Oggi il coordinamento cittadino femminile di Forza Italia festeggia le mamme di tutto il mondo: le mamme che si alzano presto la mattina per preparare la colazione per poi scappare al lavoro; le mamma che si dedicano alle faccende domestiche a tempo pieno; quelle che vorrebbero dedicarsi un po’ di più a loro ma che non si lamentano se ahimè non possono; quelle che si dividono tra politica lavoro e famiglia, insomma le donne con la D maiuscola. In sostanza per riassumere “le donne che amano di più ”e questo sintetizza perfettamente il concetto di amore incondizionato che una madre dona ai propri figli. Pensando a tutto questo, capita di rispondere a domande del tipo: “ come fai a conciliare l’impegno di madre, moglie lavoratrice ed anche di donna impegnata nella politica?”. Già la professione e la politica. Essere donna e realizzarsi professionalmente, oggi non è facile e non lo è ancor di più per una madre: sono tante le preoccupazioni, tanti i compiti che frequentemente sono svolti senza poter contare su nessuna collaborazione, in modo particolare dallo Stato. Per questo risulta ancora esiguo il numero di donne che decidono di impegnarsi nella carriera politica: infatti, come si fa a conciliare la famiglia con la professione se le strutture di appoggio (asili, tempo prolungato a scuola, ecc.) sono quasi assenti? L’uguaglianza di genere è una fantastica utopia che si trova in cima ad un’altissima montagna. In Italia, soprattutto, le donne hanno ottenuto i diritti politici solo da settant’anni circa, sebbene tale conquista appare più di forma che di sostanza, visto il perdurare in molte situazioni, dell’idea secondo cui la politica non è un affare di donna! Oggi il nostro pensiero va anche, a quelle mamma che si impegnano in politica e che continuano a farlo, con tanta fermezza che con il loro modo di fare ci insegnano che si PUO’ fare!!! Noi donne dobbiamo lottare ad armi pari una battaglia di integrazione e civiltà, anche per migliorare le condizioni di quelle mamme che per motivi disparati, un lavoro non ce l’hanno, ma solo sulla carta, però!
Oggi pero non possiamo e non dobbiamo dimenticare tutte le mamme, sorelle, zie, nonne, zie, nonne amiche, che per colpa di un amore malato hanno perso la vita o sono ancora in balia dei loro carnefici! Naturalmente c’è chi tutto l’anno silenziosamente e senza l’aiuto di uno stato assente, si occupa di un tema così scottante, mentre ci sono tanti altri che solo in occasione di eventi tragici con manifestazioni ricordano che esiste la violenza sulle donne. E poi il nulla!
Per questo occorre un piano sinergico, ma purtroppo si sa quanto sia difficile far confluire il lavoro di tutti gli addetti, sia sul piano istituzionale che culturale. Di fatto la violenza non può e non deve essere vissuta come un caso a sé; pochi i casi di lavoro in cui si cerca di incontrare soprattutto le nuove generazioni, in modo di fornire loro gli strumenti culturali necessari adeguati a cambiare la visione dei messaggi sbagliati a cui quotidianamente anche tutti noi siamo sottoposti. Questo percorso è poco valorizzato, perché non piace! Ed ecco perché si pensa che sia più che sufficiente organizzare convegni o mettere in campo iniziative sul tema della violenza. Il mondo reale però è ben diverso da tutto questo! Ecco perché ci auguriamo che le ISTITUZIONI incrementino gli investimenti per debellare a monte , per prevenire la violenza di genere, agendo soprattutto sulle nuove generazioni. Lo sappiamo, forse può sembrare impossibile e/o tempo perso che sottrae energie, però noi donne, ora non possiamo più avere un atteggiamento passivo, non possiamo più rimanere in attesa di non si sa cosa, perché di tempo c’è ne hanno già rubato troppo e troppe di noi hanno già perso la loro vita. Cos’altro dobbiamo ancora aspettare? Cosa ci serve ancora, prima di reagire con forza? Dobbiamo prendere coscienza che è ormai tempo di agire, di chiedere che la violenza non sia più una questione privata o un modo per fare soldi. Noi chiediamo che non vengano più utilizzati i falsi stereotipi che colpevolizzano soprattutto le madri, che ci sia veramente più protezione, che non ci sia più la paura di essere messe sotto la lente di ingrandimento, che non si abbia più paura di non essere credute e che soprattutto non sia abbia più paura di rischiare che i propri figli vengano allontanati. Questo circolo vizioso va interrotto, altrimenti sempre meno donne saranno pronte e disposte a denunciare o di andare avanti per proteggere se stesse ed i loro figli. Dobbiamo spezzare gli anelli di questa catena, la violenza che non è solo sulle donne, ma che riguardano anche i minori, vittime di assistere alla violenza ed i cui effetti saranno deleteri per il loro futuro. Le donne vanno aiutate e non commemorate, oppure trattate con affetto paterno, vanno stanziati fondi ed aiuti concreti . noi donne non dobbiamo essere sempre colpevolizzate in quanto tali. Dobbiamo far crollare i castelli di sabbia sulle cattive abitudini, dobbiamo muoverci in prima persona, perché nessuno lo farà al nostro posto!
La pazienza è terminata. Dobbiamo rifiutarci di accettare false rassicurazioni dalle istituzioni assenti, dobbiamo chiedere leggi e pene severe, dobbiamo indagare sui fondi antiviolenza, dobbiamo chiedere che nessun’altro possa speculare sulla nostra pelle! Per quanto tempo ancora dobbiamo ricordare giorno dopo giorno, quante volte i nostri diritti vengono calpestati? Ogni volta quando ci discriminano sul lavoro, quando siamo pagate di meno a parità di mansioni, quando ci molestano sul lavoro, quando veniamo sostituite sul lavoro perché madri, quando una donna perché incinta non può fare politica, quando si usano parole sessiste, misogine e violente, quando si permette la violenza di qualsiasi genere. Potremmo continuare all’infinito, ma non servirebbe poi tanto, dobbiamo invece scendere in campo, ed auspicarci che le nuove DONNE del palcoscenico politico italiano, lavorino in sinergia con tutte le istituzioni, per rendere l’utopia di non avere più donne morte, una realtà fattibile e neanche troppo lontana.
Per questo oltre agli auguri per tutte le mamme, i nostri auguri sono rivolte a tutte le donne che finalmente sappiano dire a gran voce una sola parola…basta!