“La scelta compiuta dal governo regionale, in accordo con i sindacati, è un buon punto di partenza che ovviamente apre una strada ancora tutta da percorrere e da seguire con molta attenzione per verificarne l’attuazione”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza commentando l’intesa sottoscritta dal governo regionale e dai sindacati per la tutela e la valorizzazione del patrimonio forestale, che prevede tra l’altro l’attivazione di un soggetto unico, il Consorzio di Bonifica, per la gestione di questa attività.
“Sono stato fra quanti si sono battuti per evitare la nascita di un altro ente per la gestione della forestazione, che ci avrebbe esposto al rischio di creare un altro carrozzone. Ci sono voluti anni ma siamo arrivati a questo punto”, afferma ancora Lacorazza, che aggiunge: “Cinque anni fa in una riunione in Val d’Agri alla presenza dei dipendenti del Consorzio di bonifica proposi di riformare la missione di questo ‘ente’ attribuendogli la gestione della forestazione. Si sarebbero potute scegliere anche le Province poiché la necessità da sempre evidenziata era quella di attestare la forestazione ad luogo sottoposto ad una rappresentanza elettiva”.
“Abbiamo scelto di riformare i Consorzi – afferma ancora Lacorazza – riducendoli ad uno. Abbiamo contributo alla riforma dei consorzi modificando le legge proposta dalla Giunta ed aprendo anche alla gestione della forestazione. Ora è necessario attuare la legge, uscendo dalla condizione commissariale e procedendo alle elezioni per dare seguito ad una rappresentanza privata (agricoltori) e pubblica (Regione e Comuni), come previsto dalla norma anche da me proposta. La scelta di attribuire al Consorzio la gestione della forestazione ci riporta alla scelta, contenuta nella legge e da riportare anche nello Statuto, di rendere davvero centrali le sedi territoriali dell’ente per evitare che si possano generare disservizi e che possa aumentare la distanza dai territori. Il percorso avviato potrà portare buoni frutti se il Consorzio unico sarà portato verso la normalità, anche economico finanziaria, la qualità e l’efficienza.Bisogna inoltre fare passi avanti per migliorare la cura dell’ambiente, utilizzando tutte le leve e le scelte per rendere virtuosa la relazione tra privato e pubblico, tra ‘presidi rurali’ e politiche regionali, attraverso investimenti che riguardino sia il numero degli addetti che l’eventuale aumento delle giornate di lavoro”.