In merito alle notizie riportate in conferenza stampa dai rappresentati dei distretti industriali si registra una dichiarazione dell’assessore regionale Erminio Restaino, la replica del presidente del distretto del mobile imbottito Tito Di Maggio e la contro-replica dell’assessore Restaino
L’assessore alle Attività Produttive Erminio Restaino, a seguito della lettura di alcuni articoli di giornale sul Ddl che si occupa dei sistemi produttivi locali e di promuovere le reti di impresa ha dichiarato:
“Contrariamente a quanto affermato, il disegno di legge ha notevolmente potenziato il ruolo consultivo e di proposta dei Comitati di distretto facendone un essenziale punto di riferimento per la definizione delle politiche e delle misure operative finalizzate ad accrescere il livello di competitività delle imprese operanti nei sistemi produttivi locali. In quest’ottica la presenza all’interno dei Comitati del mondo imprenditoriale è stata esaltata e non già ridimensionata. Diversamente da quanto erroneamente riportato negli articoli comparsi sugli organi di stampa, non vi è un solo rappresentante di tale mondo. Il loro numero, infatti, varia da 4 a 12 a seconda del numero degli operatori economici insediati nel distretto ed è comunque tale da garantire la maggioranza di questa rappresentanza, atteso che il numero complessivo dei componenti il Comitato oscilla tra un minimo di 7 ed un massimo di 19. Resta inteso che, per tutti i componenti, la partecipazione al comitato è gratuita ed onorifica.
Quanto poi all’asserita assenza delle OO.SS. essa è dipesa esclusivamente dal fatto che l’attuale assetto ordinamentale della Regione prevede altri e qualificati momenti di confronto con i rappresentanti del mondo del lavoro su tutte le politiche produttive intraprese dalla Regione.
E’ vero invece che la Giunta ha deliberatamente inteso di non riconoscere la personalità giuridica e quindi, sostanzialmente, un ruolo gestionale ai Comitati di distretto. Ciò in quanto, nell’attuale grave fase di crisi in cui sono state soppresse le Comunità montane e si sta seriamente valutando di sopprimere le Province, sarebbe stato quantomeno contraddittorio istituire non meno di 6 ulteriori soggetti giuridici ai quali destinare significative risorse per il solo fatto di esistere. Almeno 180.000 euro (all’anno, sarebbe stato il caso di precisare!) non sono proprio una cifra irrilevante e, in ogni caso, la Giunta ha ritenuto che, nell’attuale congiuntura, ogni euro, per quanto possibile, debba essere destinato direttamente agli imprenditori per sostenere l’ enorme sforzo che stanno producendo al fine di rimanere sul mercato e di salvaguardare i livelli occupazionali e non già ai Comitati di distretto.
Sono certo che questi ultimi , una volta esaurita la fase delle sterili e pregiudiziali polemiche, non mancheranno di assicurare il proprio indispensabile ed intelligente contributo per garantire la individuazione delle misure più utili ad intercettare l’auspicata ripresa, peraltro avendo come diretto interlocutore il soggetto istituzionale, cioè la Regione, che ha il potere legislativo e, entro certi limiti, le risorse necessari per tradurre in fatti concreti i progetti volti a perseguire questo importante obiettivo”.
Il presidente del Distretto del Mobile imbottito Tito Di Maggio ha inviato alla nostra redazione una nota per replicare alla critiche mosse dall’assessore Erminio Restaino ai Distretti Industriali. La riportiamo integralmente.
La risposta dell’assessore Restaino alle critiche mosse dai Distretti Industriali è una ulteriore conferma che l’assessore è in totale distonia con i sistemi produttivi regionali.
E’ questo sarebbe di per sé sufficiente a chiudere ogni discorso. Ma le motivazioni addotte a sostegno della tesi, secondo la quale, ci troveremmo di fronte a un Disegno di Legge che migliora e potenzia i Distretti mi induce a una, seppur minima, riflessione: scoprire il parsimonioso Assessore alle Attività Produttive che, non so quanto mal celatamente, confonde le Comunità Montane e le Province come Enti Produttivi sui quali si sta giustamente tagliando e, indignarsi perché questi sciagurati ‘trogloditi’ di imprenditori non danno alcun peso a 180 mila euro in un momento di così grave crisi, è cosa da far venire i brividi. (Penso ad alcune diseconomie di investimenti regionali per milioni di euro).
Forse è bene chiarire all’Assessore che diconsi Attività Produttive, quelle attività che producono PIL (prodotto interno lordo) che tradotto vuol dire prodotti, materiali, oggetti; che ulteriormente declinato significa attività, lavoro, commercio; diconsi, invece, attività improduttive quelle che non producono beni come, ad esempio, Comunità Montane, Province e Enti in generale.
