Si è svolto a Potenza un incontro tra le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil e la società Tecnimont Spa che sta terminando la realizzazione dell’impianto di Tempa Rossa per definire l’andamento dell’accordo sottoscritto alla Prefettura di Potenza rispetto alla formazione della manodopera locale impiegata nel cantiere e che rimarrà inoccupata al termine dei lavori di costruzione.
All’inocntro è stato stabilito che i percorsi formativi riservati ai lavoratori lucani già impiegati sul progetto Tempa Rossa, inoccupati e con determinati requisiti (essere residente in Basilicata da almeno 12 mesi continuativi ed aver maturato un’anzianità complessiva di lavoro sul progetto non inferiore a 6 mesi anche non continuativi) partiranno entro la fine di aprile.
I percorsi formativi tecnici presentano carattere di complementarietà e modularità (durata massima compresa tra 150 e 180 ore). Per tutti i partecipanti è previsto un corso di inglese finalizzato all’acquisizione delle competenze linguistiche di base on top rispetto agli elementi di inglese tecnico – professionale presenti in alcuni moduli formativi e un modulo opzionale di preparazione al mercato del lavoro. Sono previsti i seguenti corsi, divisi in ulteriori moduli: operatore della manutenzione e della riparazione di macchine e attrezzature, addetto agli impianti di primo trattamento del petrolio, tecnico wireline e coiledtubing, operatore dell’installazione e della manutenzione di impianti elettrici, operatore H2s e sicurezza, addetto al lavaggio e alla bonifica di impianti, serbatoio e cisterne.
“Siamo soddisfatti dello stato di avanzamento dell’accordo sottoscritto – affermano i segretari generali Cgil, Cisl e Uil di Basilicata rispettivamente Angelo Summa, Enrico Gambardella e Carmine Vaccaro – il nostro obiettivo è quello di valorizzare la manodopera locale ed evitarne l’esclusione dal processo produttivo a cantiere chiuso. L’auspicio è che le aziende impieghino i lavoratori del territorio adeguatamente formati in modo da tutelare anche queste aree interne afflitte dal continuo spopolamento, prima tra le cause del mancato sviluppo del territorio”.