Dall’origine del suono, nelle cave primordiali, fino alle più recenti esperienze di soundscape urbano, passando dall’eredità di Pitagora. Così Francesco Altieri di LabSonic ha descritto nel suo collaudo sonoro l’itinerario della ricerca che viene condotta sul rapporto fra suono e luoghi e che, in particolare nel settore musicale, diventa veicolo di conoscenza e approfondimento.
Ad ascoltarlo, nell’Aula Sassu dell’Università di Basilicata di via S. Rocco, c’erano gli studenti di UNIBanda SFR, impegnati nel campionamento acustico di “Suoni del futuro remoto” , progetto co-prodotto dalla Fondazione Matera- Basilicata 2019 e da Onyx Jazz club.
Proprio le tecniche di campionamento e l’analisi di ciò che l’ambiente produce o provoca, sono state al centro dell’intervento di Altieri che ha realizzato in aula anche alcune sperimentazioni acustiche partendo da un suono originario e arrivando fino alle più diverse formulazioni.
Nel caso di Matera, ha spiegato ancora Altieri, i suoni diventano parte integrante dell’ambiente circostante e strumento di conoscenza applicato a innumerevoli variabili provocate anche dall’ambiente in cui si sviluppano.
Il collaudo sonoro di Francesco Altieri ha coinvolto gli studenti che, proprio sulla scorta delle preziose indicazioni ottenute, svilupperanno il loro lavoro di campionamento dei suoni utili a diventare materiale per la partitura che verrà scritta dal musicista Joe Johnson per il concerto che si terrà nel settembre 2019 con il Collettivo Onyx, la sezione ritmica di Rino Locantore e il celebre trombettista Paolo Fresu.