In merito al progetto della nuova stazione delle Ferrovie Appulo Lucane di Matera, opera del progettista Stefano Boeri, il presidente dell’Ordine degli Architetti di Matera, Pantaleo De Finis (nella foto in basso), ribadisce il ruolo di programmazione che l’urbanistica ricopre in una città di grande tradizione in questa disciplina.
“La questione del progetto della stazione ideata dall’architetto Stefano Boeri – afferma De Finis- non è una questione di Architettura, ma di “Urbs” e “Polis”, parole latine e greche che hanno lo stesso significato: città.
La qualità architettonica del progetto della nuova stazione, non è in discussione, questa troverà sicuramente i suoi ammiratori e i suoi detrattori.
Cosa diversa è l’effetto di un’opera, così significativa e impattante, in un luogo fondamentale della città, sulla cui soluzione da anni vi è una copiosa attività civica e tecnica. Sarà un segno con cui tutta la città dovrà fare i conti nella sua programmazione e costruzione. Dovranno farne i conti, soprattutto nell’agire sociale, i suoi cittadini.
Per cui, il progetto della stazione è una questione di Urbs come Urbanistica, che è la disciplina che si occupa della programmazione e del coordinamento strutturale e funzionale della città allo scopo di realizzare le condizioni più favorevoli alla vita e alle attività produttive.
Di più, è una questione di Polis come Politica, attività che ha per oggetto l’organizzazione e la direzione della vita pubblica. In quest’ottica l’urbanistica e l’architettura in generale devono tornare ad essere un momento di programmazione condivisa della città da attuare attraverso un confronto preventivo che renda edotti tutti gli attori sociali delle scelte che si intendono intraprendere.
Per questi motivi, tutta la vicenda relativa al progetto di Boeri pone una questione, a cui non si può più sfuggire: qual è il ruolo della politica nella costruzione condivisa della città’?”
Mag 28