Importanti novità per la Chirurgia Vascolare del “Madonna delle Grazie”. Dalla fine di giugno, nella U.O. diretta dal dr. Francesco Bonanno, è stata introdotta una nuova metodica di trattamento della patologie vascolari arteriose: il trattamento per via endovascolare.
Si tratta di una procedura che permette di trattare i pazienti con problemi vascolari arteriosi, si tratti di patologia dilatativa (aneurismi) o di patologia steno-ostruttiva della arterie (carotidi e arterie periferiche), evitando l’intervento tradizionale, e tutti i disagi ad esso connessi, seppur conservando gli stessi benefici.
Per questa procedura si utilizzano cateteri introdotti per via endovascolare, generalmente attraverso l’arteria femorale, a livello inguinale; raggiunta la lesione, si procede al rilascio della protesi o alla dilatazione della stenosi. L’intervento si svolge in anestesia locale o peridurale, dura al massimo 2 ore
“I vantaggi sono quelli, ovvi – spiega il dr. Bonanno -, di non effettuare un intervento classico, molto impegnativo, che in certi pazienti può essere pericoloso. Non è un caso se, qui a Matera, abbiamo effettuato la prima procedura endovascolare, il 26 giugno, su un paziente di 86 anni affetto da un voluminoso aneurisma dell’aorta. Le condizioni generali di questo anziano signore erano scadenti, certo non tali da poterlo sottoporre ad un intervento a cielo aperto: con questa procedura, abbiamo rimosso il problema. E, a dire dello stesso paziente, “l’intervento è stato una passeggiata”.”
Le procedure endovascolari sono applicabili su pazienti di ogni età, laddove ce ne siano le indicazioni, e quando sussistano le caratteristiche anatomiche richieste, e si effettuano in stretta collaborazione con la struttura di Emodinamica del nosocomio, diretta dal dr. Giancarlo Calculli ed annessa alla U.O di Cardiologia.
E, a giorni, la struttura materana introdurrà un’altra attività innovativa.
“Attiveremo la procedura endovascolare anche per il trattamento delle stenosi carotidee – annuncia il dr. Bonanno -. Sempre con cateteri introdotti a livello inguinale, si arriva alla carotide, e si introducono gli stent per allargare il restringimento. Speriamo di effettuare la prima seduta già a fine luglio”.
Gli stent utilizzati per queste procedure sono gabbiette metalliche di forma cilindrica, che servono per dilatare le stenosi delle arterie. In Italia sono già diversi gli ospedali nei quali si pratica la procedura endovascolare; per Matera è una novità importante.
Due nuove attività, dunque, per la struttura complessa di Chirurgia Vascolare, che conta tre medici ed effettua una media annua di 300 interventi chirurgici, di cui circa due terzi sulle arterie (stenosi carotidee e by-pass periferici), ed il resto su tutte le patologie vascolari periferiche. Intensa anche l’attività ambulatoriale, fra le più attive del nosocomio materano: oltre 4000 prestazioni all’anno tra visite ed indagini, diagnostica non invasiva, doppler ed ecodoppler.
“Sulla base dei dati di attività della U.O. di Chirurgia Vascolare – fa sapere il dr. Domenico Maroscia, direttore generale dell’Asl n.4 -, stiamo valutando di ampliare la dotazione organica medica e di attivare il servizio di pronta disponibilità, al fine di garantire le emergenze vascolari”.
Lug 24