Sequestro vasche Itrec di Rotondella, Iannicelli (dg Arpab) replica a Latronico (Noi con l’Italia). Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
In riferimento alle dichiarazioni rilasciate alla stampa locale dall’on. Cosimo Latronico in data 13 aprile 2018, relativamente alla vicenda ambientale Enea e Sogin, il Direttore Generale dell’Arpab dott. Edmondo Iannicelli chiarisce che l’Agenzia ha svolto tutte le attività istituzionali previste dalla normativa vigente.
In particolare, il Centro Regionale per la Radioattività CRR dell’Arpab svolge le attività di monitoraggio radiometrico sulle matrici ambientali all’esterno della zona dell’impianto, Rotondella-Policoro-Nova Siri (Rete Locale per Itrec) e fornisce il supporto alle azioni di vigilanza dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale all’interno dell’impianto.
Per quanto concerne le attività relative alle procedure del sito contaminato, attestate agli uffici ARPAB del Dipartimento Provinciale di Matera, le stesse sono state eseguite con il massimo rigore tecnico sia per gli aspetti relativi alle attività di campo che per quelli inerenti le comunicazioni agli Enti interessati e alla Autorità Giudiziaria.
In particolare, l’Arpab ha effettuato indagini in contraddittorio derivanti dalla comunicazione di sito potenzialmente contaminato, effettuata da Sogin/Enea nel Giugno 2015 ai sensi del D.Lgs 152/2006.
La problematica di sito contaminato è derivata dagli obblighi connessi all’autorizzazione del Decreto Ministeriale di Valutazione di Impatto Ambientale rilasciato per la costruzione dell’Impianto di Condizionamento del Prodotto Finito(ICFP) del sito.
Il DEC/VIA dell’impianto ICPF , tra le diverse prescrizioni, comprendeva, oltre al controllo radiologico, anche quello convenzionale (chimico-fisico) delle acque sotterranee prelevate da una rete di piezometri tradizionalmente utilizzata per le rilevazioni radiometriche.
La comunicazione Sogin di detto monitoraggio delle acque sotterranee è pervenuta all’Ufficio Protocollo dell’Arpab il 5 giugno 2015. I tecnici dell’Agenzia, nei giorni 8 e 11 giugno 2015, hanno eseguito verifiche in campo prelevando acque sotterranee da diversi piezometri ed hanno effettuato analisi sia di tipo radiologico che chimico-fisico, riscontrando superamenti di alcuni analiti, tra cui Cromo VI, Tricloroetilene e Triclorometano, comunicati agli Enti di competenza.
La conferenza dei servizi, convocata a novembre 2015, ha esaminato e approvato il Piano di Caratterizzazione presentato da Sogin.
Conseguentemente i tecnici Arpab hanno espletato le attività in campo, in contradditorio, inerenti la procedura di caratterizzazione ambientale in due fasi: giugno-ottobre 2016 e maggio-luglio 2017.
Gli esiti sono stati trasmessi dall’Arpab a tutti gli Enti competenti, con relazione datata 1.9.2017. Ulteriori indagini integrative alla caratterizzazione, eseguite su richiesta dell’Arpab, sono state regolarmente effettuate e gli esiti notificati ai soggetti interessati.
L’Arpab, dunque, nel rispetto della normativa di settore ha operato con continuità riguardo alla procedura di caratterizzazione del sito Sogin/Enea, comunicando, di volta in volta, sia gli esiti delle attività condotte sia i pareri tecnici di competenza, da ultimo quello reso nella conferenza dei servizi del 10.04.2018, utili al prosieguo degli interventi finalizzati alla bonifica del sito.
bravi i tecnici dell’Arpab, Latronico è disoccupato, Iannicelli non sa neppure dove è l’Itrec