Ivana Enrica Pipponzi, Consigliera regionale di parità, in una nota esprime alcune riflessioni sulla “Giunta comunale al maschile” imposta dal sindaco nel Comune di Vietri. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Osservo, mio malgrado, che a nulla è valso una sentenza del TAR di Basilicata, storica per questa Regione e non solo, in quanto “l’abilità” amministrativa del Sindaco di Vietri è riuscita a farne strame.
Il principio accolto dal TAR che ho contribuito a sostenere attraverso l’appoggio del ricorso fatto da una Donna elettrice di Vietri, è quello contenuto nella nostra Carta Costituzionale agli artt 3 e 51 laddove si afferma l’uguaglianza dei sessi e la cultura paritaria, propria dei Costituenti.
Il TAR, per suo ambito di agire, non poteva che sanzionare il “procedimento amministrativo” carente utilizzato dal Sindaco in sede di prima nomina della Giunta Comunale.
La risposta a questa Sentenza del Tar che ha annullato il Decreto di nomina di quella Giunta Comunale ha prodotto come unico risultato quello di aver toccato l’orgoglio “maschile” del Sindaco che, attraverso un nuovo e più attento procedimento, ha provveduto alla riproposizione della stessa giunta comunale, formata da soli uomini, gli stessi di prima.
Considerato che nei confronti degli stessi giammai era stato espresso un giudizio, mi limito ad augurarli un buon lavoro al servizio dei propri cittadini.
In quanto all’operato del Sindaco, rilevo che poco ha compreso della profondità della Sentenza del TAR, testimoniando ancora una volta la necessità di un intervento legislativo finalizzato a rendere attuato il principio costituzionale su richiamato.
La Legge Delrio, constatando a distanza di 50 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, la mancata attuazione del principio della Parità in essa affermato, ha colmato il vuoto “imponendo” agli Enti con un numero di abitanti superiore a 3.000 , di avere almeno il 40% di rappresentanza di uno dei due generi. Con questa Legge non ha inteso superate il dettato Costituzionale per i Comuni più piccoli ma si è semplicemente rimesso alla sensibilità degli Amministratori. Quella sensibilità che il Sindaco di Vietri ha dimostrato di non avere.
In molti mi hanno chiesto per quale motivo ho agito giudizialmente solo nei confronti di questo Comune e non di altri che pure si trovano nella stessa condizione. La risposta è semplice ed è contenuta nella Legge istitutiva della mia Funzione. La Consigliera di Parità può SOLO affiancare il ricorso proposto da un cittadino elettore, non ha la possibilità di proporlo direttamente.
Nel caso di Vietri si è verificata questa condizione che ho colto proprio per offrire uno stimolo agli amministratori affinché avessero potuto comprendere come nel terzo millennio occorra superare in via definitiva la cultura di genere derivante dal passato.
Preciso, inoltre, che gli atti di diffida stragiudiziale sono stati inoltrati a tutti i Comuni che non hanno rispettato la rappresentanza femminile in Giunta, financo al Comune di Potenza che, periodicamente, le riceve.
E’ opportuno, inoltre, rammentare al Sindaco di Vietri che la stessa Prefettura di Potenza, con nota del 04.10.2017, prot. 0045244, emessa a seguito delle mie diffide, lo invitava a garantire la rappresentanza femminile in Giunta.
Questo il quadro normativo e fattuale.
Alla luce dell’affermazione di forza posta in essere da Sindaco di Vietri, comprendo che siamo ancora lontani dall’ottenere questo risultato ed è solo un’aggravante rilevare che tale cultura alberghi in un giovane che dovrebbe essere già cresciuto in un periodo storico diverso dove è quotidiano questo dibattito.
Ho svolto, come sempre, il mio ruolo con onestà intellettuale sapendo che non ci sono altri obiettivi nel mio agire se non quello di affermare la cultura paritaria.
Continuerò con la medesima grinta anche nel futuro, tutt’altro che intimorita dagli atteggiamenti misogini proposti, coltivando la speranza che anche questo dibattito possa servire a rendere più illuminati gli amministratori ed a comprendere che l’equilibrio tra i generi è solo un arricchimento per la società tutta.
Ai posteri l’ardua sentenza!
Ivana Enrica Pipponzi, Consigliera regionale di parità (nella foto in basso www.SassiLive.it)