matera e L’Aquila unite dall’arte, dal turismo e dalla tecnologia. L’inagurazione della mostra “La via della Croce – Matera per L’Aquila” nella corte e nei locali dell’ex ospedale San Rocco è stata preceduta da un protocollo d’intesa siglato dal sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri e dal suo collega aquilano, Pierluigi Biondi, alla presenza del Prefetto di Matera, Antonella Bellomo. La forza magnetica di Matera e l’orgoglio di un popolo che il 6 aprile 20o9 è stata messa in ginocchio da un violento terremoto. Dopo l’intervento di De Ruggieri, pronto a sottolineare il riscatto registrato il 17 ottobre 2014 con la conquista del titolo di capitale europea della cultura nel 2019, il sindaco di L’Aquila ha sottolineato i tre fattori sui quali dovranno scommettere due città nei prossimi anni; cultura, turismo e innovazione, visto che Matera e L’Aquila sono due delle cinque città italiane scelte per sperimentare la tecnologia 5G. “Il futuro dei nostri territori – ha sottolineato il sindaco Biondi, passa dalla cultura, che deve giocare un ruolo sempre più importante. L’Aquila da un lato ha investito sulla sua identità, perchè più di una generazione ha perso il contatto fisico con i nostri luoghi a seguito del terremoto e anche Matera lo ha fatto tutelando i suoi antichi rioni Sassi, un set cinematografico unico al mondo, non costruito ma naturale a tal punto da poter ammirare una città magica, esoterica. Dall’altro abbiamo puntiamo sul concetto dell’emancipazione perchè L’Aquila ha fatto registrare un livellamento verso l’alto del ceto sociale, a tal punto che la città è stata definita la Salisburgo d’Italia. Fare cultura significa aprirsi a nuove esperienze sempre migliori e sono molto felice di poter siglare questa intesa con Matera”.
Dall’intesa istituzionale tra Matera e L’Aquila alla mostra d’arte che esalta il mistero della passione di Cristo e unisce le due città anche dal punto di vista religioso e teologico. Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato i sindaci di Matera e L’Aquila, Raffaello de Ruggieri e Pierluigi Biondi, la presidente del Comitato promotore per il club Unesco, Stefania De Toma, Luca Prisco per Matera Convention Bureau, l’assessore alla Cultura del Comune dell’Aquila Sabrina Di Cosimo e il probiviro della federazione Italiana centri e club per l’Unesco dell’Aquila, Andrea Tatafiore. Sono intervenuti anche Giuseppe Lanzillo, presidente regionale dell’Unione Italiana Ciechi e commissario della sezione UCI di Matera, che ha ringraziato la promotrice della mostra Stefania De Toma per aver permesso anche ai non vedenti di poter scoprire nella scrittura braille le tavole che illustrano le Stazioni della Via Crucis di Marco Rindori, don Basilio Gavazzeni, coinvolto in questa missione con la traduzione dei testi che accompagnano tutte le opere dell’artista, ispirate alla città di Matera e impreziosite dal Cammino della Croce di Paul Claudel (illustrato anche in un apposito libretto disponibile all’ingresso della mostra), l’artista Marco Rindori, il presidente della Pro Loco di Spello, Fabrizio De Santis e il giornalista aquilano Angelo De Nicola, uno dei maggiori esperti e conoscitori della figura di Pietro Angelerio. A lui è stato affidato il compito di illustrare in pochi minuti la grandezza e la complessità di Papa Celestino V, citato nel terzo canto della Divina Commedia di Dante Alighieri, incoronato Papa proprio a L’Aquila. De Nicola che ha sottolineato il prezioso dono offerto per questa mostra da L’Aquila alla città di Matera, la Bolla del perdono di Celestino V, che si sposta per la seconda volta dal centro abruzzese dopo il viaggio all’Expo di Milano nel 2015. Per sancire il legame tra Matera e L’Aquila, il giornalista ha proposto di affidare ad una donna di Matera il ruolo di guidare il corteo della dama della bolla, fissata il 28 agosto di ogni anno con partenza dal Comune di L’Aquila, dove la Bolla è custodita, fino alla Basilicata di Collemaggio.