Ma ancora, che 180 mila euro sono poco più o poco meno, che il compenso di un Assessore alle Attività Produttive di una Regione e, questo indipendentemente se quel compenso giovi o meno alla comunità.
Nel nostro caso sembrerebbe di no.
Detto ciò, Noi sappiamo benissimo cosa stia dietro ad un progetto tanto insensato quanto strampalato e, nonostante l’ostinata difesa del nostro assessore, ci piacerebbe, in un momento così grave e serio non doverlo rendere pubblico.
Non gioverebbe ad alcuno.
Per adesso, ci batteremo sino a… Lamorte… per modificare, attraverso i nostri referenti istituzionali nella Commissione Regionale, tutte le storture di questo disegno.
Tito Di Maggio – Presidente Distretto Mobile Imbottito
Distretti industriali, contro-replica dell’assessore Restaino
Nell´attuale congiuntura ogni euro deve essere destinato direttamente agli imprenditori per sostenere l´enorme sforzo che stanno producendo
“Ho provato a stare sul merito per confutare le inesattezze dichiarate dai rappresentanti di alcuni Distretti industriali. Constato che il merito non interessa e che la `minima riflessione´ offerta da Tito Di Maggio viaggia per altri sentieri”.
E´ quanto dichiara l´assessore alle Attività Produttive della Regione Basilicata, Erminio Restaino.
“Non so quali imprenditori rappresenti il Di Maggio, atteso che le associazioni imprenditoriali non solo hanno condiviso il ddl in questione ma (in particolare Confindustria) hanno altresì sollecitato il non riconoscimento di personalità giuridica e quindi di ruoli gestionali ai Distretti Industriali. Rimango dell´idea – continua Restaino – che nell´attuale congiuntura ogni euro debba essere destinato direttamente agli imprenditori per sostenere l´enorme sforzo che stanno producendo, al fine di rimanere sul mercato e di salvaguardare i livelli occupazionali e non già ai presidenti dei Comitati di Distretto. Sfido Di Maggio a palesare cosa si celerebbe `dietro´ il ddl licenziato dal Governo regionale. Da parte mia mi premurerò di rendere pubblici (se finalmente prodotti) i rendiconti dei contributi concessi nel passato dalla Regione ai Distretti Industriali e la determina dirigenziale che istituiva un fantomatico ` gruppo di lavoro ´ composto da rappresentati designati dai distretti, lautamente retribuiti e che non ha prodotto alcunché”.
Assessore regionale Erminio Restaino
DISTRETTI INDUSTRIALI: BENEDETTO, RACCOGLIERE SOLLECITAZIONI PRESIDENTI
“In un bilancio di previsione 2012 che contiene quasi 63 milioni di euro a sostegno delle politiche per l’innalzamento del contesto produttivo e lo sviluppo dell’imprenditoria non credo possa risultare difficile trovare 180 mila euro per garantire la funzionalità ai sei distretti produttivi lucani, vale a dire 30mila euro a distretto”: è quanto sostiene il presidente del Gruppo IdV in Consiglio Regionale Nicola Benedetto.
“Oltre al reperimento di finanziamenti minimi credo che, subito dopo la Finanziaria Regionale 2012 – aggiunge Benedetto – sia indispensabile convocare gli organismi dirigenti dei Distretti per approfondire le proprie valutazioni in ordine al ddl della Giunta. Per quanto mi riguarda, le sollecitazioni ribadite ieri dai Presidenti dei Distretti Mobile Imbottito Di Maggio e Agroalimentare del Metapontino Martelli, in occasione di una conferenza stampa, meritano il massimo rispetto e la massima attenzione. Sono posizioni – continua – che hanno come obiettivo prioritario il rilancio delle nostre produzioni d’eccellenza, altrimenti non si capirebbero le finalità del ddl “Misure finalizzate alla promozion e dei sistemi produttivi locali e dei contratti di rete” approvato proprio ieri in Giunta. L’assessore alle Attività Produttive Restaino spiegando questo provvedimento – aggiunge l’esponente di IdV – ha fatto un richiamo a favorire il “gioco di squadra” degli operatori economici, salvaguardandone l’identità e alla necessità di favorire l’aggregazione della micro e della piccola impresa. Sono nobili parole che attendono atti concreti e a volte semplici come quelli che ci vengono chiesti dai Presidenti de Distretti a partire da una revisione della materia, per altro riconosciuta come necessità non più rinviabile dallo stesso Restaino, a cominciare dall’esigenza che nella gestione dei Distretti la politica faccia un passo indietro, l’esatto contrario di quanto è avvenuto per la nomina del nuovo presidente di Acquedotto Lucano”.
