Il lucano Gabriele Scarcia, originario di Miglionico, è stato nominato segretario regionale del movimento Rinascimento dal leader Vittorio Sgarbi.
Nella Regione Basilicata si è costituito già da mesi come movimento d’opinione, ma ufficialmente dall’anno in corso, l’Associazione culturale denominata Rinascimento, il movimento voluto da Vittorio Sgarbi. Il nutrito gruppo lucano annovera tra tesserati e simpatizzanti, archeologi, storici dell’arte, laureati nelle discipline artistiche, architetti, docenti, musicisti, pittori, scultori, grafici e quanti hanno sensibilità artistica o sono vicini alle materie paesaggistiche, di decoroso urbano, di restauro, di buon gusto. Animatore e referente regionale del movimento è il lucano Gabriele Scarcia, storico dell’arte, giornalista, scrittore, persona impegnata da anni nella promozione e valorizzazione del territorio lucano. Designato dal prof. Sgarbi che lo ha voluto, tra l’altro, nell’organizzazione della sua mostra per Expo 2015, Scarcia è persona che ha dimostrato competenze in materia e sarà certamente all’altezza di guidare in Basilicata il movimento.
“Ringrazio per la considerazione che il prof. Sgarbi ha sempre dimostrato di avere, in vent’anni di reciproca conoscenza, per la mia persona -dichiara Scarcia-. Assumo onorato l’impegno di arricchire con il Movimento, il quadro politico, sano e malsano, presente in questa Regione, nonché quello intellettuale, in un momento fortemente connotato dalla parola “cultura”, termine spesse volte usurpato, vilipeso, mal utilizzato, vagamente declinato, inefficacemente coniugato. Chiedo la collaborazione dei giovani e delle persone sensibili al recupero e alla valorizzazione del patrimonio librario, artistico, architettonico, paesaggistico delle piccole comunità come pure dei grandi centri lucani. Domando di segnalare, ognuno dalla sua comunità, piccola o grande che sia, eventuali scempi al patrimonio, di proporre strategie politiche e iniziative che inspessiscano l’offerta turistica, che propongano la musealizzazione, il recupero del patrimonio privato, il restauro, la ricettività, la difesa del suolo. Nel variegato quando politico ci poniamo attualmente, con molta umiltà, con i preveggenti, i lungimiranti, i militanti civici, senza colorazione politica. Quando il movimento potrà dare il suo contributo alle istituzioni, lo farà, purché si perseguano le politiche culturali e ambientali con serietà e competenza e i soggetti interlocutori siano scevri da condizionamenti di partito, qualora questi fossero deleteri nell’atteggiamento e nei propositi verso il bello”.
Giu 12