Alla vigilia della domenica delle Palme, che inaugura la Settimana Santa della Passione di Nostro Signore, nella Parrocchia San Giovanni Battista di Matera Monsignor Pino Caiazzo, Arcivescovo della dioesi di Matera-Irsina ha benedetto un pezzo pregiato dell’arte religiosa materana, l’antico Crocifisso della chiesa di Sant’Agostino, restaurato in meno di due mesi dal materano Pino Schiavone e dalla barese Cinzia Masciale. Era stato il compianto don Mimì Falcicchio, storico sacerdote della chiesa di San Giovanni prematuramente scomparso il 7 novembre scorso, a sollecitare il restauro di questo Crocifisso e a chiedere che l’opera fosse adeguatamente collocata presso la sua chiesa. La sua volontà è stata portata a compimento. Il Crocifisso è stato installato grazie al contributo del committente del restauro, Attilio Caruso con le maestranze della ditta Stella, la direzione dei lavori di Rosaria D’Ambrosio della Sovrintendenza archeologica e dei beni artistici e del paesaggio e grazie ai calcoli eseguiti dall’ingegnere Saverio Acito, già sindaco di Matera. Al termine della Santa Messa celebrata da don Francesco Gallipoli insieme a don Valerio Latela, dopo una breve presentazione dell’opera a cura del restauratore Pino Schiavone e l’intervento di Attilio Caruso, che ha già commissionato in passato restauri di questo tipo, il Lams ha offerto un concerto musicale con Carmine Catenazzo all’organo e il soprano Erika Liuzzi, che ha eseguito dallo Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi “Cuius animan gementem vidit sum”, Da Gloria RV 589 e Domine Deus, Rex coelestis di Antonio Vivaldi, Panis angelicus di Cesar Franck e Ave verum corpus KV 618 di Mozart.
Pino Schiavone, figlio di una famiglia composta da mamma tedesca di Francoforte e papà materano, dopo aver vissuto l’infanzia nella città tedesca da 46 anni risiede nella città dei Sassi e da 31 svolge la professione di restauratore: “Quando mi ha commissionato l’opera non pensavo di poter completare il restauro prima di Pasqua ma grazie alle 260 ore lavorative consecutive siamo riusciti a riportare il Crocifisso nelle condizioni in cui potete ammirarlo oggi”.
Michele Capolupo
Di seguito le note storiche del Crocifisso
Il 22 febbraio 1592 due Padri Agostiniani, Pietro di Cuia di Matera e Paolo Bia di Montescaglioso, acquistarono dal Capitolo di San Pietro Barisano il complesso ipogeo di Santa Maria della Grazie o San Giuliano nel Sasso Barisano con l’intento di erigervi un nuovo convento. Completata in pochi anni la costruzione del convento e della nuova chiesa dedicata anch’essa a Santa Maria della Grazia, comunemente nota come Sant’Agostino, i padri commissionarono ad un ignoto intagliatore locale la realizzazione del Crocifisso per situarlo, come richiesto dalla liturgia, sull’altare maggiore.
L’opera, di particolare suggestione espressiva, incarna il Christus patiens rappresentando il dolore umano con un senso di grande immediatezza e profonda religiosità.
Il manufatto mantenne la sua collocazione originaria sino al 1903. Il 25 ottobre dello stesso anno Mons. Raffaele Rossi, Arcivescovo di Matera ed Acerenza, su richiesta dell’abate-parroco Gaetano Molinari, ritenendo le condizioni della chiesa parrocchiale di san Pietro Barisano inidonee al culto decretò lo spostamento della parrocchia in Sant’Agostino, non più officiata dai padri a seguito della soppressione post-unitaria del convento, trasferendo in questa sede suppellettili ed arredi liturgici. Fu in questa occasione che l’antico Crocifisso di Sant’Agostino fu trasferito nella chiesa rupestre della Madonna dei Derelitti che già nel 1866, a cura del Rev. Michele Virgintino veniva restaurata. Dalla Chiesetta rupestre, abbandonata alla incuria del tempo e dell’uomo, il Crocifisso, dal 18 Ottobre 1988, fu rimosso dalla Soprintendenza e custodito nei locali della stessa sino ad oggi.
Il compianto don Mimì Falcicchio, memore della bellezza artistica dell’opera, desideroso di ridarle il culto dovuto, aveva avviato una riflessione perché l’opera fosse adeguatamente collocata presso la Chiesa di San Giovanni Battista.
Il neo parroco, Don Francesco Gallipoli, avendo avuto piena disponibilità dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti della Basilicata, con il generoso contributo della Fam. Attilio Caruso, coinvolgendo il Laboratorio di restauro “Etruria” di Pino Schiavone, ha promosso il restauro e collocato il Crocifisso nell’abside della Chiesa di San Giovanni Battista in Matera.
L’opera, benedetta da Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera – Irsina, è riofferta alla venerazione dei fedeli dal giorno 24 Marzo 2018, Primi vespri della Domenica della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.
La fotogallery della benedizione del Crocifisso installato nei pressi dell’altare della chiesa di San Giovanni Battista a Matera (foto www.SassiLive.it)