Tragedia pasquale a Picerno, in provincia di Potenza. Un uomo di 39 anni di Potenza è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di omicidio colposo (come conseguenza del reato di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti). Secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe ceduto alcune “dosi” di eroina e cocaina a Michele Labella, giovane di 31 anni di Avigliano, che ne avrebbero poi causato la morte, molto probabilmente per overdose. Labella è stato trovato morto all’interno della sua abitazione.
I Carabinieri della Stazione di Picerno, insieme al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Potenza, coordinati dal Capitano Gennaro Cascone, in seguito alla morte del ragazzo hanno arrestato in flagranza dei reati di omicidio colposo, evento diverso da quello voluto dall’agente, morte o lesioni come conseguenza di un altro delitto, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, D.P., operaio potentino di 39 anni già noto alle Forze dell’Ordine.
I Carabinieri hanno trovato il cadavere di Michele Labella nella sua abitazione. Dall’immediato sopralluogo dei miliari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Potenza, condotto con la presenza del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza Paolo Mandurino e con il medico legale, è emerso che la morte del giovane fosse avvenuta, verosimilmente, per overdose.
Le serrate ed approfondite attività d’indagine, gli accertamenti svolti nell’immediatezza dei fatti e l’interrogatorio di D.P. svolto dal magistrato insieme ai militari hanno messo luce sull’intera dinamica dell’episodio ed evidenti sono state le responsabilità dell’operaio.
In particolare, Michele Labella, nonostante solo due giorni fa avesse terminato il periodo di permanenza presso un centro riabilitativo per le dipendenze patologiche, giovedì sera si è recato dall’amico D.P., anch’egli tossicodipendente, e gli ha chiesto della droga. Pertanto, i due, a bordo dell’auto del malcapitato, sono andati prima a Potenza per procurarsi la sostanza e poi fuori regione, dove D.P. conosceva bene i luoghi e la rete di spaccio, in quanto cliente, intermediando, procurando ed acquistando la droga per entrambi. Nell’immediatezza ne hanno assunta alcuna, mentre altra l’hanno consumato al ritorno a casa di D.P. a Picerno dove Michele Labella ha trovato ospitalità per la notte.
Poiché da mesi quest’ultimo non assumeva questa quantità di droga il giovane ha accusato un malore durante il viaggio di ritorno, motivo per il quale ha fatto guidare la sua auto al suo amico. Giunti a casa, prima di mettersi a letto, entrambi hanno assunto ancora cocaina ed eroina e proprio in questa fase il giovane ha accusato altri disturbi, come vomito e mal di testa. L’amico non ha chiamato i soccorsi. Nel giorno di Pasqua, nonostante fosse a conoscenza delle precarie condizioni di salute del ragazzo lo ha lasciato da solo in casa per poi rientrare nel pomeriggio e trovare il cadavere. Spaventato, non ha richiesto l’intervento del Pronto Soccorso ma si è limitato a chiamare un medico di famiglia che ormai ha potuto solo constatare la morte del giovane.
Al termine delle operazioni, l’arrestato è stato condotto a casa dei genitori e nel pomeriggio di domenica 1 aprile si è svolto il giudizio di convalida: il Gip, su richiesta del Pubblico Ministero, ha applicato la custodia cautelare in carcere e l’uomo di Potenza è stato trasferito nel carcere del capoluogo di regione.