Mercoledì 14 dicembre Matera partecipa alla conferenza promossa a Roma da Italiadecide per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali del nostro paese.
L’iniziativa si svolgerà presso l’Auletta dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati con inizio alle ore 10 e conclusioni previste per le 17,30. I lavori saranno aperti da Luciano Violante, Presidente di italiadecide e conclusi da Giuliano Amato, Presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani e componente del Comitato di Presidenza di italiadecide. Interverrà il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi. Ospite d’onore sarà Hervé Barbaret, Amministratore Generale del Museo del Louvre. La Conferenza, dal titolo “Beni culturali: dare valore, avere valore. Sinergie fra Stato, Regioni e Comuni, fra pubblico e privato” si articolerà attraverso le relazioni di Roberto Cecchi, Sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività Cultuali e Segretario Generale dello stesso ministero, Patrizia Asproni, Presidente di ConfCultura, Fabio Pammolli, Ordinario di economia e gestione delle imprese presso l’Università di Firenze.
Seguiranno comunicazioni di: Salvatore Adduce, Sindaco di Matera, Gianni Alemanno, Sindaco di Roma, Piero Fassino, Sindaco di Torino, Giovanni Maria Flick, Prresidente emerito della Corte Costituzionale.
Contenuti e obiettivi del convegno
La riduzione delle risorse pubbliche disponibili impone al nostro paese di percorrere nuove strade per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, in particolare attuando un più efficace coordinamento dell’azione dei diversi attori, pubblici e privati, attivi in questo campo.
Questa esigenza va soddisfatta guardando alle concrete condizioni del patrimonio culturale italiano: la caratteristica che rende unico il nostro patrimonio artistico e culturale non è solo la sua straordinaria ricchezza, ma anche la sua diffusione praticamente sull’intero territorio (l’Italia come “museo diffuso”) e, soprattutto, la sua continuità con il contesto territoriale e antropico del paese. I monumenti, le opere d’arte, gli edifici e i centri urbani storici – a differenza di quanto avviene spesso negli altri paesi, in cui le stesse realtà risultano isolate dai contesti che li circondano – fanno parte della nostra esperienza quotidiana, sono inclusi nei percorsi di vita e di lavoro di milioni di cittadini, si prestano ad essere tuttora utilizzati per le necessità della vita civile, sociale, politica. Gli investimenti sui beni culturali devono il più possibile preservare queste caratteristiche di accessibilità e continuità del patrimonio con i contesti di vita e le esigenze di sviluppo e di mobilità di una moderna società avanzata.
Il turismo del futuro sarà sempre più un turismo legato alla fruizione culturale. Da questo punto di vista, l’Italia ha degli asset enormi da sfruttare che possono creare sviluppo e generare nuove risorse da porre a disposizione per la tutela, restauro e fruizione dei beni culturali.
I centri urbani rappresentano un test cruciale per la verifica dell’efficacia delle politiche dei beni culturali orientate a migliorare la vivibilità dei nostri centri storici, a metterli in relazione positiva con le periferie e rendere più fruibile il nostro patrimonio ai cittadini e ai milioni di turisti che visitano ogni anno il nostro paese.
A fronte di queste potenzialità, le iniziative per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali sono contrassegnate da un alto grado di frammentazione e scoordinamento. Si tratta di una caratteristica che interessa sia i rapporti fra le amministrazioni pubbliche dei diversi livelli di governo (ove il nuovo art. 117 della Costituzione assegna la competenza della tutela dei beni culturali esclusivamente allo Stato, mentre la valorizzazione degli stessi beni e la promozione e organizzazione delle attività culturali appartiene all’area di competenza concorrente fra Stato e Regioni), sia i rapporti fra queste stesse amministrazioni e l’iniziativa privata, di carattere commerciale e no-profit. Questa situazione crea una grave dispersione di risorse, il mancato collegamento fra le diverse “reti” istituzionali e produttive che fanno capo ai beni culturali, la perdita di occasioni di sviluppo essenziali per il sistema paese.
La conferenza di italiadecide intende mettere a confronto le proposte e le migliori pratiche attuate in Italia per superare questi nodi, con particolare riferimento ai seguenti aspetti.
Come orientare l’azione di tutela attualmente svolta dal Ministero dei beni culturali in modo da integrarsi con le altri reti a carattere territoriale (rete turistica, ad esempio). Quali forme di integrazione sono auspicabili fra il MIBAC e le strutture centrali (ex ministero del turismo) che svolgono attività di promozione del turismo.
Come incoraggiare i protocolli di coordinamento delle iniziative delle varie istituzioni culturali, ad esempio nel senso recentemente delineato a Roma, in modo da non disperdere l’offerta culturale e creare sovrapposizioni e forme indesiderate di competizione. Come attuare una coerente programmazione dei servizi pubblici (a cominciare dai trasporti) e privati (attività turistiche, alberghiere etc.) in funzione di una migliore valorizzazione del patrimonio culturale.
Come diversificare i percorsi turistici verso i centri minori decongestionando le mete obbligate inserite nei percorsi dei tour operators mondiali e valorizzando testimonianze ancora poco conosciute del nostro patrimonio.
Come incentivare gli investimenti dei privati nei beni culturali consentendo la presentazione di piani di gestione integrati dei servizi (gestione dei flussi, biglietteria, ristorazione); quali sono le migliori esperienze svolte a livello nazionale e internazionale che dimostrano la possibilità di avviare in questo settore attività imprenditoriali economicamente vantaggiose e compatibili con le esigenze di tutela e di accessibilità del patrimonio da parte di tutti i cittadini.
Come attuare una semplificazione e un accorpamento delle normative in materia di incentivazione fiscale per gli investimenti e le donazioni nel campo dei beni culturali in modo da incoraggiare tali iniziative da parte dei cittadini che delle imprese.
Nella discussione sono già programmati gli interventi di: Fiorenzo Alfieri, già Assessore alla Cultura al Comune di Torino; Nicola Bono,Responsabile Cultura e turismo dell’UPI, Presidente Provincia di Siracusa; Ilaria Borletti Buitoni, Presidente FAI; Luisa Bossa, Deputata, già sindaco di Ercolano; Mario Caligiuri, Coordinatore Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni, Assessore alla Cultura Regione Calabria; Andrea Carandini, Presidente Consiglio Superiore per i Beni Culturali; Salvatore Carrubba, Presidente Accademia Belle Arti di Brera; Gianluca Comin, Direttore Relazioni esterne Enel; Francesco Maria Emmanuele Emanuele, Presidente Fondazione Roma; Pietro Folena, Presidente Associazione Metamorfosi; Carlo Fuortes, Segretario Generale Associazione per l’Economia della Cultura, AD Fondazione Musica per Roma; Giancarlo Galan, già Ministro per i Beni e le Attività Culturali; Luca Josi, Presidente Einstein MultiMedia; Stelio Mangiameli, Ordinario di Diritto costituzionale Università di Teramo; Carlo Olmo, Ordinario di Storia dell’architettura Politecnico di Torino; Antonio Paolucci, Direttore Musei Vaticani; Davide Rampello, Presidente Triennale di Milano; Andrea Ranieri, Responsabile nazionale Cultura dell’ANCI, Assessore alla Cultura Comune di Genova; Stefano Russo, Direttore Ufficio nazionale Beni Culturali Ecclesiastici, CEI.