Vicenda PAC, Napoli (Noi con l’Italia): Regione Basilicata continua a fare orecchie da mercante. Di seguito la replica del consigliere regionale Michele Napoli alla nota della regione Basilicata relativa all’adesione da parte dell’Ente al Piano di Azione e Coesione.
“ L’adesione da parte della regione al Piano di azione e Coesione avvenne perché eravamo in ritardo nella spesa dei fondi strutturali europei 2007-2013, circostanza mai ammessa dal Presidente Pittella che, mentendo, aveva sempre sostenuto il rigoroso rispetto da parte della Basilicata dei target di spesa previsti e relativi ai programmi FESR e FSE, questo è un fatto che non potrà mai essere confutato da sterili tecnicismi”.
Ad affermarlo, in una nota, è il consigliere regionale Michele Napoli che si chiede” Perché, se l’adesione al PAC non è stata determinata da dette lacune, la decisione, legittima, di utilizzare questo strumento è stata adottata dalla Giunta regionale all’oscuro del Consiglio regionale, laddove il dibattito consiliare avrebbe consentito di sviluppare soluzioni alle criticità inerenti la gestione delle risorse europee?
Si trattava- ha sottolineato Napoli- di una vicenda da cui dipendeva la sorte di qualcosa come 150 milioni di euro.
“Perché”, aggiunge Napoli, “Il Presidente Pittella sollecitato ad intervenire sul tema da una mia interrogazione ha sempre parlato della necessità di mettere in sicurezza i programmi operativi regionali attuativi delle risorse comunitarie?
“Se è vero com’è vero che le parole hanno un significato ben preciso”, precisa Napoli,”Mettere in sicurezza qualcosa significa che qualcosa è oggetto di pericolo e, nel caso di specie, erano in pericolo proprio le risorse europee, che la Basilicata correva il rischio di restituire a Bruxelles.
Che cos’è il PAC- si chiede ancora il Vice Presidente del Consiglio Regionale di Basilicata- se non lo strumento ideato nel 2011 da Fabrizio Barca per evitare il disimpegno di parte delle risorse europee relative ai cofinanziamenti, attraverso una riprogrammazione delle risorse su determinati obiettivi strategici?
E’ una ciambella di salvataggio dunque per quelle amministrazioni, come la Basilicata, in ritardo nell’attuazione dei programmi di spesa inerenti i fondi strutturali europei.
Quanto infine ai chiarimenti forniti dalla Regione alla Corte dei Conti sulla vicenda PAC-conclude Napoli- non mi sembra abbiano fugato i dubbi dei magistrati contabili, che definiscono i riscontri forniti dall’Ente di Via Verrastro “ Tesi a rendere come imprevedibili e non evitabili tutti i ritardi e le inefficienze accumulate nella gestione del programma comunitario in esame, provando a far apparire l’adesione al PAC come un vantaggio, piuttosto che come una misura di ripiego al fine di limitare i danni subiti”.