Il genetista Guido Barbujani, intervistato dai giornalisti Pasquale Doria e Sergio Gallo, ha inaugurato nel tardo pomeriggio nella sala “Laura Battista” della Biblioteca Provinciale “Tommaso Stigliani” di Matera l’anteprima di Amabili Confini, terza edizione del progetto di rigenerazione sociale delle periferie di Matera. Guido Barbujani è anche l’autore del saggio “Gli africani siamo noi”.
Ecco l’intervista rilasciata a margine dell’incontro culturale.
Il suo ultimo libro si chiama “Gli africani siamo noi”, quali sono i temi affrontati? “Si parla delle nostre origini, che possono essere studiate attraverso la genetica e le ossa. Gli africani siamo noi è la cosa più onesta che si possa dire sulle nostre origini perchè i nostri antenati dovunque noi viviamo adesso 60 mila anni fa stavano tutti in Africa. Il libro parte dalle leggi razziali del fascismo approvate 80 anni fa, in realtà il dibattito sulla razza biologica è fortemente compenetrato con il tema del razzismo. Razza e razzismo sono due parole che hanno la stessa etimologia ma che riguardano ambiti diversi, la razza fa riferimento alle nostre differenze, il razzismo fa riferimento ai diritti. E’ vero anche che gli studi sulla biodiversità umana sono stati fortemente influenzati da pregiudizi razzisti”.
Il futuro da questo punto di vista tenuto conto che c’è un rigurgito di fenomeni di massa anche politici che puntano molto sulla difesa della razza bianca o italiana? “La Lega ha nei suoi elementi costitutivi forti atteggiamenti discriminatori nei confronti di persone che hanno origini diverse, ieri erano gli italiani del Sud, oggi sono gli immigrati. La cosa preoccupante è che discorsi che hanno fa erano inaccettabili oggi sono accettabili e non mi riferisco solo alla Lega. E’ vero che il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha chiesto misure in difesa della razza bianca contro l’immigrazione, non sapendo che le pelli bianche sono arrivate in Europa grazie all’immigrazione perchè fino a 7 mila anni fa gli europei avevano la pelle scura e gli occhi azzurri. Sono stati gli immigrati del Medioriente a portare la pelle bianca ma anche Patrizia Prestipino della direzione del PD nel luglio scorso ha chiesto misure in difesa della razza italiana. Io non so cosa intendessero queste persone per razza italiana e razza bianca ma è preoccupante che non ci sono state reazioni a queste esternazioni”.
Il suo punto di vista sulla vicenda dell’immigrazione? “Se avessi la soluzione sui migranti sarei presidente dell’ONU. E’ chiaro che la costruzione di barriere non funziona. Perchè i fenomeni dell’immigrazione a cui stiamo assistendo, che hanno aspetti dolorosi e drammatici, non sono lo tzunami di cui qualcuno, Silvio Berlusconi, aveva parlato qualche anno fa. Questi fenomeni nascono dalle formidabili disuguaglianze che oggi ci sono nel mondo. Se il divario tra la speranza di vita del sud del mondo e del nord del mondo resterà quella di adesso non arresteremo questo flusso di persone. Dobbiamo quindi vedere il problema nella sua globalità e trovare soluzioni che non può essere quella di barricarsi nelle nostre case”.
Venerdì 4 maggio alle 9.30, l’autore del saggio Gli africani siamo noi converserà con gli studenti dell’Istitituto I.I.S. “G.B. Pentasuglia”.
Michele Capolupo
Professore di Genetica all’Università di Ferrara, Guido Barbujani ha lavorato in precedenza alla State University of New York a Stony Brook (New York), alle Università di Londra, Padova e Bologna. Si occupa dello studio del DNA in popolazioni moderne e antiche e collabora al Sole 24 Ore. Oltre agli articoli scientifici, ha pubblicato romanzi, tra cui Questione di razza (Mondadori, 2003) e Morti e sepolti (Bompiani, 2010), e saggi, tra cui L’invenzione delle razze (Bompiani, 2006), Lascia stare i santi. Una storia di reliquie e di scienziati (Einaudi, 2014), Contro il razzismo. Quattro ragionamenti (con Marco Aime, Federico Faloppa e Clelia Bartoli, Einaudi, 2015) e Gli africani siamo noi (Laterza, 2016), libro finalista al Premio Galileo 2017. Il saggio parla di come nel nostro genoma restino tracce di lontane migrazioni preistoriche; e anche di come forme umane diverse, forse specie umane diverse, si siano succedute e abbiano coesistito, finché sessantamila anni fa i nostri antenati, partendo dall’Africa, si sono diffusi su tutto il pianeta.
La terza edizione di Amabili Confini si svolgerà dal 17 maggio al 15 giugno ed accoglierà, nel corso di cinque settimane, gli scrittori Giorgio Falco, Giorgio Vasta, Azzurra D’Agostino, Laura Pariani e Rosella Postorino. Abbinati singolarmente alle cinque macroaree in cui la città è stata virtualmente suddivisa, gli autori incontreranno i cittadini sia nei loro quartieri, in veste di curatori dei racconti sorteggiati e selezionati per ciascuna area di provenienza, sia nel centro storico della città per la promozione delle loro ultime pubblicazioni.
Sul tema Umanità è stata aperta la partecipazione a tutti gli abitanti dei quartieri materani ed estesa ai residenti dei comuni lucani e delle regioni italiane. Le modalità di partecipazione hanno implicato l’invio di un proprio racconto o poesia in modalità on line, sul sito web dell’associazione. Come per le edizioni precedenti, tutti gli elaborati pervenuti saranno pubblicati successivamente in un’accurata antologia.
Tra le novità dell’edizione 2018 vi è la formazione di un gruppo di studenti degli Istituti Secondari Superiori di Matera, i Teamagers, che cureranno gli incontri con gli scrittori in programma ogni venerdì mattina nelle scuole.
Sono state riproposte le sezioni “Fuori Zona” per i non residenti, e “Periferie Sociali” per dare voce a coloro che vivono ai margini della comunità e che anelano ad una maggiore integrazione nel tessuto sociale della propria comunità.
Ulteriori momenti di approfondimento saranno riservati alle nuove sezioni “Esperanto”, per dare spazio ad esperimenti di cultura partecipata e di condivisione con altri paesi europei, ed “Amabili Versi” dedicata ai componimenti poetici ispirati al tema di questa edizione, in collaborazione con l’associazione Matera Poesia 1995. Il testo selezionato sarà menzionato e letto in occasione della cerimonia di premiazione del concorso nazionale artistico-letterario Una cartolina da Matera, organizzato dall’associazione stessa.
Gli incontri del 21 giugno a Matera e del 22 e 23 giugno a Pisticci con lo scrittore Dario Voltolini concluderanno la manifestazione. L’intento di tessere legami con enti ed associazioni attive nel territorio lucano ed extraregionale, ha dato vita alla sezione “Amabili Alchimie”, grazie alla quale il progetto Amabili Confini sarà replicato, in sinergia con l’associazione Plus Hub, nel Comune di Pisticci.
Patrocinato dal Comune di Matera, il progetto non usufruisce di finanziamenti pubblici ma si avvale del sostegno di partner privati.
La fotogallery dell’incontro con Guido Barbujani (foto www.SassiLive.it)