La studentessa materana Martina Cipolla ha inviato alla nostra redazione il testo di una lettera aperta rivolta al presidente delle FAL Matteo Colamussi per denunciare i disagi sopportati sistematicamente dai pendolari che ogni giorno si devono spostare da Matera verso il territorio pugliese per motivi di studio o lavoro. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Sono Martina, ho 19 anni e frequento il primo anno di lettere moderne presso l’università di Bari. Le scrivo con occhi stanchi e con un’amarezza che non mi lascia tregua, a nome mio e di tutti i miei coetanei che, ogni giorno, vivono “l’Odissea pugliese”. Sono una ragazza che ama la propria città, non a caso sono rimasta nella mia terra; ritengo che non abbia senso andare via da un città cosi bella ed accogliente che si è riscattata dall’essere “vergogna nazionale”, acquisendo il titolo di “Capitale europea della cultura”.Ormai questa frase è sulla bocca di tutti, ma in realtà sappiamo cosa significa? Ci vantiamo di aver raggiunto un obbiettivo che, a parer mio, è parecchio lontano. Matera è una città che ha tanto, questo è lapalissiano, ma è un tanto che non viene valorizzato come dovrebbe.
Martedì 10 aprile 2018, mi sono recata presso la mia facoltà impiegando più di un’ora e mezza per arrivare a destinazione:precisamente partenza, con il treno delle Ferrovie Appulo Lucane, dalla stazione di Villa Longo alle ore 13,11 arrivo alle ore 15,08 in stazione Bari centrale; ritorno dalla stazione di Bari Centrale ore 19,05 arrivo alle ore 20,42 in stazione Villa Longo.
Un viaggio sofferto per via delle varie fermate in molti paesi della provincia di Bari, un viaggio di continue attese, di speranza affinché il treno potesse ripartire subito, di stanchezza e soprattutto di tanta rabbia.
Come è possibile che un percorso di soli 60 km venga effettuato in cosi tanto tempo? Come mai diamo importanza solo al turismo, ai ristoranti e ai B&B senza tener conto di ragazzi che, tutti i giorni si mettono in viaggio stremati a causa di un itinerario che si potrebbe fare in poco tempo? Come mai ci prendiamo cura solo dell’aspetto estetico della città? Perché puntiamo all’apparenza che mai ci potrà far crescere? Come mai siamo nel 2018 e non abbiamo le basi per diventare capitale europea della cultura nel 2019? Spesso mi chiedo se abbia fatto la scelta giusta rimanendo qui, ciò mi suscita parecchio sdegno poiché mai avrei pensato di domandarmi una cosa del genere.
Le faccio presente la situazione di molti miei compagni che,pur neopatentati, preferiscono recarsi a lezione con le proprie macchine,visti i disagi nei trasporti che noi materani siamo costretti a subire. Mi verrebbe da dire “vergogna”, ma non rivolta alla mia città, bensì a tutte quelle persone che mi permetta di dirlo, egoisticamente manovrano Matera.
Elogiamo una città che pian piano si sta svuotando per via delle innumerevoli difficoltà, trovando altrove una risposta alle proprie esigenze. Questo ci deve far riflettere… diventerà una città per soli turisti (semmai potranno raggiungerla?); e i cittadini materani, invece, fuggiranno ?
Matera è stata designata Capitale unicamente per ciò che si propone di fare.
Confido in Voi, in una risposta ai miei interrogativi, e non mi resta, nuovamente che sperare in un miglioramento.
Ringrazio per l’attenzione.
Cordiali saluti.
Martina Cipolla
Nella foto il treno fal in partenza dalla stazione di Villa Longo a Matera (foto www.SassiLive.it)
Unica soluzione Matera bari scartamento ordinario FS. Altrimenti sarà tutto inutile.