L’agricoltura di precisione a servizio della sostenibilità: sensori, app e dispositivi tecnologici per estrarre dati che forniscono indicazioni su quanta acqua e quanti nutrienti somministrare alle colture evitando sprechi. Venerdì scorso, nella sala meeting di Asso Fruit Italia a Scanzano Jonico, Università della Basilicata, aziende, tecnici italiani e greci, monitor e ispettori dell’Unione Europea hanno fatto il punto sul Progetto Life AgroClimaWater che ha come obiettivo quello di promuovere l’efficienza idrica e supportare il passaggio ad un’agricoltura resiliente ai cambiamenti climatici nei paesi del mediterraneo attraverso lo sviluppo di strategie di gestione delle risorse idriche.
“Dopo l’incontro, ampio spazio alle visite in campo, quindi si è toccato con mano l’avanzamento dell’ambizioso progetto che vede fra i protagonisti accreditati la nostra Organizzazione di Produttori con sette aziende coinvolte per un totale di dieci ettari”, ha spiegato Andrea Badursi, direttore generale Asso Fruit Italia.
Per l’Università della Basilicata, il professor Bartolomeo Dichio ha messo in evidenza le potenzialità del progetto LIFE: “Produttori e ricercatori insieme per un modo di produrre innovativo e sostenibile. Grazie alle tecnologie riusciamo ad abbattere sensibilmente i consumi di acqua e con dei semplici test fatti sul campo riusciamo ad ottenere informazioni utilissime che danno ai produttori la possibilità di dosare i nutrienti necessari. Misuriamo la quantità di azoto rilasciato dal compost sappiamo se è necessario o meno intervenire. Con impianti del genere apportiamo mediamente, ogni anno dai 10 ai 15 chilogrammi di azoto, senza questa tecnica l’agricoltore potrebbe arrivare anche a 100 con evidenti conseguenze che potrebbero danneggiare l’ecosistema”.
Joelle Noirfalisse, Executive Agency for Small and Medium-sized Enterprises (EASME), ha detto: “Progetto molto interessante e che darà risultati molto utili per informare le politiche agricole in Europa e in Italia. Molto positivo l’approccio dei produttori rispetto alle novità introdotte”.
Joelle Noirfalisse ha poi posto l’attenzione sul discorso “vendita”, quindi il nuovo rapporto che deve instaurarsi fra produttori e consumatori: “Deve cambiare la percezione dei consumatori rispetto alla forma e all’aspetto estetico in generale dei prodotti che sono il risultato di tecniche sostenibili. Frutta che potrebbe apparire meno attrattiva ma che ha le stesse virtù nutrizionali di quella esteticamente più gradevole ma che impiega sistemi tradizionali e molto dispendiosi anche in termini di consumi di acqua e nutrienti”.
Salvatore Pecchia, agronomo ufficio tecnico Asso Fruit Italia ha aggiunto: “La desertificazione è purtroppo in atto, pertanto è doveroso per i produttori cambiare approccio. Applicare tecniche innovative e sostenibili, come dimostrano i risultati del progetto Life, comunque consentirà di produrre bene e con risultati di tutto rispetto. Ci saranno step successivi e la nostra intenzione è quella di creare un vero e proprio marchio per accrescere ancora di più il valore delle nostre produzioni”.