Sabato 26 maggio 2018 alle ore 19 all’interno del Palazzo Arcieri Bitonti a San Mauro Forte sarà inaugurata la mostra “Minoranze silenziose” del maestro Nico Paladini.
“Citazioni di quadri e sculture del passato con altre di griffe di prodotti correnti, fino al punto che la stessa arte del passato diventa essa stessa griffe che dà autorità di eleganza ad oggetti di consumo. Il consumismo viene rappresentato come una sorta di labirinto che non lascia spazio a nient’altro se non a se stesso, alla proliferazione emulativa e competitiva di un assorbimento cannibalesco e seriale di altri oggetti, anche visivi”.
(Achille Bonito Oliva
dalla prefazione di “Sei casi di pittura telematica”
catalogo Torcular,2000).
Biografia di Nico Paladini
Nico Paladini è nato a Empoli il 18 Ottobre 1949 e vive attualmente a Vinci nel paese di Leonardo.Fin da bambino manifesta una spiccata tendenza verso il disegnoe il colore e proprio questa inclinazione orienterà i suoi studi verso le materieartistiche.Frequenta il Liceo Artistico di Savona e Firenze e si diploma poi nel 1970 all’Istituto d’Arte di Siena. Pochianni prima, aveva conosciuto lo scrittore Peter Kolosimo durante unsingolare viaggio a Torino; affascinato dalle teorie fantastiche di questo ricercatore a proposito dell’origine della civiltà, orienta la sua inizialeproduzione artistica in senso surrealista. Sempre nello stesso periodoscopre la speleologia che alimenterà costantemente la curiosità innata verso il mondo dell’esplorazione. Ricca e variegata infatti la sua esperienza decennale nell’ambito della pratica speleologica e numerosi i viaggi in tutto il mondo nella ricerca spasmodica della conoscenza delle diverse culture anche a livello intercontinentale.
Con all’attivo una lunga esperienza in campo fotografico, alla metà degli anni ‘80 intraprende il lavoro come fotografo dimoda e grafico; questa conoscenza diretta del mondo dei medialo porterà a formulare e concretizzare i concetti che sono alla basedel Metropolismo, il movimento pittorico da lui fondato.
Fondamentale per il suo sviluppo artistico è stato l’incontro e lasuccessiva amicizia con il noto gallerista Antonio Russo; con lui infattirealizzerà numerose mostre in alcune città italiane e lavorerà allapittura come professione.
Nel giugno del ’93 il movimento del Metropolismo, sottoscrittoufficialmente con un manifesto nel 1987 dallo stesso Nico Paladini e da AntonioSciacca, viene presentato a Roma con una grande esposizione alloSpazio Flaminio. Negli anni Novanta l’attività e la produzione artistica sono soprattuttoindirizzate verso le successive mostre del Metropolismo. Hanno parlato di lui Luciano Luisi, Renato Civello, Achille BonitoOliva, Omar Calabrese, Alberto Abruzzese, Valerio Dehò, RenatoMinore, Vittorio Sgarbi, Patrice de la Perriére, Tommaso Paloscia,Giovanni Lombardi, Maurizio Vanni, Ennio Calabria, MahmouudSalem Elsheikh, Franco Boni, Riccardo Ferrucci e Romano Petrucci.
Il Metropolismo
Il Metropolismo è una corrente artistica che ha avuto origine con il manifesto redatto da Romano Petrucci, il quale ha elaborato un progetto pittorico in grado di recuperare l’importanza dei contenuti restituendo alla pittura significati, leggibilità e contemporaneità mediante l’osservazione degli atteggiamenti quotidiani.La poetica pittorica del Metropolismo si caratterizza per l’analisi e lo studio di quei fenomeni comportamentali, che se pur di apparente superficialità, caratterizzano il nostro quotidiano e lo rendono diverso dai precedenti di tutti i tempi.
Il 27 ottobre 1986, durante un’intervista radiofonica in Rai, Nico Paladini conia il termine “Metro-polismo”.Partecipano all’iniziativa anche l’uruguaiano Carlos Grippo e il turcoTimur Incedayi.
Nel 1988 Nico Paladini espone per la prima volta opere del Metropolismoall’Arte Fiera di Bologna.
Nel 1991 il giovane Luca Modugno, talento emergente della graficapubblicitaria, disegna il logo del Metropolismo.
