Fare impresa al Sud si può. Si deve. Nonostante il panorama politico attuale alimenti i timori degli investitori stranieri e renda più timidi i partner di oltre confine. La conferma è arrivata dalla tre giorni campana voluta dall’imprenditore lucano, Alfredo Cestari, presidente della Camera di Commercio ItalAfrica, il quale ha presentato l’ambizioso progetto “Sinergie per lo Sviluppo. Cooperazione, crescita e benessere per la valorizzazione del continente africano”, ideato e promosso proprio dalla Camera di Commercio ItalAfrica. Alla tre giorni dipanatasi tra Napoli e Salerno hanno partecipato importanti uffici legali ed amministrativi con i loro rappresentanti, tra i gli avvocati Lorenzo Mazzeo e Silvio Piantanida, commercialisti nazionali ed internazionali che accompagnano le imprese per assisterle in contratti e affari, oltre a rappresentanti dell’impresa internazionale, tra i quali il gruppo capitanato da Vincent Bollorè e la Siemens, e nazionale: Criscuolo Petroli, Plc, Paradiso Gru, Ramunno Ecotecnologie, La Molisana, Impresa Trasporti Cozza, Acque Santo Stefano e tante altre.
“Abbiamo dimostrato – ha dichiarato Cestari – soprattutto alle imprese internazionali, ma anche a quelle nazionali del Nord Italia, che fare impresa al Sud è possibile. Ho voluto far render conto loro, presentando un Sud operoso e diverso da quello che viene sempre presentato, che anche il Meridione d’Italia ha il suo potenziale fatto di realtà imprenditoriali, turistiche e istituzionali. A proposito di istituzioni, devo riconoscere che la Camera di Commercio, il Comune e la Provincia di Salerno hanno risposto molto bene all’iniziativa. Tra i nostri ospiti c’era anche la delegazione della società tedesca WPD Windpark Damme GmbH & Co.Kg che gestisce un parco eolico nella cittadina di Damme, in bassa Sassonia”. Un gruppo che conta 16 imprese diverse, tra agricoltura industriale ed energia da diverse fonti rinnovabili, per un valore di oltre 1 miliardo di euro di fatturato. I tedeschi sono partner del gruppo Cestari, che coordina la filiera delle imprese per progetti da 200-500 MW per singolo paese, creando occupazione per le imprese e per i Paesi del continente africano. “Tutti i nostri ospiti sono rientrati nelle rispettive sedi con molta soddisfazione e la consapevolezza che l’impresa del Sud Italia c’è e intende dire la sua. Abbiamo voluto, in buona sostanza, non solo rinforzare quel rapporto economico che esiste tra di noi, ma anche dare un’iniezione di fiducia verso il Sud e le sue imprese, con l’ulteriore obiettivo di ridurre quelle differenze e diffidenze che ci sono tra i grandi gruppi nazionali ed internazionali e il Sud Italia”. Conoscersi meglio, dunque, per lavorare in modo più sinergico. Cestari ne è convinto.
“Apriamoci alla cooperazione – ha aggiunto l’imprenditore lucano – ed evitiamo di chiuderci dal punto di vista economico: dobbiamo favorire dialogo e colloquio e non chiuderci a riccio, altrimenti aumenteranno le distanze non solo economiche, ma anche politiche”.
Altro obiettivo della tre giorni, organizzata dal Gruppo Cestari e patrocinata dalla Camera di Commercio ItalAfrica, nonché dalla Provincia e dal Comune di Salerno, era anche far conoscere alla delegazione tedesca le imprese partner del progetto citato, che intende contribuire a risolvere problemi economici e sociali tramite l’azione diretta del settore privato, in sinergia con le prerogative dell’Ue nel campo delle energie rinnovabili, partendo dal presupposto che l’Africa ha notevoli risorse energetiche rinnovabili, in gran parte inutilizzate. Investire in Africa, dunque, può essere importante non solo per gli effetti positivi che potranno riverberarsi direttamente sul continente africano, ma anche per quelli che ne potrebbero derivare all’Europa, sia sotto forma di guadagno per le imprese che vi parteciperanno, che come deterrente per la prevedibile diminuzione del flusso migratorio verso il “Vecchio Continente”.