“Lavoro, cultura, legalità”. Questo il tema del dibattito organizzato dai sindacati confederali Cgi, Cisl e Uil e dalle 31 associazioni (datoriali, studentesche, culturali, sportive che hanno promosso il 10 marzo scorso la “Marcia per la cultura e il lavoro” nella città dei Sassi, capitale europea della cultura nel 2019. All’incontro sono stati invitati Raffaello De Ruggieri, sindaco di Matera, Francesco De Giacomo, presidente Provincia di Matera, Marcello Pittella, presidente Regione Basilicata, Salvatore Adduce, presidente Fondazione Matera-Basilicata 2019, Aurelia Sole, rettrice Università degli Studi della Basilicata ma solo De Ruggieri e Adduce si sono presentati all’appuntamento. Pittella non ha nemmeno inviato un messaggio per giustificare l’assenza mentre De Giacomo e Sole hanno fatto sapere ai sindacati che non avrebbero partecipato per altri impegni istituzionali già fissati. La cabina di regia di Matera 2019 è insediata nella Regione Basilicata e l’assenza del governatore Pittella ha subito fatto scemare l’interesse per una discussione fortemente voluta da chi ha deciso di provare a dare il proprio contributo per provare a salvare il salvabile in vista del prestigioso appuntamento che vedrà Matera protagonista nel 2019 a livello internazionale. Dopo i saluti dei rappresentanti provinciali dei sindacati, Eustachio Nicoletti per la Cgil Matera, Giuseppe Amatulli per la Cisl, Franco Coppola per la Uil è partito il dibattito moderato dal giornalista Franco Martina, coadiuvato per l’occasione del giornalista Sergio Palomba. Sono intevenuti i giornalisti Antonella Ciervo, Pasquale Doria, Rossano Cervellera, il cittadino Valentino Blasone, sempre attento ai fatti legati a Matera 2019, l’ambientalista Pio Acito, lo studente Matteo Camerini per la Consulta Provinciale degli Studenti, il presidente dell’associazione Matera Ferrovia Nazionale, Nicola Pavese, Marco Saponaro, l’altamurano Michele Lospalluto, lo storico Giovanni Caserta a Claudio Nuzzaci per Confapi Matera. Sembrava di assistere ad una puntata speciale del Maurizio Costanzo Show, anche se in questo caso erano due i bersagli da colpire sul palco, De Ruggieri e Adduce, con il primo cittadino ovviamente chiamato in causa con maggiore frequenza a dare risposte a problemi atavici che naturalmente nessun primo cittadino potrebbe risolvere se la Legge Bassanini, come ha ricordato lo stesso De Ruggieri, attribuisce poteri decisionali ai dirigenti e non al sindaco. De Ruggieri ha provato a fare da parafulmine a tutte le critiche che sono arrivate dal pubblico, peraltro presente in numero risicato rispetto alle aspettative degli organizzatori. La delusione è stata espressa in tutti gli interventi ma il sindaco De Ruggieri, beato lui, continua ad essere ottimista e a vedere il bicchiere mezzo pieno. Se un giovane come Camerini annuncia che dopo il diploma lascerà Matera per cercare un lavoro altrove vuol dire che Matera 2019 non garantisce un futuro alle nuove generazioni in termini occupazionali. Anche Caserta ha dichiarato che nel dossier di Matera 2019 non c’è una parola per infrastrutture e lavoro ma l’assessore all’innovazione Enzo Acito ha ricordato che la sperimentazione del 5G sta per portare i suoi frutti: in attesa che l’Università degli Studi della Basilicata lasci l’immobile di San Rocco entro il prossimo mese di settembre tre società multinazionali della comunicazione, Tim, Fastweb e Huawei presenteranno il prossimo 22 maggio a Matera due applicazioni dedicate alla realtà aumentata, una tecnologia che potrà diventare un’opportunità di lavoro importante per investimenti legati al turismo nella città di Matera. Mentre Nicola Pavese di Matera Ferrovia Nazionale ha ricordato che la città di Matera non riesce a staccarsi dall’egemonia delle Fal e continua ad essere penalizzata per quanto riguarda i collegamenti con il resto del Paese l’assessore Acito ha sottolineato che attraverso un bando che scade il prossimo 31 luglio, la fibra ottica che Open Fiber sta installando sul territorio urbano e nei Sassi e il 5G la città di Matera può diventare la capitale europea dell’innovazione. Insomma, è la solita storia del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Una cosa è certa, la delusione è tanta ma c’è ancora chi sogna nel miracolo. L’auspicio è che Matera 2019 non si trasformi in una grande bolla di sapone. Perchè in questa città, nonostante tutto, c’è chi continua ancora a lavorare per regalare un futuro migliore alle nuove generazioni.
Michele Capolupo
Ma dove era la città ? I cittadini materani che sanno solo lamentarsi dove erano?
Vedo solo i soliti noti, oltre alla strana coppia Sindaco ed ex sindaco che tanti danni hanno fatto e continuano a fare .
Il bicchiere è’ vuoto da tempo !