Nel 1992 OmarCalabrese, Professore di Semiologia delle Arti presso l’Università di
Bologna e Presidente dell’Associazione di Studi Semiotici, trova nelMetropolismo straordinari segnali di aderenza alle mode comportamentalidegli anni ’80 e scrive il saggio “Metropolismo”.
Per il maestro Nico Paladini l’esposizione presso il Museo di Palazzo Arcieri Bitonti segna il ritorno in terra lucana; infatti il 6 maggio 2006 ha presentato trenta opere del Metropolismonella mostra personale “Dei Nostri Tempi” patrocinata dalComune e dalla Provincia di Matera e allestita nell’antica chiesa diSanta Maria de Armenis nel cuore dei Sassi di Matera.
Il Manifesto
“[…] forze misteriose indicano simboli e segnali che, pur se di natura esteriore, si insinuano nel percorso onirico della memoria per confrontarsi con gli archetipi del sacro e del magico e vanno a suggerire nuovi parametri per la scelta dei riferimenti, per l’interpretazione degli ideali, per l’identificazione di classe e per la legittimazione dell’appartenenza al gruppo […]”
Le opere dei quattro “metropolisti” (Timur Kerim Incedayi, Antonio Sciacca, Carlos Grippo, Nico Paladini) pur formalmente diverse come diverse sono le singole personalità tuttavia contengono un riferimento comune: il mondo della comunicazione di massa, dei prodotti industriali, della sfera del consumo e soprattutto una “cifra” stilistica condivisa quella del ritorno alla figuratività.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 26 Maggio al 17 Giugno 2018 solo nei giorni di Venerdì, Sabato e Domenica con i seguenti orari 10.00/13.00 e 17.00/20.00.
L’evento è patrocinato dal Comune di San Mauro Forte (Mt) in collaborazione conil Museo “In Viaggio in Basilicata” e l’azienda agricola Bitonti.
Intervista al Maestro Nico Paladini
Maestro Paladini, possiamo affermare che la sua vita ha una forte connotazione artistica; non a caso vive a Vinci il paese di Leonardo. Ci può spiegare brevemente come nasce e come si sviluppa il suo legame con l’arte?
Non ho fatto la scelta di avere un rapporto con l’arte; il linguaggio del segno mi è sempre appartenuto: fin da piccolo anche una semplice figurazione o la riproduzione di un fumetto mi dava un senso di piacere e di evasione dalla realtà, poi ho frequentato la scuola d’arte e l’accademia, senza per questo intraprendere una carriera artistica, anzi per molti anni sono stato molto distante e all’oscuro da quello che era il mondo delle gallerie e delle mostre.
Che cos’è secondo Lei l’arte?
Non so cosa sia l’Arte in senso astratto. L’arte è l’insieme di tante cose, di infiniti modi di manifestare il nostro essere sociale e delle nostre innumerevoli capacità di interpretare la realtà. L’arte è quel fenomeno che aiuta la mente ad essere migliore dopo che ha avuto l’esperienza di entrarci in contatto. L’arte è la testimonianza delle capacità di creare, l’arte non è mai dalla parte di chi distrugge.
Ci può descrivere gli altri aspetti fondamentali della sua vita: l’avventura, i viaggi, le scoperte?
I miei interessi e anche il mio tempo libero in maniera totale, erano rivolti prima verso il mondo dell’esplorazione speleologica, poi anche verso l’alpinismo e infine, per una serie di conoscenze e casualità, mi sono trovato a far parte di alcune spedizioni esplorative in alcune zone Andine. Queste spedizioni necessitavano di un periodo di preparazione, anche fisica, e poi di un tempo per lo sviluppo del progetto, per cui non solo dedicavo un tempo irrisorio alla pittura, ma il mio mondo, anche quello creativo era rivolto verso montagne senza nome da salire e territori sconosciuti da attraversare.
Esiste un rapporto tra questi aspetti e la passione per l’arte?
Spesso mi sono chiesto anche io che legame potesse esserci tra i viaggi e la pittura, ma non ho trovato altra risposta se non un arricchimento dell’immaginario ed emozionale che poi sarebbe servito come humus creativo.
Come nasce l’idea del Metropolismo (o forse è più corretto scrivere Metro-polismo)?
