La quarta Commissione consiliare (Politica sociale) presieduta da Vito Giuzio (Pd), ha licenziato, questa mattina, a maggioranza (voto favorevole dei consiglieri Giuzio, Soranno e Mollica e astensione dei consiglieri Perrino e Romaniello), una delibera di Giunta regionale inerente la disciplina per l’accreditamento dei servizi per il lavoro della Regione Basilicata.
L’accreditamento è il provvedimento mediante il quale la Regione Basilicata riconosce ad un soggetto, pubblico o privato, l’idoneità a erogare servizi per il lavoro in ambito regionale, nonché la partecipazione attiva alla rete del sistema regionale dei servizi per le politiche attive del lavoro, anche mediante l’utilizzo di risorse pubbliche, nel rispetto dei principi e criteri stabiliti dalla normativa nazionale e regionale . L’affidamento dei servizi per il lavoro ai soggetti accreditati è disposto attraverso procedure ad evidenza pubblica adottate dalla Regione Basilicata che possono prevedere, per una più efficace erogazione dei servizi, la costituzione di reti territoriali.
Tre le aree di accreditamento previste: prestazioni per le persone e prestazioni per i datori di lavoro (Area A); prestazioni specialistiche per il sostegno alla mobilità transnazionale (Area B); prestazioni specialistiche per le persone svantaggiate tra cui le persone con disabilità (Area C).
In precedenza l’organismo consiliare aveva audito l’assessorealle Politiche di sviluppo e lavoro, Roberto Cifarelli, in seguito ad una richiesta, avanzata tramite interrogazione, del consigliere Giannino Romaniello sulle problematiche relative al diritto alla pensione dei lavoratori socialmente utili e alla procedura telematica dell’Inps.
Romaniello dopo aver ricordato che “il decreto legislativo n.468/97 prevedeva la possibilità per le Regioni, Province ed Enti locali di realizzare progetti di lavoro socialmente utile, con oneri non a carico del fondo per l’occupazione” e che a questi lavoratori veniva riconosciuto l’accredito della contribuzione figurativa “ai soli fini dell’acquisizione dei requisiti assicurativi per il diritto al pensionamento”, ha rilevato che “con l’entrata in vigore del decreto legislativo n.81/2000 dell’Inps, per i progetti Lsu non a carico del fondo per l’occupazione, si è continuato ad erogare ai lavoratori il relativo assegno di prestazione e i benefici accessori solo a seguito di specifica richiesta e previa sottoscrizione di apposita convenzione con la Regione”. “La Regione Basilicata – ha proseguito Romaniello – si è convenzionata con l’Inps solo per il periodo 1 maggio – 31 ottobre 2000. Dal 1 novembre 2000 l’Inps, in assenza di convenzione, non ha più riconosciuto la contribuzione figurativa ai lavoratori”. “E’ una vicenda – ha rimarcato Romaniello – che si si sta trascinando da tempo e che non è più tollerabile. E’ opportuno – ha concluso –convocare un tavolo a livello nazionale con l’Inps al fine di risolvere una questione che ha impedito, e tuttora impedisce, a tanti lavoratori l’accesso al diritto alla pensione”.
L’assessore Cifarelli, coadiuvato dalla dirigente Maria Sabia, ha preannunciato la volontà di portare la questione al tavolo degli ammortizzatori sociali Inps regionali per tentare di trovare una soluzione.
Erano presenti ai lavori oltre al presidente Vito Giuzio, i consiglieri Giuseppe Soranno, Antonio Bochicchio, Paolo Galante, Francesco Mollica, Giovanni Perrino, Gianni Leggieri, Giannino Romaniello, Gianni Rosa, Nicola Benedetto, Michele Napoli e Aurelio Pace.