Città Plurale e Mutamenti a Mezzogiorno hanno inviato una nota in cui chiedono all’Amministrazione Comunale di rimodulare i fondi PISUS per ridisegnare un programma di recupero culturale e di sviluppo sostenibile. Riportiamo di seguito la nota integrale.
Le recenti posizioni espresse dai consiglieri comunali Angelo Cotugno e Enzo Acito e la mozione firmata da 14 consiglieri, di maggioranza e di opposizione, per chiedere la convocazione del Consiglio Comunale per discutere dei PISUS (Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile), evidenziano e confermano quanto da tempo, come associazioni, stiamo denunciando sul rapporto tra l’attuale amministrazione e la città: un rapporto e un confronto inesistenti nel palazzo e fuori di esso. Un’Amministrazione esclusivamente votata ad una azione di facciata, impegnata a sfilare sulle varie passerelle, da Materadio alle celebrazioni di importanti urbanisti, dalle varie iniziative per la candidatura a città della cultura 2019 agli Open Days Europa 2020. Mai un confronto che affronti nel concreto le varie tematiche e ascolti la voce della città. Una città che dovrebbe essere al centro dell’interesse e dell’azione, ma che viene tenuta a dovuta distanza. Siamo di fronte ad una giunta che si è arrogata il diritto di programmare e decidere in nome e per conto della città, senza che quest’ultima abbia potuto discutere e condividere l’opportunità di alcune scelte fondamentali, determinanti per il suo futuro. I PISUS rappresentano il punto di svolta per lo sviluppo della città se affrontati in maniera adeguata, purtroppo sino ad ora hanno solo evidenziano l’arroganza e la chiusura ad ogni forma di partecipazione da parte dell’attuale giunta. Si approvano progetti senza un confronto preliminare, sia in Consiglio Comunale, ma soprattutto con la città. Le associazioni hanno presentato a tempo debito delle osservazioni ai PISUS, ma non hanno avuta la possibilità di poterle affrontare nel merito e pubblicamente. L’intera comunità si è trovata di fronte a fatti compiuti, a un crono-programma fatto di progetti a dir poco sconcertanti, accompagnati da piani di gestione surreali, che non avranno ricadute concrete sulle reali necessità di sviluppo e sugli obiettivi che la città si prefigge di raggiungere. Nell’ambito dei progetti PISUS, l’amministrazione comunale si appresta a firmare con le FAL un protocollo d’intesa per la realizzazione del prolungamento del tratto ferroviario da Matera Sud all’Ospedale con galleria artificiale in corrispondenza della rotatoria dell’Ospedale, costo del progetto 16,5 milioni di euro(fonte PUM). I PISUS ne stanziano 8,1 milioni di euro che al netto diventano 6,3 milioni di euro. Chi metterà la differenza, le FAL? Noi ne dubitiamo fortemente. Chi ha letto le schede progettuali dei PISUS ha potuto riscontrare che il suddetto prolungamento è l’opera che presenta il finanziamento più sostanzioso. Ciò significa che l’illuminato governo cittadino ha puntato su quest’opera per proiettarsi all’obiettivo 2019. Stiamo invece per assistere alla storia di un fallimento annunciato e di un’opera che sarà inscritta d’ufficio nell’elenco delle opere inutili. Per non parlare delle spese di gestione che non saranno sostenibili con gli introiti delle corse. Se poi si va a leggere il PUM (Piano urbano della mobilità) si scopre che il tratto ferroviario attuale delle FAL è stato scarsamente utilizzato (poco più di100 passeggeri al mese). Se i dati sono così negativi sull’utilizzo del tratto attuale, bisognerebbe che l’Amministrazione spieghi e chiarisca quali sono stati i criteri che hanno determinato la scelta del prolungamento del tragitto.
La scelta è illuminante! Di fronte ad un fattore negativo che avrebbe dovuto indicare di seguire altre strade, si sceglie, invece, di investire in un’opera che presenta solo enormi problematicità. Si investe sovvertendo ogni razionale applicazione dei criteri di economicità, di utilità e di sostenibilità dell’intervento. Queste considerazioni avrebbero dovuto indurre, l’Amministrazione e chi ne è a capo, ad una più attenta valutazione, ma forse era chiedere troppo a queste autorevoli menti. Il loro pensiero non è stato minimamente sfiorato dall’idea che prima di ipotizzare un fantomatico prolungamento della tratta ferroviaria, sarebbe stato necessario e opportuno mettere in campo tutte quelle azioni di informazione, di sensibilizzazione e di promozione per indurre la popolazione ad utilizzare l’attuale tratto per la mobilità interna. Se si fosse riusciti ad incrementare concretamente l’utilizzo del tratto esistente, solo allora, forse, si sarebbe potuto pensare ad un suo prolungamento. Il progetto sembra più finalizzato ad agevolare altri interventi di espansione edilizia, di ulteriore consumo di suolo e non ad affrontare e risolvere il problema della mobilità interna per ridurre l’utilizzo del mezzo privato. Riteniamo che la somma prevista non sarà sufficiente (spesa prevista dal PUM 16,5 milioni di euro, ipotesi progettuale scheda PISUS 8,1 milioni di euro) per completare l’opera e i lavori interminabili consegneranno alla città l’ennesima opera incompiuta e inutilizzabile. Potenza docet!
