Gli aiuti al settore dell’auto avranno pesanti contraccolpi su quello della manutenzione e della riparazione. A rischio, infatti, nei prossimi due anni, sono 50mila posti di lavoro sui 180mila addetti complessivamente occupati nel comparto e privi di ammortizzatori sociali. E’ questo l’allarme che lancia la Cna di Basilicata.
”Gli incentivi alla produzione automobilistica penalizzeranno il settore della manutenzione e della riparazione auto”, avverte il segretario regionale della Cna di Basilicata Leonardo Montemurro.
”Se da un lato – dice Montemurro – si salvaguarderanno i posti di lavoro di tanti operai e impiegati delle case automobilistiche italiane che già oggi possono contare su misure di sostegno al reddito in caso perdano il lavoro, dall’altro corriamo il serio rischio di registrare nei prossimi 2 anni almeno 50.000 esuberi nel settore dell’autoriparazione. Lavoratori dipendenti occupati presso autofficine o carrozzerie artigiane privi di qualsiasi forma di ammortizzatore sociale”.
Un sos che trova un’ulteriore conferma dall’analisi dei dati sull’occupazione del settore. A fronte dei circa 275.000 occupati in Italia nella filiera autoveicolistica (camion, autobus, auto, motori, componentistica) ”solo” 167.000 sono impiegati direttamente nel settore auto, mentre le aziende del settore dell’autoriparazione (meccanici auto, carrozzerie, elettrauto, etc), sono circa 60.200 con una platea di circa 180.000 addetti.
In Basilicata il settore dell’autoriparazione annovera più di 1036 imprese, di cui 666 operanti nella provincia di Potenza e 370 in quella di Matera , che danno occupazione a più 500 unità lavorative, che messe insieme fanno una fabbrica di medie dimensioni, che di certo hanno tutto il diritto di vedere tutelato il proprio posto di lavoro così come i 2900 lavoratori dell’auto e dell’indotto operanti in Basilicata che rischiano il proprio posto di lavoro.
”In passato – prosegue Montemurro – ogni qual volta si sono adottati incentivi all’acquisto delle nuove auto il comparto dell’autoriparazione è andato in crisi. E non abbiamo dubbi: ciò avverrà anche nei prossimi mesi. Noi non siamo pregiudizialmente contro questi incentivi. Ma nemmeno possiamo accettare misure che avvantaggino solo alcuni lavoratori, tra l’altro una minoranza, e penalizzino altri, ossia la maggioranza, per giunta già oggi senza alcun paracadute sociale”.
Quello che chiediamo è che il Governo tenga conto di queste osservazioni come pure che la Regione di contro pensi a provvedimenti per il settore dell’autoriparazione regionale, attese che le tante officine presenti sull’intero territorio regionale rappresentano un valore ancora prima che economico sociale, soprattutto nella funzione di presidio del territorio sempre più minacciato da devastanti fenomeni di spopolamento.