“L’elezione di Salvatore Adduce, quale Presidente della Fondazione di partecipazione Matera – Basilicata 2019, è illegittima e, pertanto, va annullata”.
È quanto sostiene il Senatore della Lega Pasquale Pepe, che ha depositato una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia ed al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, chiedendo agli stessi, per quanto di competenza, di provvedere in merito, al fine di garantire il pieno rispetto dello Statuto della Fondazione e della Legge nella vicenda di che trattasi.
“L’elezione del neo Presidente – dichiara Pepe – è avvenuta in spregio allo Statuto della Fondazione, rischiando di macchiare inesorabilmente un evento di portata storica a pochi mesi dal suo concretizzarsi. Difatti, ai sensi dell’art. 15 dello Statuto della Fondazione, il Presidente viene eletto in seno al Consiglio di amministrazione, tra i cui componenti è annoverato il Sindaco di Matera, e non altri, al quale viene conferito esclusivamente il potere di indicare un <… suo delegato di volta in volta designato per singole sedute…>. Pertanto, è evidente che la delega sine die conferita dal Sindaco di Matera De Ruggieri è anch’essa illegittima, e quindi priva di effetti. Ciò significa che in capo ad Adduce difetta il requisito soggettivo, statutariamente prescritto, per essere eletto Presidente, poiché non è da considerarsi ad alcun titolo componente del Consiglio di amministrazione”.
Ma non finisce qui.
“Come se non bastasse – continua Pepe – l’elezione di Adduce risulta in contrasto con l’art 11, comma 2, lett. b), del Decreto Legislativo 8 aprile 2013 numero 39 (c.d. Attuazione Legge Severino) che prevede espressamente che <Gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni regionali e gli incarichi di amministratore di ente pubblico di livello regionale sono incompatibili:…… b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione>.
“Matera 2019 non è <cosa> del PD – conclude Pepe – ma di tutta la Città e di una intera Comunità regionale, che intendono aprirsi al mondo con l’autorevolezza che il ruolo di Capitale europea della Cultura richiede. Un apprezzabile senso di responsabilità avrebbe consigliato, se non imposto, agli autori di questa spiacevole faccenda di fare autonomamente e da subito gli auspicabili passi indietro, in modo da rimettere il breve ed intenso cammino che resta da percorrere nel più rigoroso solco della legalità e dell’efficienza. Di tempo se n’è perso già tanto, troppo direi, per colpa di una incapacità progettuale e strategica, e non è il caso che si continui a perderne ancora per giochini di vecchia politica e di corto respiro che nulla hanno a che vedere con la visione ampia di chi onorevolmente sarà la stella polare della cultura del vecchio Continente nell’anno che verrà e che può continuare a splendere in quelli a seguire. Al primo posto c’è il futuro di una Città, non la carriera di qualcuno.”