Un gruppo di cittadini materani ha inviato una nota al sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri per fare chiarezza sulla destinazione d’uso dell’area tra il parco del Castello Tramontano e Campus universitario. Di seguito la nota integrale e i grafici relativi alla richiesta.
Ugo Ischia esperto di pianificazione territoriale, ricercatore e professore associato presso l’istituto di Architettura di Venezia e redattore della rivista “Urbanistica”, ha scritto fra 1985 e il 1996 un libro dal titolo “La cittaà giusta”. A tutt’oggi il libro è di grande attualità, in cui l’autore svolge una interessante riflessione affermando, come base di ragionamento sulla “città giusta”, che fra urbanistica e politica si colloca lo spazio dell’etica. Questo libro anticipa di molti anni i dibattiti odierni sulla città e la giustizia urbana. E’ un libro da leggere e da far leggere a chi, da ruoli istituzionali, governa e amministra la città. In questi giorni la città sta vivendo trasformazioni di natura urbana di non facile interpretazione, che intervengono su luoghi importanti della città in contrasto con la destinazione di tali luoghi. Il riferimento è all’area sita tra il parco del Castello e il Campus Universitario (permesso a costruire in difformità al Regolamento Urbanistico di recente adozione 13/4/2018, ma soprattutto in difformità alla Variante Generale Vig. PRG 99 approvato nel 2007 di cui si allegano le tavole prese dal sito del Comune – Amministrazione trasparente – Pianificazione e governo del territorio).
Spesso queste operazioni si spacciano per interventi di riqualificazione o, peggio ancora, di rigenerazione urbana. La rigenerazione urbana, nel lessico tecnico scientifico, ha una funzione chiave nell’ambito delle politiche di governo delle città. Il recupero di immobili abbandonati e di aree deindustrializzate, l’utilizzo condiviso di spazi pubblici e privati per fini culturali, interventi di riqualificazione di strade o quartieri, interventi edilizi in aree sensibili, rappresentano solo alcune forme di tale processo. Si tratta di interventi in grado di cambiare non solo le relazioni sociali di intere comunità, ma anche il rapporto tra cittadini e autorità pubbliche. Rispetto a ciò che sta accadendo nella nostra città, occorre porsi alcune domande. Cosa significa rigenerare spazi e beni di un contesto urbano? Quali sono gli strumenti più idonei ed efficaci per realizzare questi interventi? Come promuovere una gestione dei processi di rigenerazione o di interventi edilizi in aree sensibili, che sia condivisa tra amministrazione, privati e l’intera comunità cittadina?
Il tema fondamentale resta sempre quello della Partecipazione. La Partecipazione come processo di confronto, di studio, di proposta, di condivisione e di decisione democratica.
Occorre disegnare una governance democratica nel governo della città e del suo territorio, in modo da indirizzare gli interventi di rigenerazione e di riqualificazione urbana ed edilizia, in cui l’amministrazione locale e i cittadini assumano un ruolo attivo e consapevole nella cura della “cosa pubblica” e “del bene comune”. Allora, occorre dire basta al silenzio sui progetti pubblici o privati che interessano luoghi importanti della città. E’ necessario renderli pubblici, esporli e aprire un vero confronto, una seria partecipazione della comunità per la condivisione di tali progetti prima della loro approvazione e realizzazione. E’ indispensabile rendere più partecipi i cittadini(come si è spesso detto nella campagna elettorale di quattro anni fa da parte di tutti) nei processi di formazione dei progetti e della politica cittadina, adottando pratiche da tempo sperimentate di urbanistica partecipata che non possono essere confuse con quanto previsto dal codice degli appalti o dalla legge urbanistica regionale. La città non è di proprietà del Sindaco o dell’assessore protempore o, ancora,dei vari dirigenti. Queste figure, non va dimenticato, sono al servizio della comunità. I cittadini in questi giorni si sono attivati, per difendere la città e per chiedere un confronto serio con le istituzioni. Queste, però, restano sorde, non ascoltano e non danno risposte o risposte parziali. I cittadini che hanno firmato l’appello per salvaguardare l’area tra il parco del Castello e il Campus Universitario, appello condiviso da molti altri sui social network, non hanno ancora ricevuto una risposta. Pertanto, risollecitano il Sindaco ad esercitare la Sua autorevolezza per avere una risposta ed una soluzione positiva del problema, per dare vita ad una “città giusta”, dove prevalgano l’interesse generale, ciò che nel tempo è stato previsto per alcuni luoghi importanti della nostra città e le norme vigenti, e non l’interesse di pochi e la visione miope e la mancanza di confronto e di trasparenza fra i cittadini e l’Istituzione comunale.
I firmatari: Marino Trizio, Antonella Guida, Michele Morelli, Maria Manicone, Michele Tantalo, Maria Antonietta Cancellaro, Lorenzo Rota, Anna Maria Russo, Bruna Lapolla, Filomena Cancellaro, Gigi Acito, Paolo Manicone, Mario Grego, Carmela Lapadula, Maria Antonietta Carbone, Pasquale Doria, Grazia Cormio, Antonella Forlenza, Renato Lamacchia, Maria Dora Ferretti, Olimpia Campitelli,
Giovanna Cancellaro, Donatella Acito, Rossella Loperfido, Alessandra Congiu, Pasquale Andrulli, Vincenzo Ritunnano, Mauro Vincenzo Fontana, Massimo Acito, Marco Burrascano, Luca Catalano, Annalisa Metta, Luca Reale, Caterina Aurora Rogai, Saverio Paolicelli, Caterina Raimondi, Associazione Culturale Pier Paolo Pasolini, Domenico Riccardi, Maria Luisa Manfredi.
risollecitano il Sindaco ad esercitare la Sua autorevolezza…………..è la barzelletta di domenica 6 Maggio? oltre a non sapere di che si tratta. E’ comunque una cosa che se nasce a Matera e si risolve amministrativamente a Matera resta li. Diverso è quando la pratica si può spostare altrove!!!!!!!