Soffritto con carota, cipolla e sedano, carne di manzo, agnello e salsiccia, farina, uova, menta, prezzemolo e tagliatelle fatte a mano in diretta con uova e farina per un classico “primo” cucinato e servito da Don Pasta al pubblico dell’Auditorium Gervasio. Si è concluso così il primo evento di “MaterArte”, terza edizione della Stagione di musica e spettacolo dell’associazione culturale Arteventi Matera.
Il salentino Daniele De Michele, in arte Don Pasta ha stupito anche a Matera con il suo spettacolo originale, in cui attraverso il teatro e la musica si conferma il portavoce nel mondo della cultura culinaria italiana, partendo dalle ricette delle nonne. Riconosciuto dal New York Times e dal Corriere della Sera per la sua bravura e originalità, Don Pasta ha presentato anche a Matera un mix insolito e vincente: la musica e la cucina in un unico spettacolo. Lo chef-dj-attore e cantante di Otranto è stato accompagnato per l’occasione dal Lucanian Gypsy Trio, composto da tre noti musicisti del panorama locale: Francesco Paolicelli alla chitarra, Gianfilippo Direnzo al contrabbasso e Roberto Chietera alle percussioni, per un’atmosfera unica. Il finale è tutto da gustare, nel vero senso della parola, perchè Don Pasta raggiunge il pubblico con il suo piatto in padella e si trasforma in cameriere per far assaggiare quello che ha preparato a qualche spettatore scelto a caso.
Don Pasta oggi non è solamente un dj, un musicista che si diverte selezionando musica per far divertire, in quanto le sonorità che realizza vengono adoperate come chiave di interpretazione del mondo, diventando uno strumento per esaltare le sue origini salentine. Nel suo spettacolo intreccia la sua passione per il jazz e per il punk-rock con un genuino interesse per la cucina popolare italiana, vista come antico esempio di melting pot.
“MaterArte”, la assegna promossa dai due direttori artistici e musicisti materani Pietro Dattoli e Maurizio Schiuma, è cominciata nel migliore dei modi e anche nella terza edizione il binomio vincente tra artisti locali e personalità note.
Di seguito l’intervento di Don Pasta per il Matera Cultural&Creative Forum
L’artista Don Pasta ospite nel pomeriggio a Matera nel complesso Le Monacelle per un nuovo appuntamento del Matera Cultural&Creative Forum, manifestazione sostenuta dall’Ufficio Sistemi culturali e turistici – Cooperazione internazionale – Regione Basilicata e promossa da IKAM Centro Studi & Ricerche. Don Pasta è il nome d’arte di Daniele De Michele, quarantottenne salentino originario di Otranto che si ritrovato a fare il dj negli anni Novanta nel Jungle Montmartre, un locale etnico gestito dalla comunità senegalese di Parigi, città in cui si era trasferito per completare gli studi universitari in economia. Dopo aver girato il mondo mettendo musica in discoteca Don Pasta nel 2000 ha deciso di unire la passione per la musica a quella per il cibo. Una scelta scaturita da una riflessione sostanziale sul valore che assume il nostro cibo. Se è vero che nel resto del mondo probabilmente il pil è superiore al nostro, il Sud può vantare ancora un cibo incontaminato, i peperoni cruschi, il grano duro e di conseguenza chi vive dalle nostre parti può ritenersi fortunato perchè può ancora mangiare sano. Nel 2000 è nata cosi l’idea di mettere on line il video di una signora che oggi ha 90 anni e che continua a produrre i cannoli per una pasticceria. “Chiara e i cannoli” ha superato 3 milioni di visualizzazioni su Youtube e Don Pasta ha provato a spiegare perchè il suo video è diventato virale. Il “segreto” sta nelle storie raccontate da Chiara durante la preparazione dei cannoli, storie che riguardano il suo vissuto, la politica, le vicende del paese. Dalle ricette delle nonne si può quindi ripartire e Don Pasta invita i giovani non solo a mangiare sano preferendo una passata di pomodoro fatta in casa a quella disponibile al supermercato, acida e addolcita con gli zuccheri ma anche a riscoprire le nostre ricette per provare a riscoprire i lavori di un tempo, partendo dall’identità dei territori, dalle conoscenze del passato. Don Pasta non ha dubbi: “Io rappresento le nonne in quanto depositarie di un sapere che si sta perdendo e che le grandi industrie vogliono far sparire per sempre, in modo tale da farci diventare consumatori pigri e non consapevoli. Chi gestisce queste grandi catene alimentari non solo arreca un danno all’economia in cui si insediano ma danneggia la salute dei consumatori quando preferiscono il cosidetto junck food, il cibo spazzatura. Per esprimere la sua visione sul cibo e sugli effetti benefici che una ricetta della nonna può avere sulle nuove generazioni, Don Pasta ha pubblicato nel 2013 anche un libro “La parmigiana e la rivoluzione. Elogio della frittura e altre pratiche militanti”. “Il mio progetto – ha ricordato il musicista e scrittore salentino – va nella direzione della difesa della sapienza gastronomica italiana legata ai territori. È la cultura gastronomica del localismo e del “chilometro zero”, che da sempre praticavano i contadini nelle nostre campagne.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’evento teatrale e musicale con Don Pasta e Lucanian Gypsy Trio per Matera Cultural&Creative Forum (foto www.SassiLive.it)