Sequestro vasche Itrec di Rotondella, Movimento 5 Stelle Policoro: verità e giustizia anche sul nucleare in Basilicata. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
La famosa trasmissione delle Iene del 3 dicembre 2017, non ha fatto altro che evidenziare l’annosa questione del centro Enea/Sogin della Trisaia di Rotondella. Questione ambientale innescata da questo centro sempre appena sussurrata ma che avrebbe dovuto invece essere urlata.
Non è vero che nessuno abbia mai richiesto all’Arpab un immediato intervento per analizzare lo stato di “salute” all’interno del perimetro Enea. È stato chiesto ad alta voce durante il tavolo della trasparenza sul nucleare nel lontano 2014 dal gruppo di Lavoro sul Nucleare degli attivisti del Movimento 5 Stelle all’allora direttore A. Scassi. In quel confronto abbiamo offerto la massima collaborazione per individuare insieme le criticità. Forse si preferiva il silenzio e l’ignoranza oppure la scarsa conoscenza forse perché il popolo è più ubbidiente quando non sa? Ma noi insistiamo nel voler sapere e, per esempio, ci sembra estremamente strano che siano state fatte analisi i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma che hanno messo in evidenza solo e soltanto alcuni elementi notoriamente pericolosi e cancerogeni come Cromo esavalente e Tricolometano. Ci chiediamo il Cesio 137 e lo Stronzio 90 che fine hanno fatto? E ci chiediamo ancora come mai non siano stati effettuati analisi complete visto la ghiotta occasione? Purtroppo vista la scarsa fiducia che noi abbiamo nei confronti di questi signori Enea/Arpab/Sogin ed anche di tutte le istituzioni Comunali del comprensorio, siamo convinti che non tutta la verità sia stata detta e dopo 40 anni in cui siamo stati circondati da silenzi e da false promesse adesso non ci fermeremo fino a quando tutta la verità non verrà fuori da quel “perimetro geografico maledetto”. Basta solo leggere il solito comunicato della Sogin in merito dal titolo: “Nessuna anomalia all’impianto Itrec di Rotondella”.
Non ci fidiamo più di questa gente che ha stuprato la nostra terra e la nostra acqua. E gli agricoltori con quell’acqua inconsapevolmente, hanno dato da bere non solo alla famiglia ma anche ad animali e piante compromettendo di fatto ed a loro insaputa l’intero ciclo degli alimenti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Forme tumorali definite alquanto improbabili qui in Basilicata diventate statisticamente ordinarie così come alcune leucemie infantili e poi scopriamo che con la sentenza n 17 del 2017 del Giudice del Lavoro avente come oggetto “ indennizzo per malattia professionale” viene citato testualmente : Sulla base delle prove in atti e dei ricordati principi giurisprudenziali deve ritenersi sussistente il nesso eziologico tra malattia denunciata e l’attività professionale svolta .. in poche parole dei dipendenti dell’Enea si sono ammalati perché sono stati a contatto durante il periodo lavorativo con sostanze la cui cancerogenicità era ed è pericolosamente dimostrata. A questo punto noi non ci poniamo più domande ma parliamo di certezze e diciamo.. basta! Poiché è stato dimostrato che esiste un preciso nesso eziologico tra l’ambiente inquinato e la malattia. Allora se questo è vero …ed è vero , non chiediamo più la bonifica oppure inesistenti crono- programmi dei lavori di caratterizzazione perché questi si devono fare con immediatezza, ma adesso andiamo oltre e faremo una analisi dettagliata di tutti quelli che sono i decessi per forme tumorali anomale che hanno di fatto portato lutti nelle famiglie dei lucani . Noi da normali cittadini, siamo determinati: così come si sta facendo nella val d’agri petrolizzata faremo causa a questi colossi della morte. Verità e giustizia sulla vicenda non solo del petrolio ma anche sul nucleare in Basilicata”