Dopo la tappa ad Urbino si potrà visitare a Roma nella galleria “Arte e pensieri” in via Ostilia 3 (zona Celio) dal 31 maggio al 9 giugno 2018 la mostra d’arte collettiva “Matera tra memoria, identità e futuro” già allestita nello Studio Arti Visive in via delle Beccherie a Matera, diretta dal poliedrico artista materano Franco Di Pede. Questa volta i protagonisti con le rispettive opere sono 25 artisti materani e lucani, per nascita o per adozione: Carla Cantore, Antonella Capolupo, Kamil Cardone, Dario Carmentano, Antonio Conte, Antonello Di Gennaro, Domenico Dimichino, Franco Di Pede, Enzo Epifania, Giuseppe Filardi, Rocco Giove, Pietro L’Annunziata, Pino Lauria, Vittorio Manno, Francesco Marano, Michele Morelli, Antonio Notarangelo, Pino Oliva, Giulio Orioli, Monica Palumbo, Francesco Pentasuglia, Angelo Rizzelli, Angelo Stagno, Pietro Tarasco, Domenico Verrascina, Augusto Viggiano. Al vernissage con una nutrita rappresentanza degli artisti coinvolti anche lo storico e Consigliere del Ministero dei Beni Culturali, Giampaolo D’Andrea. Nel corso della serata è stato proiettato anche un breve filmato dedicato alla città di Matera a cura di Toni Notarangelo.
In “vetrina” le opere realizzate con le più diffuse espressioni delle arti visive (pittura, incisione, fumetto, architettura, fotografia, videoarte) per un progetto itinerante di “narrazione” allo stesso tempo individuale e collettivo: raccontare e comunicare Matera tra passato, presente e futuro, tra ciò che è già stato e ciò che non è ancora, per far rivivere lo spirito, la coscienza e l’anima di un luogo e di una comunità, per recuperare e riconnettere memorie, identità, storia, tradizioni, cultura, territorio e paesaggio.
Per “Matera tra memoria, identità e futuro” lo Studio Arti Visive ha pensato ad una mostra itinerante con l’obiettivo di sperimentare, attraverso l’arte, nuove forme di “racconto” e di “comunicazione” di una città e di una comunità che è sempre stata (e che vuole continuare ad essere) una realtà fatta di vita, di uomini, di materia, di segni, di storie nella storia.
Attraverso le loro opere ed con i diversi linguaggi espressivi adoperati si sviluppa un racconto articolato, a più voci che coniuga memoria con “suggestioni” visive di un futuro ancora non scritto, nella convinzione che il futuro per una città come Matera non può non avere il sapore del ritorno, le sembianze dell’archetipo, il sentimento della “riflessività”, se è vero che ogni luogo reca sempre e comunque in sé ciò che vuole essere e ciò che vuole divenire.