“E’ stato prorogato al 30.06.2018 (solo per il biennio 2016-2017) il termine per l’invio del Rapporto biennale sulla situazione del personale che le aziende medio-grandi lucane, con oltre 100 dipendenti, hanno l’obbligo di redigere”, lo rende noto la Consigliera regionale di parità, Avv. Ivana Enrica Pipponzi, “da quest’anno, infatti, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha previsto la procedura online della trasmissione del detto Rapporto periodico”.
A seguito del Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dello scorso 30 aprile, le aziende pubbliche e private lucane che occupano più di 100 dipendenti saranno tenute a redigere – con cadenza biennale – un Rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile secondo le modalità di cui al sito ministeriale www.lavoro.gov.it/strumenti-e-servizi/rapporto-periodico-situazione-personale/Pagine/default.aspx, trasmettendole poi telematicamente attraverso una procedura dedicata. Le informazioni, da inserire nel modello informatizzato, restano quelle indicate nel DM del 17 luglio 1996.
Proprio in considerazione dell’implementazione del sistema informatico, per il biennio 2016-2017, la scadenza per l’invio è posticipata dal 30 aprile al 30 giugno 2018. Per l’invio sarà necessario collegarsi al portale dei servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, accedendo tramite SPID, oppure, con le credenziali di Cliclavoro.
Il Rapporto biennale in parola, ai sensi dell’art. 46 del d.lgs. 198/2006, deve contenere le informazioni relative alla situazione del personale dipendente, in particolare – per ciascuna professione – si dovrà riferire sullo stato delle assunzioni, sulla formazione, sulla promozione professionale, sui livelli, sui passaggi di categoria o di qualifica, su altri fenomeni di mobilità, sull’intervento della CIG, sui licenziamenti, sui prepensionamenti e pensionamenti e sulla retribuzione effettivamente corrisposta.
“La mancata trasmissione del Rapporto biennale”, prosegue la Consigliera regionale di parità, “anche dopo l’invito alla regolarizzazione da parte dell’Ispettorato territoriale del Lavoro competente, comporta l’applicazione delle sanzioni di cui all’articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1955, n. 520 e, nei casi più gravi, può essere disposta la sospensione per un anno dei benefici contributivi eventualmente goduti dall’azienda”.
“Il Report biennale delle aziende medio-grandi è un importante strumento di contrasto alle discriminazioni di genere nel lavoro”, conclude la Pipponzi, “in quanto fornisce dati utili per l’analisi del mercato del lavoro in Basilicata, per la rilevazione degli squilibri di genere nell’ambito delle aziende e si configura, pertanto, come strategico per la promozione di politiche attive di parità e pari opportunità nel lavoro e per l’incentivazione dell’occupazione femminile. Nel Paesi del nord Europa esso è obbligatorio per tutte le aziende (anche per quelle con meno di 100 dipendenti) ed in Islanda è reso in forma pubblica proprio per rendere edotta anche la società civile di quanto l’azienda sia sana. Si auspica che tale modalità possa essere adottata anche in Italia, così da potere superare quanto prima l’ormai inaccettabile gender gap”.