Giuseppe Plati, coordinatore del Movimento Civico Policoro Futura in una nota contesta le dichiarazioni rilasciate dal PD Policoro dopo i fatti discussi nell’ultima seduta del consiglio comunale del 28 marzo scorso. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Pensavamo di non intervenire ancora sui fatti discussi nel Consiglio comunale del 28 marzo scorso. E lo abbiamo fatto per alcuni giorni.
Avremmo volentieri lasciato all’aula consiliare quello che in essa era stato dibattuto, seppure con toni duri, nel principio della correttezza.
Ma il comunicato spocchioso e trionfalistico della sezione PD, a firma del segretario, in una enfatizzante quanto mai inconsistente “vittoria” di argomenti, ci obbliga a precisarne alcuni punti.
Precisazioni che, peraltro, si possono semplicemente cogliere ascoltando (o riascoltando per chi era presente) direttamente dalla registrazione del Consiglio comunale che, vivaddio, non può essere cancellato.
Nei toni trionfalistici del comunicato, oltre alla solita auto-referenzialita’, si coglie una inesistente ed inconsistente reprimenda, da parte dei propri consiglieri al consigliere Di Pierri, costretto, per puntualità di argomento, a lasciare anzitempo la seduta del Consiglio per sopravvenuta impossibilità fisica, ampiamente annunciata con tanto di scuse.
Ad onore di cronaca (fa fede sempre il video di cui sopra) Di Pierri lascia la seduta ben 5 ore e mezza dal suo inizio.
Allora ci chiediamo e, nel contempo, giriamo la domanda agli interessati, se in 5 ore e mezza non vi sia stato il tempo di rispondere allo stesso che già prima interveniva bacchettando la maggioranza, fatti e atti alla mano, sull’azione amministrativa, Tari, donazioni e altro ancora. Nel frattempo, però, il consigliere che interveniva pensa di ammonirlo perché “reo” di abbandonare il consiglio comunale, lanciando, inoltre, l’accusa di non ascoltare la replica o chiarimento al suo intervento, dimenticando, o non avendo cognizione del fatto che, durante l’intervento di Di Pierri, lo stesso sindaco lasciava l’aula (lecitamente, per la cronaca, come più volte durante il consiglio e da parte di più consiglieri) senza ascoltare l’intervento in corso anche a lui diretto. Diciamo allora che sarebbe quantomeno opportuno raccogliere le idee, da parte di chi interviene, per non cadere nel ridicolo e discernere su ogni comportamento, anche delle fila amiche e, soprattutto, quello assai colpevolmente reticente, questo sì, del proprio sindaco, che magari non abbandona l’aula ma che non dà segni della sua presenza per le cinque ore e mezza suddette.
A differenza di ciò che è stato trionfalmente dichiarato, infatti, il consigliere Di Pierri, non sembra avere lanciato “strali”, anzi ne siamo sicuri ma, al contrario, circostanziato con assoluta pacatezza un abuso (non il primo, tra l’altro, in riferimento alle c.d. donazioni) perpetrato da questa amministrazione, dei quali si sta ancora attendendo risposta dal Sindaco, al quale chiediamo con forza di dare lustro all’ufficio che rappresenta senza nascondersi in silenzi quantomeno reticenti, che cercano di celare una verità ben chiaramente dimostrata prima e durante il consiglio in discorso.
E ci pare veramente strano che questi abbia trovato un coraggio da leone (non l’ex sindaco) solamente dopo che i consiglieri di minoranza che hanno discusso nei fatti sulla inconsistenza dell’azione amministrativa, si allontanano dall’aula. Non pare possibile tacere per cinque ore e mezza e poi lanciare, lui si, strali e invettive prive di contenuto.
Ma per fortuna, sottolineiamo ancora, il consiglio rimane sempre registrato e ci vengano dimostrati quali siano gli strali lanciati, o meglio, il primo cittadino dia risposta alle decine di domande e interrogazioni sino ad oggi rimaste colpevolmente inevase, compresa l’ultima sulla ennesima donazione fantasma.
Esca finalmente da questo riluttanza alle risposte, portata a sistema in questi mesi e chiarisca, con i fatti, ma soprattutto con atti e documenti, l’azione dell’amministrazione che egli guida e della quale deve assumersi le responsabilità, politiche e amministrative.
