L’ex sindaco di Matera Saverio Acito torna ad occuparsi dell’aspetto urbanistico relativo ai lavori per la realizzazione di una rotatoria nel quartiere Lanera, che a suo giudizio “forse, sta passando in secondo ordine rispetto agli alberi e che invece ne condiziona l’esistenza. Se non si modificano gli assi viari e si ridimensiona il diametro del rondò si salvano “capre e … pini”!
Lanera e non solo!
Colgo l’occasione degli ultimi fatti accaduti per tornare a discutere del rondò di Lanera,sotto l’aspetto urbanistico,che rischia di diventare secondario rispetto agli alberi per la cui sopravvivenza, (ovviamente di quelli già condannati a morte), condivido la scelta che siano tecnici esperti ad esprimersi, facendo vincere la “testa” rispetto alla “pancia” e tenendo in debita considerazione anche le paure e le ansie dei residenti del quartiere.
Continuo a ritenere che la mobilità veicolare è stata e continua ad essere la prima preoccupazione delle scelte effettuate al Comune, senza tener conto che si stava e si sta intervenendo in un quartiere “storicizzato” con forti presenze residenziali e di servizio a diversa scala: di quartiere, urbano e territoriale.
La Chiesa, ad esempio, con un rondò e piazzole delle dimensioni come quelle di progetto vedrebbe compromesse tutte le funzioni che prevedono un grande afflusso di persone: funerali, matrimoni e quant’altro…
Quanto alla scelta di far coincidere la futura tangenziale con via Carlo levi e via Annibale di Francia, secondo la previsione del PUM, mi permetto di far rilevare che una strada è “tangenziale” perché rasenta esternamente l’urbanizzato e non lo attraversa.
Dove tracciarla allora? Se il Giubileo ha fatto il miracolo di rendere edificabili aree ritenute a rischio idrogeologico, sarà possibile fare ulteriori verifiche e solo in condizioni di assoluta sicurezza individuare il tracciato per l’eventuale realizzazione. Non solo Potenza può ospitare opere d’arte per la viabilità “tangenziale”.
Rimane comunque la assoluta mancanza di confronto sulle scelte e sulle progettazioni che scontano, poi, gli effetti della sorpresa e spesso la “critica” da parte dei cittadini…
Mancasovente la conoscenza di “chi” opera le scelte, divenendone responsabile, per sempre: la politica o l’Ufficio tecnico del Comune. Spero che sia la politica!
Ovviamente, mi riferisco a “cosa” e “come” fare, non alle progettazioni esecutive conseguenti che competono esclusivamente ai Tecnici.
Altro esempio di mancata comunicazione, che certamente fa e farà discutere i cittadini, riguarda la pavimentazione ed il disegno a terra di Piazza S. Francesco nella parte antistante la Banca (ex) Popolare del Materano: metà vecchie basole dimezzate e metà nuove basole(?), per non parlare dell’accesso agli … inferi che ha totalmente snaturato l’area latistante la stessa Banca, con un intrigo di rampe, gradini, piramidi, alberi, etc. segno evidente di una grande confusione ed arroganza progettuale.
Mag 09