Con la decisione di istituire il Comites Romania (i Comites sono organismi rappresentativi della collettività italiana, eletti direttamente dai connazionali residenti all’estero in ciascuna circoscrizione consolare),di cui l’Associazione Lucani nei Balcani è co-fondatore, si è conclusa la missione a Bucarest della Commissione Continentale CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero)per l’Europa e il Nord Africa ospite di Palazzo Italia dove ha sede l’Associazione Lucani nei Balcani. A presiedere il Comites Romania è stato designato il dott. Gaetano Vernarelli, presidente dell’Associazione Imprenditori Italiani , con sede in Palazzo Italia, che svolgerà funzioni di coordinamento del movimento per il Comites.
Tra i temi affrontati in tre giorni la presenza italiana in Romania e i rapporti tra i due Paesi; l’ analisi e la messa in sicurezza dell’esercizio del diritto di voto degli italiani all’estero; lo stato di attuazione di attività e progetti definiti dalle sette Commissioni tematiche del CGIE;) la promozione integrata dell’insegnamento della lingua e della cultura italiane all’estero nel quadro del Sistema Paese.
A Palazzo Italia oltre alla commissione coordinata dal segretario Generale dott. Michele Schiavone ed il Vice segretario generale Dott. Pino Maggio, sono state presenti associazioni, imprenditori, la dott. Lapresa per l’Ambasciata d’Italia, la Senatrice Garavini, il rappresentante del Ministero degli Esteri.Il Segretario Generale Schiavone ha colto nelle giornate di Bucarest , un grande fermento , ed una affermata comunita’ che tra residenti e pendolari, supera i 100 000 Italiani attivi.
Giovanni Baldantoni, presidente di Palazzo Italia e dei Lucani nei Balcani, ha ricordato i buoni rapporti bilaterali esistenti tra Italia e Romania e gli intensi rapporti commerciali tra i due Paesi. Sono più di 18.000 le imprese italiane attive in Romania (su 40.000 imprese italiane registrate) che investono in ogni settore economico. Lo scorso anno l’interscambio bilaterale ha raggiunto un livello record superiore ai 12,5 miliardi di euro e 1.800 nuove imprese italiane sono entrate sul mercato romeno. Di qui il rinnovato impegno dell’associazione Lucani nei Balcani che già da alcuni anni promuove la Lucania ed i suoi prodotti nel Palazzo Italia, come promuove altri prodotti di altre Regioni.Le associazioni presenti ed attive oggi sono numerose tra le quali la Federazione Italiana Cuochi, la Fondazione Italiani in Europa, l’ Asociatia Lucani nei Balcani, il Circolo Imprenditori Italiani in Romania , organismiin grande attivita’ e fermento che sostengono con grande vicinanza anche tutta quella fascia di associazioni religiose e non che operano nel sociale nell’intera Romania, facendo dell’Italia ilpiu’ grande partner nel mondo della Solidarieta’.
Tra i temi al centro del dibattito le nuove mobilità e la nuova emigrazione. Il fenomeno dei lucani ed in generale degli italiani migranti – sottolinea Baldantoni – ha caratteristiche e motivazioni diverse rispetto al passato. Riguarda fasce d’età e categorie sociali differenti. I flussi tuttavia non si sono fermati e, talvolta, rappresentano un segno di impoverimento piuttosto che una libera scelta ispirata alla circolazione dei saperi e delle esperienze. Rispetto al passato, si tratta di una emigrazione più limitata nel tempo e di qualità almeno per quanto riguarda le partenze dalle metropoli del Nord. Spesso si tratta di giovani mandati all’estero dalle famiglie (imprenditori o professionisti della media borghesia settentrionale) per studiare o comunque acquisire conoscenze, competenze e know-how da riversare poi, una volta rientrati in Italia, nelle attività professionali familiari o personali. Noi puntiamo a farli diventare moderni imprenditori, liberi professionisti, ambasciatori del “made in Italy” con un collegamento costante tra i Paesi di lavoro e l’Italia, una sorta di “pendolari” del lavoro all’estero.Promozione del Made in Italy e promozione agro alimentare sono assicurati rispettivamente da Palazzo Italia e dalla Federazione Italiana Cuochi Delegazione della Romania, presieduta dalla chef Enza Barbaro ,ma attiva sull’intero territorio Rumeno grazie agli chef Italiani associati.
L’evento segna un nuovo riconoscimento del lavoro svolto con impegno, professionalità e passione in tutti questi anni da Palazzo Italia. I rappresentanti delle comunità italiane in Europa e Nord Africa hanno apprezzato l’incubatore di imprese creato nella capitale romena indicandolo come esempio da estendere in tutte le altre capitali europee per istituire punti di riferimento attivi che vadano oltre le sedi e gli uffici diplomatici.
Per Baldantoni in pratica è tempo di ricordarsi degli Italiani nella nuova Europa, per una analisi globale dello scenario Europeo e per comprendere che i Balcani rappresentano per l’Europa la strategica piattaforma per i prossimi 20 anni.
Mag 22