L’Adoc sta ricevendo in questi giorni un numero sempre crescente di segnalazioni in merito ad un nuovo fenomeno di telemarketing aggressivo: l’operatore ad inizio chiamata sbaglia, sistematicamente e volontariamente, il nome dell’intestatario dell’utenza per poi proporre offerte, bypassando anche l’iscrizione al Registro delle Opposizioni. Un altro capitolo di disagio per gli utenti si aggiunge alla lunga lista di fenomeni di telemarketing aggressivo.
Numerose le segnalazioni da parte dei consumatori del nuovo fenomeno, che aggira le regole e i limiti del Registro delle Opposizioni
Il presidente dell’ADOC – D’Andrea- dichiara che “Alcuni consumatori ci hanno segnalato di aver ricevuto, nell’arco di una settimana, anche 20 telefonate da parte dello stesso operatore, diverso da quello con cui si è stipulato il contratto, tutte indicando un nominativo sbagliato e sempre diverso ad inizio chiamata, con seguente offerta promozionale, nonostante la contestazione dell’utente sia in ordine al nominativo sia in merito all’iscrizione della linea telefonica nel Registro delle Opposizioni al momento il fenomeno, a quanto ci risulta, è circoscritto alla telefonia fissa, sia per le vecchie utenze che le utenze attivate di recente. E risulta particolarmente odioso, in quanto gli operatori si fanno beffe dell’utente, trincerandosi dietro un presunto errore di nominativo, ma con l’unico fine di proporre offerte in modo aggressivo. E, in questo modo, gli operatori aggirano anche i limiti imposti dall’iscrizione della linea nel Registro delle Opposizioni. Il fenomeno del telemarketing selvaggio e molesto è proliferato e assume sempre nuove forme: oggi un consumatore che sia intestatario di utenze, titolare di conti corrente o che abbia richiesto preventivi online riceve in media dai 10 ai 15 contatti commerciali a settimana. Di questi, il 90% è composto da chiamate, il restante 10% da sms. Inoltre, risulta particolarmente odioso il fenomeno del recalling: il 70% dei consumatori riceve chiamate dallo stesso operatore, anche se risponde e si dichiara non interessato all’offerta. Si possono ricevere anche 5-7 chiamate settimanali dallo stesso operatore. L’unico strumento che ad oggi consente al consumatore di “difendersi” dalle offerte commerciali indesiderate è il Registro delle Opposizioni. Ma è uno strumento spuntato e limitato, nonostante la recente riforma che ne ha allargato il raggio di operatività.”
Per questo l’Adoc aveva proposto l’istituzione del Registro Universale dei Consensi (RUC)
“Il RUC sarebbe stato un nuovo strumento a tutela dei consumatori contro il marketing aggressivo e l’abuso dei dati personali, costituito da un database con l’elenco di tutti i trattamenti dei dati personali dei cittadini raccolti dalle imprese per finalità di marketing – continua D’Andrea – I consumatori avrebbero potuto accedere a tutti i trattamenti attivi ed esercitare selettivamente, su propria scelta e in qualunque momento, la revoca del consenso. E conoscendo – di fatto – quali siano i soggetti a cui, nel tempo, abbia concesso tale diritto e verificare con facilità se le telefonate, le email, gli sms e tutte le sollecitazioni commerciali pervenute da sconosciuti siano legittime o illegittime. Il cittadino riconquisterebbe così il suo diritto al consenso, mentre le imprese ritroverebbero lo spazio per un mercato più libero, sano e concorrenziale. Una riforma ad alto impatto etico e sociale, che restituisce a tutti dignità, tutele ed opportunità.”
Invitiamo i consumatori a rivolgersi alle sede Adoc di Basilicata nelle sedi di Potenza in Via Stigliani 2 (c/o Centro sociale) 097146393/330798081 per ricevere assistenza e chiarimenti.
Apr 13