I Consiglieri Comunali di Centrosinistra Pietro Iacovone, Angelo Lapolla, Angelo Bianco, Nunzia Antezza, Vito Tralli, Antonio Iacovone, Angelo Montemurro, Rossella Rubino, Giuliano Paterino, Gaspare L’Episcopia e Pasquale Lionetti in una nota lanciano un appello all’editore della Gazzetta del Mezzogiorno, Mario Ciancio, affinchè la redazione di Matera possa continuare regolarmente ad operare nella città dei Sassi. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Uno schiaffo alla città. La notizia della chiusura della redazione di Matera della storica Gazzetta del Mezzogiorno è senza ombra di dubbio uno schiaffo alla città, oltre che all’informazione e ai giornalisti che ci lavorano.
E’ questa l’affermazione più condivisa dai consiglieri comunali di centrosinistra dell’Amministrazione Comunale Pietro Iacovone, Angelo Lapolla, Angelo Bianco, Nunzia Antezza, Vito Tralli, Antonio Iacovone, Angelo Montemurro, Rossella Rubino, Giuliano Paterino, Gaspare L’Episcopia e Pasquale Lionetti.
E la notizia è ancora più assurda se ad essere coinvolta è una imminente Capitale Europee della Cultura che dovrà mostrare all’Europa e al mondo la sua essenza. La Capitale Europea della Cultura dalla definizione di Wikipedia è una città designata dall’Unione europea, che per il periodo di un anno ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. Diverse città europee hanno sfruttato questo periodo per trasformare completamente la loro base culturale e, facendo ciò, la loro visibilità internazionale”……
E come “mettere in mostra” se non attraverso la comunicazione?
Per questo ci saremmo aspettati una implementazione della redazione piuttosto che una chiusura. Una nuova attenzione piuttosto che un lasciar perdere. Un progetto nuovo da affiancare al consolidato. Una nuova sfida anche per l’editore di pari passo con la sfida che sta affrontando la città. Progetti speciali, pubblicazioni, nuovi investimenti, insomma un impegno formativo e organizzativo seguendo anche l’esempio del modello Expo 2015 il cui avvenimento spinse molte redazioni alla rimodulazione dedicando intere sezioni alla copertura dell’evento che vedeva protagonista l’Italia di fronte al mondo.
Turismo, Enogastronomia, ma anche Start Up, Imprese e Sostenibilità, Scienza e Innovazione, Energia e ambiente e Salute. Tematiche strettamente legate all’esposizione universale che, grazie a quegli investimenti, permisero al lettore di immergersi all’interno del grande evento.
Questo ci saremmo aspettati anche per Matera.
Per questo, oltre a dare la nostra solidarietà ai giornalisti coinvolti, rivolgiamo all’editore della Edisud Spa un appello, affinchè possa rivedere la sua decisione e investire, come sta facendo ogni singolo cittadino nel brand Matera. Un marchio a cui, ormai guarda il mondo della moda, del cinema e auspichiamo anche quello della comunicazione, in particolar modo da coloro che da decenni se ne occupano a Matera, quotidianamente.
Giu 12