“Le condotte discriminatorie tra Diritto Interno, Diritto Comunitario e strumenti operativi di attuazione del principio di uguaglianza”. Questo il tema del corso di alta formazione in Diritto Antidiscriminatorio promosso in mattinata a Matera nel Complesso Le Monacelle.
Il modulo formativo si muove nell’alveo dei principi e degli obiettivi dettati dall’Accordo di Partenariato 2014-2020 per l’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei, adottato dalla Commissione europea e dal “PO FESR BASILICATA 2014/2020“ ed è diretto a formare gli operatori del diritto, consulenti del lavoro ed in genere tutti quei soggetti come parti datoriali e P.A che quotidianamente intessono e compongono i vari segmenti del mondo del lavoro.
Il corso è il frutto del Protocollo di intesa stilato dall’Ufficio della Consigliera Nazionale di parità e il CNF ed è volto alla formazione della short list dell’Ufficio della Consigliera regionale di parità di esperte/esperti in materia antidiscriminatoria; è accreditato presso gli Ordini professionali e dà diritto ai crediti formativi per gli iscritti
I docenti coinvolti nell’attività formativa sono magistrati, professori universitari ed avvocati di chiara fama ed indiscussa preparazione nel campo che compiranno un’accurata analisi della normativa di settore con attenzione tanto alla tematica generale del diritto antidiscriminatorio nazionale e sovranazionale, quanto allo studio specifico dei diversi fattori di discriminazione. Un focus è stato riservato all’esame dei più recenti o rilevanti casi giurisprudenziali, analizzando le tecniche di argomentazione e le strategie processuali ad esse sottese.
“Formare, sensibilizzare le coscienze ed orientarle al tanto auspicato cambiamento – incidendo tanto sugli operatori del settore, quanto sui cittadini – rappresenta il volano ineludibile per un efficace e fattivo contrasto alle discriminazioni, ancora troppo diffuse, in special modo nel mondo del lavoro” – ha dichiarato la Consigliera regionale di parità Ivana Pipponzi.“Purtroppo”, continua la Pipponzi, “una donna su tre viene molestata sul posto di lavoro e non ha il coraggio di denunciare, temendo ritorsioni e, financo, il licenziamento. Pertanto, portare ad emersione simili condotte rappresenta un momento fondamentale nella lotta alle discriminazioni di genere. Il passo successivo sarà quello di denunciare alla Consigliera di parità, pubblico ufficiale deputata per legge al contrasto delle discriminazioni di genere sul mondo del lavoro, anche per il tramite di operatori del diritto adeguatamente formati”.
La fotogallery del Corso di alta formazione in diritto antidiscriminatorio (foto www.SassiLive.it)