Antonio Fedele, segretario generale della Federazione Italiana Sindacati intercategoriali: “Le lavoratrici ed i lavoratori del sistema emergenza urgenza 118 di Basilicata hanno diritto al rispetto delle tutele volute dalla legge e dai contratti di lavoro”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Dalle segnalazioni che giungono alla scrivente organizzazione sindacale, da parte di lavoratrici e di lavoratori del sistema 118 di Basilicata, è possibile cogliere il loro stato di profondo disagio dovuto ad alcuni anomali modelli organizzativi attuati nella regione Basilicata.
In riferimento al rispetto delle norme che disciplinano le materie dell’igiene del lavoro e della sicurezza sui luoghi di lavoro vengono evidenziate postazioni di lavoro, soprattutto nelle strutture dell’ex ASM di Matera, al limite del rispetto di dette norme.
Infatti, i servizi igienici non sarebbero sufficienti per un uso distinto fra il personale maschile e quello femminile.
La dotazione dei dispositivi di sicurezza individuali (D.P.I.) andrebbe potenziata al fine di garantire gli standard minimi di sicurezza garantiti dal legislatore.
Alcune di dette postazioni sono ancora allocate in edifici che, per la loro conformazione strutturale, non garantiscono le ottimali condizioni di temperatura ambientale in tutte le stagioni dell’anno.
Inoltre, molto spesso, i modelli organizzativi del servizio costringono i dipendenti a riposi compensativi non richiesti e che, quindi, sono illegittimamente imposti in maniera unilaterale prima dall’ASM di Matera e oggi dall’ASP di Potenza.
Sulla materia dei riposi compensativi la normativa contrattuale sancisce chiaramente che vi deve essere una precisa ed espressa richiesta dei lavoratori per trasformare il diritto alla retribuzione del lavoro svolto oltre l’ordinario orario di servizio, prestato a qualsiasi titolo (da turno, in prosecuzione, ecc..) , in riposi compensativi.
Su tale ultima problematica, a seguito di apposite sollecitazioni della scrivente organizzazione sindacale, sono intervenuti spesso gli organi ispettivi della Direzione Territoriale del Lavoro di Potenza-Matera che hanno accolto sempre la tesi del pagamento per lavoro prestato oltre l’ordinario orario di servizio.
Infatti, a seguito delle “sollecitazioni” della Direzione del Lavoro, sono state liquidate ben 2.866 (duemilaottocentosessantasei) ore di lavoro straordinario a 33 dipendenti o ex dipendenti dell’ASM di Matera.
Anche il Giudice del Lavoro di Matera ha condannato più volte l’ASM di Matera a causa del mancato pagamento di oneri accessori derivanti da lavoro svolto oltre il normale orario di servizio dai dipendenti.
Nonostante le pronunce giurisdizionali e le nette decisioni assunte dalla Direzione del Lavoro, ancora oggi il “diritto soggettivo” della giusta retribuzione viene assoggettato al “giudizio divino” della discrezionalità tecnico/amministrativa delle aziende sanitarie locali della regione Basilicata.
In tal modo, i vari burocrati del servizio pubblico sanitario regionale esercitano i loro poteri in antitesi con il precetto contenuto nell’art. 36 della nostra carta costituzionale che stabilisce la giusta retribuzione per la qualità e la quantità del lavoro svolto dal dipendente.
In merito al tema della giusta retribuzione occorre considerare lo stato di scarsa considerazione, giusto per usare un eufemismo, in cui sono tenuti gli autisti di autoambulanza.
Infatti, a fronte di corsi di qualificazione voluti dalla Regione Basilicata, frequentati dagli autisti, non sono riconosciuti e remunerati adeguatamente i compiti e le funzioni svolte quotidianamente da detto personale durante i soccorsi, che sono aggiuntivi rispetto alle mansioni di autista.
Finalmente, dopo anni di lassismo e di silenzio sul riconoscimento della figura di “autista soccorritore” tre autisti coraggiosi hanno chiamato in giudizio l’ASM di Matera per vedersi riconosciuta la loro giusta retribuzione rispetto alla qualità delle prestazioni lavorative svolte che si concretizzano in attività che vanno ben oltre i semplici compiti di autista.
Infatti, è notevole l’apporto lavorativo quali/quantitativo che quotidianamente viene fornito dagli autisti di autoambulanza al personale medico ed infermieristico con il quale interagiscono in ogni intervento di emergenza/urgenza.