Si perché, vede sig. Sindaco, una pubblica amministrazione ha un suo linguaggio, che gli viene imposto dalla “legge”. E questo linguaggio si chiama “atti amministrativi”. E questi ultimi si basano su un principio fondamentale, sottolineiamo, FON-DA-MEN-TA-LE, che è quello della “trasparenza dell’azione amministrativa”. Glielo chiediamo per cortesia, sig. Sindaco, ancora una volta, di non umiliare l’ufficio che ricopre, quale massima autorità politica e civile, dando risposte sibilline e quantomeno immaginarie. Nella pubblica amministrazione degli enti locali non ci sono segreti militari. Non ci si può nascondere dietro invettive parafulmine e pensare di avere risolto il tutto. Tanto le è stato ampiamente dimostrato durante quel consiglio e, purtroppo, nel caso della fantomatica donazione, avvalorato dal suo consigliere che interveniva dichiarando: “se avessi saputo ve lo avrei sconsigliato”. Sarebbero strali anche queste dichiarazioni, dunque, ma purtroppo non è così. Sono fatti. Per quanto scomodi e difficili da nascondere. E ai fatti provati vanno date risposte. Con gli atti. Atti consumati precedentemente ai fatti e non “raffazzonati” a posteriori.
Policoro Futura è aperta a qualsiasi dialogo “costruttivo”, ma che sia democratico e nell’interesse della città. Ma sia ben chiaro, ancora una volta. Non siamo disposti a tacere sugli imbrogli. Non siamo e non lo saremo mai, per l’illegalità.
Così come, peraltro, le previsioni del bilancio proposto. Un bilancio “pluriennale”, con una visione, cioè, di medio periodo. Ma non una visione estatica. Un abbaglio, per meglio dire. Una visione prospettica dell’azione amministrativa. Che non si sostanzia, come da qualche intervenuto consigliere di maggioranza affermato, in una previsione che tanto va letta a consuntivo. Il bilancio di previsione traccia le linee guida dell’azione amministrativa, segna, cioè, il percorso che si intende intraprendere. Ebbene, di questo percorso sembra essere stata tracciata solamente la striscia di mollichine di pane di Pollicino. Che spariranno con l’arrivo degli uccelli a primavera. Un bilancio di “faremo”, “vogliamo fare”, i cui contenuti non sono visibili ne’ nello stesso documento né, tantomeno, nel Documento Unico di Programnazione (DUP), che dovrebbe (il condizionale è quantomai d’obbligo nel caso) dettagliare quello che è il dato numerico del bilancio. Ma anche nel DUP, tutto si legge, tranne che quanto nelle dichiarazioni della maggioranza in consiglio. Dichiarazioni d’intenti, le possiamo definire, intenti che non si capisce come si tramuteranno in realtà. Una realtà inconsistente, evanescente. Basti, per tutte, leggere il Programma triennale dei lavori pubblici. Un fantasma politico-amministrativo per le annualità 2018 e 2019. Il libro dei sogni per il 2020. Basti pensare, come ha detto chiaramente il consigliere Maiuri durante la seduta, che per lo spostamento dello stadio comunale non esiste a Policoro un’area idonea ad ospitare tale struttura. Onde per cui, come prescrive la norma, tale opera deve essere cancellata dal programma perché allo stato irrealizzabile. Da qui, rimarchiamo, il libro dei sogni. Tanto più, ci duole dover affermare che non possiamo non concordare con quanto dichiarato dal Consigliere Leone. E non perché ci viene difficile concordare con lo stesso, ma perché prendiamo atto con amarezza che con questo bilancio, privo di ogni programnazione, si sviliscono le possibilità future di questo comune. È un copia e incolla del passato bilancio, ha affermato il Consigliere Leone. E tale lo riconosciamo. Finiranno presto i lavori ad oggi ancora in corso, già previsti e cantierizzati dalla passata amministrazione. E dopo la cerimonia di inaugurazione assisteremo, data la mancanza di previsioni, al vuoto assoluto. Policoro bivaccherà nella bonaccia di questa amministrazione, in una sorta di torpore politico che solo questa maggioranza non è in grado di riconoscere, impegnati a dichiarare intenti futuri, o “futuristici”, ci permettiamo di aggiungere.
Da ultimo, un breve cenno alla TARI. Un ulteriore aumento di circa il 10%. In due anni il Comune di Policoro aumenta del 20% il costo a carico dei cittadini per questo servizio, senza che in contropartita via sia una proposta concreta di indagine sul contratto e sul servizio in essere, anche questo più volte denunciato, compresi gli anni passati, e anche da parte degli ex consiglieri di minoranza della passata amministrazione, oggi alla maggioranza, illuminati sulla via di Altamura! E tutto questo in controtendenza con l’operato di quasi tutti i comuni limitrofi. Hanno ridotto o confermato e, comunque, ottimizzato il servizio, i comuni di Tursi, Nova Siri, Pisticci e Scanzano Jonico. Policoro no.
Siamo ad attendere smentite, e ne saremmo lieti per il bene di Policoro. Con una preghiera: che le smentite vengano dai fatti, e che questi ultimi siano suffragati da atti.
Apr 14