All’evento inaugurale della mostra ha partecipato anche il cantautore e attore Simone Cristicchi, che nelle vesti di direttore artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo, ha scritto e declamato una una breve performance teatrale, a suggello del senso etico e morale che è nella genesi dell’esposizione: tre racconti sulla pace e sulla guerra ispirati a “L’avventura di un povero cristiano”, quel Celestino V che, autore della Bolla, fu il Papa dello storico “ gran rifiuto”.
La mostra “La via della Croce – Matera per L’Aquila” utilizza il mistero della passione di Cristo per prestare la propria voce alla Città dell’Aquila, non ancora risollevata dopo otto anni dalla tragedia del sisma. Attraverso l’arte infatti, veicolo potente dell’etica e dei valori più preziosi e fonte di pace nel cuore degli uomini, come proclama il preambolo all’atto costitutivo UNESCO, che le due città hanno già avviato un percorso intenso e profondo di fratellanza profondo e già denso di progettualità. A testimonianza di questo percorso il Comune dell’Aquila affida a Matera il simbolo stesso della città: la “Bolla del Perdono” di Celestino V, uno dei documenti storici più importanti della Cristianità , simbolo di riconciliazione sociale laica e universale prima ancora che religioso e vero simbolo della comunità aquilana , una trasferta a dir poco storica insieme a una preziosa collezione di reliquie di santi del XVII secolo.
Fil rouge della Mostra è la Via Crucis realizzata in esclusiva per Matera da Marco Rindori, con richiami al paesaggio della Murgia e dei Sassi e riprodotta anche a rilievo su tavole dalle linee essenziali per consentirne la visibilità tattile. Le Stazioni oltretutto, ispirate al commento di Paul Claudel nella traduzione di padre Basilio Gavazzeni, consulente teologico della mostra, oltre che tradotte in cinque lingue sono incise nella scrittura braille (in collaborazione con la sezione di Matera dell’Unione Italiana Ciechi). Intorno alla Via Crucis e alla Bolla del Perdono ruotano opere provenienti da tutta italia, con la presenza della Pro Loco e del Comune di Spello, della parrocchia della SS. Trinità di Castrovillari, del Comune di Accadia e della Fondazione Jorio Vivarelli di Pistoia. Sono esposte opere di Bettoni, Butler, Butini, Celli, Cherillo, Marchionni, Mastroberti, Prosperi, Vanni, Vinazzani, di artisti della “Via Crucis di Spello”, fotografie di F. La Centra, una bellissima serie di diorami proveniente da San Severo ( E. Presutto) e uno straordinario manufatto in cartapesta che rappresenta il Santo Sepolcro ambientato in una tipica grotta rupestre dei Sassi di Matera eseguito dall’artista materana Francesca Cascione, con la collaborazione di Giuseppe Di Cuia, su ideazione e progetto del maestro grassanese Francesco Artese. Nella mostra Matera figura come contenitore e non presenza artistica diretta nel senso di una rappresentatività che oltrepassi i limiti territoriali.
