“I risultati raggiunti dalla Uil per il rinnovo delle Rsu nella Pubblica Amministrazione, che fanno il paio con quelli ottenuti di recente anche nel settore privato e su tutti alla Fca di Melfi, e nei servizi, confermano il ruolo che i lavoratori dipendenti di ogni comparto ci hanno assegnato che è quello del sindacato di tutti i cittadini, di tutti i lavoratori dipendenti, sempre e comunque”. E’ quanto afferma il segretario regionale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro che aggiunge: “per noi l’eccezionale consenso ottenuto dai lavoratori è comunque un punto di partenza su cui continuare l’attività e l’iniziativa perché senza una Pubblica Amministrazione più efficace anche in Basilicata come nel resto del Paese non sarà possibile alcun rinnovamento. Anzi è proprio il peso che ci deriva dalla grande prova di partecipazione e democrazia che ci stimola a fare ancora di più e meglio per affermare quel “Piano Marshall” che abbiamo lanciato in occasione del Congresso regionale e provinciale della Uilpa per immettere giovani nei posti di lavoro della P.A. della nostra regione”.
Vaccaro sottolinea che “la Uil ha riacceso l’orgoglio dei lavoratori pubblici. “Pubblico siamo tutti”, perché siamo convinti che senza i servizi gestiti dallo Stato si andrà a perdere il valore del sociale e, di conseguenza, verranno persi tutti quei principi di parità di trattamento che solo uno stato democratico può garantire e difendere. La UIL da sempre sostiene che una Amministrazione Pubblica efficiente con i suoi strumenti e le sue potenzialità deve avere un ruolo primario nel percorso di uscita dalla crisi, per consentire uno sviluppo del Paese comparabile con quello degli altri Paesi Europei. Un ruolo importante quindi che punta proprio alla possibilità di una “riorganizzazione della pubblica amministrazione”: questo è quello che vuole il sindacato, la Uil, ma è anche quello che cerca la cittadinanza.
Ci troviamo a combattere una battaglia – evidenzia Vaccaro, rilanciando un patto con i cittadini per lottare, insieme, contro l’inefficienza della burocrazia politica di questo Paese. E’ nostro dovere erigere un baluardo forte e rappresentativo. E’ vero, ci sono gli sprechi nel pubblico impiego, ma di chi è la colpa se esistono ad oggi ancora 30.000 stazioni appaltanti? Dei lavoratori o di chi ha deciso di mantenere in piedi questo carrozzone per i propri interessi. Noi, -continua – quale sindacato laico e riformista continuiamo nella nostra strada, per tutelare i lavoratori e dare risposte ai cittadini attraverso la lotta volta a migliorare i servizi.
E lo facciamo con le proposte sostenute da tempo intorno al rafforzamento della rete istituzionale, ai temi di welfare partecipativo, infrastruttura educativa e formativa, qualità e sostenibilità ambientale delle filiere produttive, che sono le componenti essenziali che possono agire da esternalità positiva per rafforzare quelle capacità di sistema che sostengono innovazione e sviluppo. Con una nuova governance inter-istituzionale che coinvolga Aree vaste, Comuni, enti strumentali.
Rinnovare la Basilicata significa anche innovare il sistema pubblico di selezione attraverso l’adozione di un modello che, ripristinando regole di trasparenza ed imparzialità, restituisca credibilità ai concorsi pubblici superandone criticità e patologie con un conseguente benefico effetto di moralizzazione. Al contempo garantisca economicità e razionalizzazione delle procedure, dei tempi e dei costi. Immaginiamo una Regione centrata sulle funzioni di programma e più libera e destrutturata dei compiti più propriamente amministrativi e gestionali, a loro volta devoluti agli enti locali, segnatamente ai Comuni aggregati in Unioni.
Insieme a queste manovre di riforma a noi pare che vi debba essere una linea di efficientamento del braccio operativo degli enti strumentali, i quali devono operare sulla base di un contratto di servizio con l’ente committente che è la Regione. Sulla base di queste linee deve essere riformulato il macro-modello delle funzioni regionali riaggregate e declinate in nuove linee di attività dei dipartimenti, tenendo conto che devono essere introdotte alcune innovazioni strutturali”.
Per Vaccaro infine anche il tema “salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” scelto quest’anno da Cgil, Cisl e Uil per celebrare la festa dei lavoratori va coniugato nei posti del pubblico impiego perché i fenomeni delle malattie professionali, dello stress, delle condizioni e del carico di lavoro, i casi di stalking, meritano la stessa attenzione rispetto a quelli di fabbrica e cantiere.