Un prezioso volume che attraverso documenti, aneddoti e foto d’epoca racconta l’evoluzione delle famiglie materane, dal Settecento fino ai giorni nostri per valorizzare la borghesia che ha animato la città dei Sassi. E’ quanto contiene “Riscatto materano – La vocazione “del fare” della borghesia cittadina”, il volume del giornalista materano Riccardo Riccardi, presentato nel pomeriggio in una gremita sala Levi di Palazzo Lanfranchi. Con l’autore e l’editore, Alessio Rega sono intervenuti all’incontro moderato dal giornalista Filippo Radogna il vice sindaco di Matera, Nicola Trombetta, lo storico e Consigliere del Ministero dei Beni Culturali, Giampaolo D’Andrea, la Direttrice del Polo Museale Regionale della Basilicata, Marta Ragozzino.
Riccardo Riccardi spiega come è nata l’idea di questo volume e cosa racconta: “Questo libro nasce da una ricerca antica, perchè da anni mi occupo di ricercare documenti sulle famiglie materane e pugliesi. Questo è un lavoro che mette insieme momenti diversi e che vogliono testimoniare una realtà cittadina, quella materana, di intraprendenza, di modernità e che la storia ha un po’ “colpevolizzato”. Io credo che invece Matera merita altri orizzonti”.
Da quale periodo storico parte questa ricerca? “La mia ricerca dedica spazio dall’inizio del Settecento fino ai giorni nostri. Infatti sono raccontate storie di imprenditori materani ancora in attività come gli Andrisani, i Pentasuglia, i Riccardi. In questo libro sono censite trentaquattro famiglie e parto da una famiglia simbolo di Matera, che era nobile ed è diventata borghese, la famiglia Firrao o Ferraù, che dispone ancora oggi di un palazzo, oggi Bernardini, che dimostra la modernità di Matera. Un palazzo che merita di essere visitato da tutti coloro che arrivano a Matera. Ferraù è stato un grande personaggio che ha lavorato a Napoli e che per Matera un riferimento molto importante. Nel libro voglio far emergere sopratutto il fatto che Matera non è solo una città legata alla civiltà contadina ma anche al mondo produttivo e alla borghesia del “fare”.
Le famiglie censite sono Firrao o Ferraù di Matera e Altamura, Radogna, il conte Francesco Gattini, Alvino, Ulmo-Torraca, Cipolla, Giambattista Pentasuglia, Biagio Pomarici e Mariangela Dantona, Volpe, Guerricchio, de Ruggieri di Miglionico-Matera, Festagallo, i D’Amato di Matera e il ristorante Il Terrazzino, Dragone, Antonio Loperfido, Cappelluti Altomare, Mauro Padula e Camilla Motta, Corazza, Giuseppe Mitarotonda, Ridola, Riccardi, Giudicepietro, Porcari, Riccardi, Calculli, Padula, Vincenzo Morelli, Quinto e Manfredi, Michele Antezza, Mario Daddiego, Pentasuglia, Nicola Andrisani, Tommaso Miglio, editori Montemurro di Matera,
Riccardo Riccardi, di antica dinastia materana per parte di padre, scrittore, giornalista e studioso di storia economica e sociale del Mezzogiorno in età moderna e contemporanea; da anni si occupa degli aspetti meno indagati della storia meridionale. Ha pubblicato: I Pomarici – Storia di un’antica famiglia meridionale (edizioni del 2003 e 2006) per i tipi Levante Editore; L’impresa di Felice Garibaldi e il Risorgimento in Puglia (1835-1861) (pubblicazioni 2007 e 2010) per Congedo Editore; Album Lucano – Famiglie, personaggi e immagini ritrovate (2008) per Antezza Editore; Una famiglia borghese meridionale – I Porro di Andria (2013), per Rubbettino Editore; Spezierie e Farmacie in Terra di Bari per Adda Editore (2015). Collabora con le riviste storiche ed economiche: Risorgimento e Mezzogiorno del Comitato di Bari dell’Istituto per la Storia del Risorgimento; Basilicata – Regione Notizie del Consiglio Regionale della Basilicata; e con il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione del libro “Riscatto materano – La vocazione “del fare” della borghesia cittadina” (foto www.SassiLive.it)