Michele Capolupo
Di seguito le curiosità sulle Bolla del Perdono e sul Santo Sepolcro di Artese e Cascione
“Bolla Inter Sanctorum Solemnia” – Bolla del Perdono
La “Bolla del Perdono” è una Bolla pontificia emessa da Papa Celestino V il 29 settembre del 1294 e riconosciuta nella sua autenticità da Papa Paolo VI, che la annoverò al primo posto delle indulgenze plenarie. La Bolla venne emessa un mese dopo l’incoronazione di Pietro da Morrone a Sommo Pontefice nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio dell’Aquila. È la pergamena che reca il testo dell’indulgenza plenaria Urbis et Orbis, ma è il “gran rifiuto” di Celestino V a mitizzarla: a meno di tre mesi dall’emanazione della Bolla, il Papa rinuncia al Soglio di Pietro e viene eletto a succedergli Bonifacio VIII, il quale “revoca, cassa, annulla e dichiara invalido” il provvedimento del suo predecessore poiché considerato uno strumento rivoluzionario nel suo valore sia politico che religioso. Malgrado il divieto papale, l’affluenza dei fedeli fu numerosa e tre interventi miracolosi accaduti nel primo anniversario dell’istituzione dimostrarono in via soprannaturale la validità dell’indulgenza, che si ripete da 724 anni nel rito della Perdonanza Celestiniana, dai vespri del 28 al tramonto del 29 agosto. La Bolla è stata conservata fino al sisma del 2009 nella cappella blindata della Torre del Palazzo Civico, poiché Celestino l’aveva affidata alle autorità civili e non alla Chiesa avendola concepita non una pura e semplice remissione dei peccati, ma uno strumento di riconciliazione sociale. In questa dimensione di laicità e universalità del documento la Città dell’Aquila la affida alla Città di Matera, in occasione della Mostra “La via della Croce – Matera per l’Aquila”, in segno di un vincolo di fratellanza e pace profondo e indissolubile.
Il Santo Sepolcro
Ideazione e Progettazione: maestro Francesco Artese; Realizzazione: artista Francesca Cascione
Ancora una volta i Sassi e la Murgia Materana sono fonte di ispirazione per gli artisti provenienti da tutto il mondo. Il maestro Francesco Artese e l’artista Francesca Cascione hanno individuato nei locali dell’ex ospedale San Rocco il luogo ideale per dare vita al Santo Sepolcro, dove, secondo la tradizione cristiana furono depositate le spoglie mortali di Gesù dopo la Crocefissione. L’opera si sviluppa su un’area di mq 53.
Francesco Artese, pittore, è noto, a livello mondiale, per le sue realizzazioni presepistiche di grandi dimensioni che sono rappresentazioni della Natività ambientate nella società contadina lucana, partecipe dei valori di semplicità, condivisione e povertà della famiglia di Nazareth. Ha esposto a New York, Parigi, Lublino (Polonia), Lubiana (Slovenia), Betlemme, Roma Piazza San Pietro, Helsinki e Turku (Finlandia), Milano, Firenze, Buenos Aires e Goiania (Brasile). Francesca Cascione sin dalla giovane età si cimenta in svariate tecniche artistiche, dalla pittura su tela alla antica tecnica dell’affresco, alla cartapesta. Collabora nel 2013 alla realizzazione del carro trionfale in onore di Maria SS. della Bruna. E’ presidente dal 2014 della Associazione Culturale “Facce da Carro”, con la quale ha tenuto corsi di formazione sulla Cartapesta. Nel 2016 le è stato conferito dalla FIDAPA-BPW ITALY il premio “l’Arte della Cartapesta a Matera”.
L’organizzazione della mostra e la presenza delle opere sono state possibili grazie all’impegno culturale e istituzionale del c.p. Club UNESCO di Matera in sinergia col Club UNESCO dell’Aquila e in collaborazione con la Soprintendenza Belle arti e Paesaggio della Basilicata; la mostra ha l’alto patrocinio della Commissione Nazionale UNESCO, della Federazione italiana Club per l’UNESCO e il patrocinio dei Comuni dell’Aquila e di Matera . La segreteria organizzativa è di Matera Convention Bureau.
Per informazioni e prenotazioni contattare la segreteria grganizzativa Matera Convention Bureau ai seguenti numeri:
Tel. +39 0835.339401; Cell. +39 388.1935238
Orari Mostra: Ore 10.00 – 21.00 nei locali dell’ex ospedale di San Rocco a Matera dal 23 marzo al 15 aprile 2018
Costo: Euro 5,00 per persona (Under 10 Free). Prevista una riduzione per i cittadini residenti a Matera.
Michele Capolupo
La fotogallery dedicata alla sigla del protocollo d’intesa siglati dai sindaci di Matera e L’Aquila e quella relativa all’inaugurazione della mostra “La via della Croce – Matera per L’Aquila” (foto www.SassiLive.it)