L’esperienza ci deve essere da monito e da insegnamento.
Per questo noi chiediamo che:
– si apra un confronto immediato, serio, concreto e pubblico per correggere e per rimodulare i fondi previsti per alcuni interventi, che riteniamo motivatamente inutili, per destinarli a quei progetti che possono realmente avere delle ricadute in termini culturali ed economici per la città;
– non si proceda in alcun modo alla firma del protocollo con le FAL. Concedere questi fondi alle FAL rappresenterebbe un vero e proprio abuso e spreco di fondi pubblici, per un servizio che presenta molti aspetti negativi. Per le FAL vi sono altri e più urgenti problemi da affrontare, soprattutto quello relativo ai costi che la comunità sopporta da troppo tempo per tale servizio.
Città Plurale e Mutamenti a Mezzogiorno
Sottoscrivo sillaba per sillaba!!! Ma ora tocca alla Cittadinanza Tutta mobilitarsi e far sentire la propria voce! E sottolineare che finanziare le FAL affinché si realizzi quell’obbrobrio significa di fatto rinunciare per sempre allla tangenziale ovest e alla ferrovia VERA!!!! Materani sveglia!!!!!!!!
io sono d’accordo alla linea di metropolitana leggera fino a matera sud per vari e vari motivi.. purchè sia una realizzazione rapida e programmata e gestita per essere utilizzata e fruibile a tutti..
Avanti, sentiamo questi “vari e vari motivi”… magari l’enorme affluenza registratasi in questi 24 anni di esercizio??? Ma per favore!!! Quando ero ragazzino vedevo la “metropolitana” come un sogno, ma poi mi son reso conto con gli anni che era solo una soddisfazione “campanilistica”. In realtà a conti fatti si è rivelata una spesa enorme e insensata, e lo riscontravo ogni qualvolta prendevo il treno da Matera Sud… Sarebbe stato meglio a quel punto mantenere il capolinea a Villa Longo o al massimo a Matera Centro. Inoltre c’era alla fine degli Anni ’90 una bozza che prevedeva l’ingresso a Matera addirittura delle Fs, o meglio, dei treni a scartamento ordinario. Ma (chissà perché o per colpa di chi…) non se ne fece più nulla… in una città piccola qual è Matera non ha alcun senso parlare di ferrovia metropolitana. Ed è inutile aggrapparsi al fatto che non si è mai pensato ad un’integrazione con i bus o ad orari cadenzati! Anche perché ora come ora i fondi per il trasporto pubblico locale sono erogati con il contagocce. Meglio, molto meglio sarebbe impiegare i soldi per completare la famigerata tangenziale; e dico questo io che sono un fanatico dei treni!!! Infine il merito del progetto: galleria artificiale??????? Accidenti! Significa deviare il traffico nei pressi dell?ospedale non si sa come e per quanto! E poi, essendo già la vecchia ferrovia in pendenza, diventerebbe praticamente una salita impervia dall’Ospedale a Matera Sud… per fare poi quanti viaggiatori???? L’utenza dell’Ospedale è più che altro di provenienza provinciale, utenza che quindi non potrebbe usufruire del trenino, e allora???? Mah, speriamo che torni un po’ di buon senso!!!!!!
Scusate, la mia permanenza in città è relativamente recente, ma mi pare di aver sentito una polemica sui fondi destinati alla tangenziale già alcuni anni fa. L’unica differenza è che all’epoca i 6 o 7 milioni di euro erano giàa destinati a questa utile infrastruttura cittadina e la battaglia civile fu quella di impedirne la realizzazione. Credo di ricordare che i fondi furono stornati a vantaggio di altre iniziative sicuramente altrettanto utili e meritorie di finanziamento. Ma qualcuno saprebbe dire quali? Scusate sono un outsider e non ho memoria per i nomi, Qualcuno ricorda i protagonisti di quella battaglia?
Grazie