Aveva studiato a Taranto Nicola Ielpo, l’ingegnere lucano di Rotondella che inventò le 500 lire. Ed è a Taranto che si presenta, venerdì 4 maggio, il libro sui suoi racconti di viaggio (“Il lucano che inventò le 500 lire”) edito quest’anno da Edigrafema e curato da Pino Suriano, insegnante, giornalista e presidente della Società Dante Alighieri- Comitato di Matera, grazie al contributo della Regione Basilicata e alla partnership della Banca di Credito Cooperativo di Basilicata.
L’incontro si svolgerà nell’ambito della rassegna “Taranto due mari di libri” grande Fiera della Letteratura e del Mare. L’appuntamento è per il 4 maggio alle ore 18 presso la Sala Celestino V del Castello Aragonese. Coordina l’insegnante di Lettere Sabrina Rizzi. Presente l’autore, saluto diJosèMinervini, Società Dante Alighieri di Taranto.
Peraltro, tra le promotrici, dell’importante kermessedi Taranto, che ospita autori del calibro di Stefano Benni, ci sono due lucane, la giornalista Angela Mauro e l’insegnante Clara Cuccarese.
Lucano, originario di Rotondella in provincia di Matera, Ielpo aveva studiato al Liceo Archita, come tanti giovani della costa jonica lucana, che fino a qualche decennio fa si spostavano a Taranto per gli studi liceali. Era poi diventato Direttore della Zecca di Stato nel 1979, un ente che avrebbe trasformato nella direzione di una rinnovata efficienza produttiva. L’incarico si concluse nel 1999.
Il suo nome si lega a un’altra importante intuizione destinata a segnare i destini comuni della storia europea. Fu lui, nel 1991, ad animare il gruppo di lavoro Mdwg (Mint Directors Working Group), che riunì gli esperti di monete del Vecchio Continente per definire forma, peso e materiali della serie unica di monete europee che sarebbe poi diventata l’euro.“Finché c’è gente come Nicola Ielpo, l’Italia non è perduta” scrisse il filosofo e intellettuale tedesco Hans Magnus Enzensberger.