Nicola Benedetto, Consigliere regionale della Basilicata, ha inviato una lettera aperta al neo Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. Di seguito il testo integrale inviato alla nostra redazione.
Gentile Presidente,
ieri il Parlamento ha dato la fiducia al nuovo esecutivo da Lei presieduto, formato da Lega e Movimento 5 Stelle. Da lucano ho il dovere di interrogarmi, senza alcuna ostilità preconcetta, sulle tante modalità con le quali il Governo centrale può davvero dare una buona spinta alla nostra Basilicata.
Io stesso ero stato critico nelle scorse settimane a proposito della mancanza, nel vostro “Contratto di Governo”, di una parola semplice: Sud. Quantomeno strano, soprattutto di fronte al consenso conquistato dai 5 Stelle in tutto il Meridione.
La squadra di governo, invece, è guidata da un uomo del Sud come Lei, è ricca di meridionali, e presenta un dicastero senza portafoglio dedicato proprio al Mezzogiorno. Ed io mi auguro che possa lavorare bene, in Consiglio dei Ministri.
Il tema da cui non si può non partire è sicuramente il lavoro. Perché la nostra Basilicata ha un disperato bisogno di opportunità: le imprese lucane sono state letteralmente sbranate da una grave crisi strutturale e di una paralisi nella programmazione industriale, e così le nostre famiglie, sempre più povere.
Da imprenditore che ha avuto un certo successo proprio qui in questa Regione, e che è orgoglioso di aver dato lavoro a tante famiglie ormai per decenni, tre cose mi aspetto in particolare: un reale snellimento della burocrazia per le imprese, non solo a chiacchiere; finanziamenti straordinari per le aziende che inseriscono giovani a tempo indeterminato; un approvvigionamento energetico molto meno caro, soprattutto in una terra ricca di risorse naturali come la nostra.
E parlando proprio di risorse naturali, non posso non portarLe all’attenzione che queste, pur sfruttate a dovere, hanno però arricchito sempre troppo poco la nostra comunità. Confido dunque in una Sua collaborazione istituzionale per una pronta revisione degli accordi ormai anacronistici con l’Eni.
La ricchezza della nostra terra deve poter essere distribuita sul territorio in maniera più equilibrata, deve poter ridare dignità sociale ai tanti a cui la crisi ha tolto tutto, e deve poter essere utilizzata per investire al meglio sulle infrastrutture strategiche, con opere mirate.
Infine – ma di questioni, da trattare, ce ne saranno tantissime nelle prossime settimane – c’è il tema del turismo: la nostra Basilicata, bellissima, è una Regione dalle enormi potenzialità drammaticamente inespresse, limitate da un’offerta turistica spezzettata e dalla mancanza di trasporti funzionali. Siamo alle porte di Matera 2019: i lucani si aspettano un impegno straordinario che parta anche dal Suo esecutivo.
Nei prossimi mesi la Regione sarà chiamata alle urne. Da lucano che ha fatto e vuole fare ancora tanto per la sua terra, la mia speranza è che i prossimi mesi saranno utilizzati al meglio, da Roma in giù, per rimettere la nostra Basilicata al centro del Mezzogiorno. Facendola diventare come un’azienda virtuosa e di successo.
Confidando in una Sua risposta fatta di politiche più che di parole,
Le invio i miei migliori auguri di buon lavoro.