Natuzzi comunica che si è tenuto oggi a Roma – presso la sede di Federlegno– un incontro con i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali nazionali eregionali.
Nel corso dell’incontro, l’azienda ha illustrato i risultati dell’anno fiscale 2017. In questo contesto, il Gruppo ha riconfermato l’interruzione degli investimenti in Italia a causa dello stanziamento di 13.5 milioni di euro per i contenziosi che hanno inciso in modo significativo sulle performance economiche della società.
Per far fronte a questi eventi inattesi, sono stati sospesi gli investimenti destinati al recupero di competitività delle fabbriche italiane (Contratto di Sviluppo), con la conseguente impossibilità di raggiungere gli obiettivi di costo industriale che avrebbero dovuto rendere sostenibile la produzione italiana del Gruppo.
Tale situazione pertanto genererà al termine del contratto di solidarietà a fine del 2018 una situazione di esubero strutturale, negli stabilimenti produttivi e negli uffici.
La societàha ribadito agli attori presenti la necessità di pianificare tutte le azioni possibili per garantire al Gruppo la competitività delle produzioni italiane nel lungo periodo.
Natuzzi ha, quindi, espresso trasparentemente alle Organizzazioni Sindacali la volontà di dare seguito al dialogo congiuntoper individuare un sentiero condiviso che permetta all’azienda di portare a termine il percorso virtuoso iniziato nel 2013 e, momentaneamente, interrotto.
Natuzzi incontra sindacati nazionali, intervento di Felice Dileo per Cobas-Lavoro Privato Natuzzi Spa
Cobas-Lavoro Privato esprime sconcerto e forte preoccupazione per quanto dichiarato stamane presso la sede nazionale di FederLegno-Arredo a Roma dai rappresentanti della Natuzzi Spa. Quest’ultimi hanno annunciato quasi 1000 esuberi in Italia e la conseguente apertura delle procedure per licenziamenti collettivi nei prossimi mesi.
Verrebbe proprio da dire: il lupo perde il pelo ma non il vizio. Natuzzi, infatti, mentre mantiene i ricorsi giudiziari contro i provvedimenti di annullamento dei licenziamenti effettuati ad ottobre 2016, già pensa ad espellere altre sue maestranze. Peccato che a mettergli il bastone tra le ruote, ancora una volta, troverà i Cobas, che a breve convocheranno un’assemblea pubblica per decidere insieme ai lavoratori come opporsi al malcelato progetto aziendale di abbandonare definitivamente il territorio murgiano.