L’idea di dare vita ad un movimento è nata dopo lunghe riflessioni sul senso di alcune opere che erano state prodotte da me e da altri pittori, mentre il nome Metropolismo è nato di getto, proprio per affermare il legame urbano, metropolitano, storico, che c’era tra la nostra pittura e la società in cui stiamo vivendo; per questo quel nome ha senso solo nella sua integrità, leggerlo spezzato lo renderebbe incomprensibile.
La forza evocativa dell’arte è tale se riesce a esprimere in sintesi, per immagini e con i tratti grafici, dei concetti. Cosa esprime fondamentalmente la corrente artistica della quale lei è il maggior esponente?
In realtà con il Metropolismo non abbiamo cercato di inventare un modo nuovo di fare pittura; di questi esperimenti riusciti o meno è piena tutta la moderna storia dell’arte e la contemporanea. Siamo semplicemente partiti dal riaffermare l’importanza della tradizionale pittura figurativa, ma dando priorità al ruolo del contenuto, perché secondo noi, solo se la pittura diventa un modo altro per leggere il momento storico che stiamo vivendo, può continuare ad avere un ruolo in un mondo sempre più mediatico e in cui le immagini sono il carburante delle nuove tecnologie.
Il titolo della mostra che sarà ospitata presso il Museo di Palazzo Arcieri Bitonti è “Minoranze Silenziose”. Cosa sono le “Minoranze Silenziose”?
Ho intitolato la mostra “Minoranze silenziose” perché questo per me sono i quadri: quesiti, curiosità, a volte sensazioni profonde o piacevolezza delle immagini; questo può trasmettere una mostra con i suoi colori e i suoi silenzi.
Biografia di Nico Paladini
Nico Paladini è nato a Empoli il 18 ottobre 1949 e vive attualmente a Vinci nel paese di Leonardo. Fin da bambino manifesta una spiccata tendenza verso il disegno e il colore e proprio questa inclinazione orienterà i suoi studi verso le materie artistiche. Frequenta il Liceo Artistico di Savona e Firenze e si diploma poi nel 1970 all’Istituto d’Arte di Siena. Pochi anni prima, aveva conosciuto lo scrittore Peter Kolosimo durante un singolare viaggio a Torino; affascinato dalle teorie fantastiche di questo ricercatore a proposito dell’origine della civiltà, orienta la sua iniziale produzione artistica in senso surrealista. Sempre nello stesso periodo scopre la speleologia che alimenterà costantemente la curiosità innata verso il mondo dell’esplorazione. Ricca e variegata infatti la sua esperienza decennale nell’ambito della pratica speleologica e numerosi i viaggi in tutto il mondo nella ricerca spasmodica della conoscenza delle diverse culture anche a livello intercontinentale.
Con all’attivo una lunga esperienza in campo fotografico, alla metà degli anni ‘80 intraprende il lavoro come fotografo di moda e grafico; questa conoscenza diretta del mondo dei media lo porterà a formulare e concretizzare i concetti che sono alla base del Metropolismo, il movimento pittorico da lui fondato.
Fondamentale per il suo sviluppo artistico è stato l’incontro e la successiva amicizia con il noto gallerista Antonio Russo; con lui infatti realizzerà numerose mostre in alcune città italiane e lavorerà alla pittura come professione.
Nel giugno del ’93 il movimento del Metropolismo, sottoscritto ufficialmente con un manifesto nel 1987 dallo stesso Nico Paladini e da Antonio Sciacca, viene presentato a Roma con una grande esposizione allo Spazio Flaminio. Negli anni Novanta l’attività e la produzione artistica sono soprattutto indirizzate verso le successive mostre del Metropolismo. Hanno parlato di lui Luciano Luisi, Renato Civello, Achille Bonito Oliva, Omar Calabrese, Alberto Abruzzese, Valerio Dehò, Renato Minore, Vittorio Sgarbi, Patrice de la Perriére, Tommaso Paloscia, Giovanni Lombardi, Maurizio Vanni, Ennio Calabria, Mahmouud Salem Elsheikh, Franco Boni, Riccardo Ferrucci e Romano Petrucci.
L’evento è patrocinato dal Comune di San Mauro Forte (Mt) in collaborazione con il Museo “In Viaggio in Basilicata” e l’azienda agricola Bitonti.