LETTERA APERTA
Sequestro del cantiere “Marinagri”.
Le associazioni imprenditoriali API Matera e Lega Regionale delle Cooperative di Basilicata, le organizzazioni sindacali Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil della provincia di Matera, e una delegazione di imprese esecutrici dei lavori, si sono riunite per fare il punto sulla situazione del cantiere Marinagri di Policoro, soggetto a provvedimento di sequestro cautelare dal 17 aprile 2008.
Le associazioni e i sindacati firmatari di questo documento esprimono forte preoccupazione per il protrarsi di una situazione che, se non dovesse concludersi in tempi ragionevolmente brevi, rischierebbe di portare alla chiusura 30 imprese interessate ai lavori di costruzione della struttura turistica, che attualmente versano in condizioni di difficoltà a causa delle pesanti esposizioni bancarie (in totale circa 15 milioni di euro).
Inoltre, il rilevante numero di lavoratori coinvolti ha innescato allarmanti tensioni sociali in un territorio già prostrato dalla crisi economica.
Negli ultimi tempi, infine, si sono verificati fatti nuovi che giustificherebbero quanto meno una riapertura della discussione sulla vicenda. Il riferimento è sia ad atti documentali di autorevole fonte, come le estrinsecazioni dell’Università della Basilicata e dell’Autorità di Bacino, oltre che della Regione e del Consiglio comunale di Policoro, sia a fatti concreti come le avversità atmosferiche di queste settimane che, pur mettendo a dura prova l’intero territorio provinciale e causando danni quasi ovunque, non hanno intaccato il cantiere sequestrato e ritenuto a rischio idrogeologico. Di fronte ad allagamenti, esondazioni fluviali e mareggiate, infatti, Marinagri ha fornito una prova tangibile della tenuta dei manufatti.
Il fermo del cantiere Marinagri, inoltre, non solo impedisce all’investimento di fare da traino per l’economia del territorio circostante, ma blocca di conseguenza anche molte attività economiche ed imprenditoriali esistenti che fervevano intorno.
Per tutti questi motivi, i soggetti firmatari ritengono che un’iniziativa economica tanto importante non debba subire tempi di attesa così lunghi onde limitare le drammatiche conseguenze che si stanno verificando.
Da ultimo, si evidenzia che il prolungarsi del sequestro impedisce la necessaria attività di manutenzione quotidiana delle opere, che solo un presidio costante dell’uomo può garantire al fine di non vanificare il lavoro fatto.
La necessità di accelerare al massimo l’iter processuale dando priorità ad un fascicolo che sottende rilevanti implicazioni di ordine sociale ed economico, a parere delle scriventi è di fondamentale importanza.
API BASILICATA MATERA
LEGA REGIONALE DELLE COOPERATIVE
FILLEA CGIL
FILCA CISL
FENEAL UIL