Le associazioni ambientaliste Mediterraneo no triv e Cova Contro hanno inviato formale richiesta di accesso agli atti amministrativi e nello specifico ai documenti in merito al superamento del valore dei trialometani nell’acqua. Nello specifico, i trialometani indicati nei rapporti di prova pubblicati sul sito Comune di Policoro e che acclaravano il supermaneto del limite di 30 ug/l, sono solo quelli totali.Poichè i trialomentani sono una famiglia di composti chimici di cui fanno parte diverse sostanze tra cui, solo per citarne alcune, il cloroformio, il bromodiclorometano, il bromoformio, il clorodifluorometano e il trifluorometano Mediterraneo no triv hanno chiesto di conoscere con dettaglio la quantificazione dei singoli componenti della famiglia dei triaolometani riscontrato nelle acque dei serbatoi di Acinapura e Pane e Vino località Policoro. In sostanza si chiede di sapere e di avere copia, delle analisi che attestano se è stata riscontrata la presenza di cloroformio, bromodiclorometano ecc… e le rispettive singole quantità rilevate e a far data dal momento in cui si è acclarata la non potabilità delle acque e sino alla revoca dell’ordinanza. Si è chiesto anche di avere copia delle analisi con i singoli composti chimici rilevati e i relativi parametri e soprattutto di conoscere le cause che hanno determinato il superamento dei valori dei trialometani e quindi, di avere copia dei verbali dei sopralluoghi disposti presso i singoli serbatoi sopra indicati e presso il potabilizzatore di Montalbano nonchè dei verbali che attestano e documentano gli interventi eseguiti presso i predetti serbatoi e per il ripristino dei paramentri entro i limiti di legge e delle analisi eseguiti successivamente alla data del 24.4.2018 con dettaglio di tutti i valori riscontrati.
Poiché le informazioni sopra indicate sono relative a notizie in materia ambientale e con incidenza diretta sulla salute dei cittadini, Mediterraneo no triv hanno sollecitato gli enti e le istituzioni a pubblicare sui rispettivi siti web istituzionali tutte le informazioni e i documenti richiesti.
In effetti, purtroppo la pubblicazione sui siti istituzionali non risulta essere ottimale e tempestiva e pertanto, non appare soddisfaciente il rispetto del criterio della trasparenza e della compiuta informazione dei cittadini su una questione di grandissima rilevanza qual’è lo stato dell’acqua che i cittadini bevono.