Confapi Matera si batte da anni, anche grazie ai tavoli prefettizi, per il completamento della S.S. Bradanica, importante arteria di collegamento viario incompiuta da oltre 50 anni.
Per questo motivo il presidente Massimo De Salvo ha inviato una nota al prefetto di Matera, Antonella Bellomo, e per conoscenza a Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil, in cui condivide le forti preoccupazioni espresse dai Sindacati di Categoria per l’interruzione dei lavori per mancanza di fondi.
Ai timori dell’ennesima incompiuta De Salvo aggiunge il disagio delle numerose imprese insediate nell’area industriale della Martella, penalizzate dalla mancata ultimazione di un’importante via di comunicazione, e le difficoltà dei subappaltatori e fornitori che lavoravano con l’azienda appaltatrice e che perdono un’occasione di lavoro.
L’infrastrutturazione del territorio, infatti, ha anche un notevole impatto occupazionale, dando lavoro alle imprese stradali e movimentando un vasto indotto con ricadute in diversi settori.
Il presidente di Confapi Matera, dunque, ha chiesto al prefetto Bellomo di poter essere convocati al tavolo istituzionale chiesto dalle Organizzazioni Sindacali, unitamente ad Anas, Regione e Comune di Matera, al fine di poter dare un contributo costruttivo alla discussione.
L’Anas ha più volte dichiarato che l’opera sarebbe stata ultimata; adesso i fondi a disposizione sono finiti e le lungaggini burocratiche per un’eventuale perizia di variante non danno speranze sul rispetto del cronoprogramma.
Da non sottovalutare, inoltre, la grande pericolosità della bretella di collegamento alla Bradanica, in cui la mancanza di corsia di accelerazione e il conseguente innesto a raso sulla strada statale mettono a rischio l’incolumità di coloro che provengono dall’area industriale e dei cittadini del Borgo La Martella. Di qui l’invito agli enti proprietari della strada a intervenire con ogni urgenza.
Pezzo dopo pezzo il puzzle della Bradanica finirà prima o poi per essere completato, ma dopo 50 anni è ora di imprimere una forte accelerata perché la Basilicata deve recuperare il pesante ritardo accumulato nei confronti delle altre realtà territoriali.
Mag 22