Secondo Benedetto “la strategia indicata dal Presidente De Filippo e sintetizzabile nel non disperdere le scarse risorse finanziarie di cui disponiamo per reggere alla crisi e prepararsi alla ripresa dei mercati è condivisibile a patto che la concertazione con le parti sociali non sia né formale e né un aspetto di contorno. Non so se Basilicata 2012 è più vicina solo perché mancano due settimane di calendario o gli obiettivi di quel documento di Intesa sono realmente più vicini. La risposta potrà venire dagli effetti delle nuove misure della Giunta”.
Consigliere regionale Nicola Benedetto (IDV)
Si è svolta in mattinata presso l´Hotel San Domenico di Matera una conferenza stampa convocata dai Presidenti del Distretto Industriale del Mobile Imbottito, del Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino e del Distretto della Corsetteria di Lavello per illustrare la propria posizione in merito alla modifiche alla L.R. 1/2001 presentato dal Dipartimento Attività Produttive.
I presidenti dei Distretti hanno evidenziato come il DDL suddetto, pur valido per i contratti di rete, non consideri in alcun modo le proposte avanzate dai Distretti e interviene negativamente nell´ambito della disciplina dei Distretti produttivi locali aumentando il ruolo della politica e delle istituzioni nei Comitati di Distretto a discapito degli imprenditori e snaturando, di fatto, il ruolo e le funzioni dei Distretti stessi.
Con la Legge Regionale n° 1/2001 la Regione Basilicata provvedeva all’istituzione dei Distretti. Nonostante la legge rappresentasse un’innovazione legislativa nel panorama italiano, l’istituzione e le attività condotte dai Distretti Lucani istituiti (Distretto Industriale della Corsetteria di Lavello, Distretto Industriale del Mobile Imbottito, Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino, Distretto Agroindustriale del Vulture) ha evidenziato alcune criticità della legge, in particolare è emersa la necessità di acquisire personalità giuridica. Per tale motivo, dal 2007, il Dipartimento Attività Produttive ha avviato l’iter di modifica della L.R. 1/2001 attraverso la costituzione, il 26 febbraio 2010, del Gruppo di Lavoro per la revisione della legge composto da rappresentanti designati dai Distretti allora operanti in Basilicata. Nel corso della prima convocazione del Gruppo di Lavoro in data 23 marzo 2011, alla lettura della bozza della revisione della L.R. 1/2011 proposta dal Dipartimento Attività Produttive, i rappresentanti dei Distretti del Mobile Imbottito, del Metapontino e della Corsetteria hanno espresso la propria contrarietà alla metodologia adottata – nessuna considerazione delle osservazioni alla L.R. inoltrate dai Distretti precedentemente – ed alla proposta – assenza di ogni riferimento alla questione della soggettività giuridica – elaborata dal Dipartimento Attività Produttive. Nonostante l’impegno assunto dal Gruppo di Lavoro, nella seduta del 23 marzo 2011, di integrare la proposta di modifica di L.R. con le osservazioni espresse dai componenti nominati dei Distretti, il 18 novembre 2011 l’Assessore alle Attività Produttive Emilio Restaino illustra al Partenariato Economico Sociale il Disegno di legge di iniziativa regionale avente per oggetto misure finalizzate alla promozione dei sistemi produttivi locali (leggesi Distretti) e dei contratti di rete che prevede, nella sostanza, la proposta già presentata il giorno 23 marzo 2011, nonostante le valutazioni contrarie espresse dai componenti del Gruppo di Lavoro. Il Disegno di Legge discusso con il PES non affronta il problema dei Distretti in relazione alla loro capacità di sviluppo economico del sistema produttivo locale. Come ripetuto diverse volte e in diverse occasioni, i Distretti non si devono configurare o sviluppare come una nuova sovrastruttura burocratica ovvero in una società in-house della Regione stessa. La Consulta dei Distretti Lucani ha insistito sulla soggettività giuridica del Distretto in modo da poter accedere a tutti i finanziamenti ed attività di competenza dei Distretti stessi. Così come sono stati sviluppati nel DDL, i Sistemi Produttivi Locali, i Distretti Industriali, Agroalimentari di Qualità e Rurali, non possono creare alcuno sviluppo economico sul territorio.
Certo che le parole sono tante, ma le famiglie che si trovano in difficoltà sono di più, forse è arrivato il momento di prendere seriamente delle decisonio e si finisca con questo balletto di rimandare le questioni, …… la classe politica si facesse un esame di coscienza visto che arriva Natale ……