In seconda Commissione i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Iacovino, Lombardi e la Torre, hanno espresso preoccupazione per la mancata apertura dei cantieri e la possibile perdita dei finanziamenti. Via libera al Piano triennale 2018/2020 dell’Arpab
La realizzazione delle opere del “Distretto G” dello schema idrico Basento – Bradano, che serviranno per l’irrigazione di un’area di circa 13 mila ettari dell’Alto Bradano, al centro delle audizioni svolte oggi nella seconda Commissione presieduta da Giannino Romaniello (Gm). Ad essere ascoltati Carmine Lombardi (Feneal Uil), Enzo Iacovino (Fillea Cgil) e Michele La Torre (Filca Cisl), che hanno richiamato le varie tappe della lunghissima vicenda dell’appalto per la realizzazione di opere che riguardano la realizzazione di una condotta principale di 23 chilometri fra la diga di Genzano e la diga del Basentello, le diramazioni settoriali, 14 vasche di compensazione variabile e il relativo impianto di sollevamento. Un progetto, quello dello schema idrico “Basento – Bradano”, approvato per la prima volta nel 1987, finanziato dal Cipe nel 2001, con l’approvazione dei relativi progetti nel 2004 e nel 2006, con la revoca del finanziamento nel 2014 ed il successivo rifinanziamento. Fino all’aggiudicazione della gara, avvenuta nel 2016. Ma ad oggi, fanno notare i sindacati contestando le notizie relative all’imminente apertura dei cantieri, non ci sono certezze sull’avvio dei lavori.
“Siamo molto preoccupati per tutte le vicende che riguardano lo schema idrico Basento Bradano – ha detto Lombardi -un progetto immaginato negli anni 60 per raccogliere le acque, attraverso un sistema di vasi comunicanti,e portarle in un’area vasta dell’alto Bradano per l’agricoltura intensiva. Ad oggi, dopo varie convocazioni nell’Osservatorio sui lavori pubblici, registriamo ulteriori difficoltà, nel 2017 non era stato previsto il costo della sorveglianza archeologica, che è obbligatoria, abbiamo inoltre rilevato che ci sono 600 osservazioni su cui la ditta aggiudicataria dovrà fornire chiarimenti. A questo punto sarebbe utile ascoltare il commissario del Consorzio di bonifica, che non ha partecipato alle riunioni dell’Osservatorio”. “Siamo di fronte a stridenti contraddizioni – gli ha fatto eco Iacovino, ci sono i soldi e non riusciamo a spenderli e dopo l’aggiudicazione della gara avvenuta nel 2016non sono ancora partiti i lavori. La sensazione che si ha è che il Consorzio di bonifica non è adeguato a gestire quest’opera, per questo chiediamo alla Regione di intervenire”. “Non possiamo perdere altro tempo e assistere inermi a quanto si sta verificando – ha detto La Torre -, e non è vero che siamo all’ultimo atto, come è stato detto alla stampa. Risolto il problema archeologico e burocratico sono sorti altri problemi relativi agli smottamenti nel terrenoe alla verifica della presenza di eventuali residui bellici. Siamo in altro mare e se la situazione non viene presa di petto rischiamo di perdere il finanziamento. Chiediamo quindi di accelerare le procedure, di arrivare ad un momento di maggiore chiarezza”.
Nel breve dibattito che è seguito sono intervenuti i consiglieri Galante, Lacorazza e Mollica. Il presidente Romanielloha quindi annunciato che sulla questione dell’appalto del “Distretto G” dello schema idrico Basento – Bradano sarà acquisita tutta la documentazione e sarà programmata l’audizione del Commissario del Consorzio di bonifica.
Successivamente la Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza sul “Piano triennale 2018 / 2020 delle attività dell’Arpab”. Favorevoli al provvedimento Bochicchio, Polese, Giuzio, Soranno, Galante e Mollica; contrari il presidente Romaniello e Leggieri. Prima del voto sono stati ascoltati il direttore generale e il direttore amministrativo dell’Arpab, Edmondo Iannicelli e Raffaele Giordano, che hanno integrato le informazioni rese nella precedente audizione svolta in terza Commissione.
In particolare, il presidente Romaniello ha chiesto di sapere, rispetto alle previsioni inziali del Piano 2017/2019,quali sono le criticità emerse e quali investimenti sono stati spostati in avanti, con l’aggiornamento del Piano 2018/2020.
Iannicelli e Giordano hanno risposto evidenziando che le risorse già programmate per il Piano 2017/2019 derivavano dagli stanziamenti regionali, rispetto ai quali erano previste le conseguenti misure, mentre per il Masterplan, che ha una struttura estremamente complessa perché articolata su una pluralità di fonti finanziarie,l’attività è stata condizionata dall’allocazione della maggior parte delle somme nel 2017 e 2018. La procedura per la somministrazione di lavoro interinale, conclusa nel 2017, ha avuto come momento di spesa il 2018, mentre per l’acquisizione delle apparecchiature sono in corso le relative gare. Gli stanziamenti hanno quindi consentito di svolgere le attività propedeutiche, mentre la spesa non ha un avanzamento rilevante perché le gare sono in corso.
Iannicelli e Giordano hanno inoltre risposto ad alcuni quesiti del consigliere Galante circa l’accreditamento dei laboratori. Il presidente Romanielloha sottolineato infine “le risposte molto vaghe fornite dai responsabili dell’Arpab su alcuni punti e i ritardi evidenziati nello stato di attuazione del Piano”.
Ai lavori della Commissione hanno partecipato, oltre al presidente Romaniello (Gm), i consiglieri Polese, Lacorazza e Giuzio (Pd), Soranno (Pp), Galante (Ri), Mollica (Udc), Bochicchio (Psi), Pace (Gm), Rosa (Lb-Fdi), Leggieri (M5s), Napoli e Benedetto.