Conclusasi la tre giorni dedicata alla seconda edizione del Festival Nazionale della Fiaba “Glie Munacaceglie”. La festa per i bambini e per tutti coloro che hanno conservato un animo puro e genuino, non contaminato dal pensiero di taluni adulti. Il festival si ripropone di vivere nei tre giorni il mondo incantato della fantasia dove, cantastorie, artisti di strada, poeti, narratori, artigianii, consentono alle famiglie di trascorre giornate indimenticabili. Come per tutti gli anni, il protagonista è sempre lui “Il Monacacello”, il folletto dispettoso dal grosso naso e lunghe orecchie. Il Monacacello Castrese è un piccolo essere strano, “un degenere rampollo degli gnomi” un essere nano assai mostruoso con un berretto rosso a cupola in testa (zuccotto). Fibbie d’Argento sulle scarpe e sotto lo zuccotto la chierica. Girovaga per la casa recitando l’ufficio. La sua abilità è anche quella di scomparire e poi riapparire, di trasformarsi in un vecchio con parrucca e codino che sale e scende le scale, un serpente, oppure un elegante giovanotto. Lui è un genio domestico che si affeziona alla casa ed alla famiglia. Strana questa sua benevolenza! Tanto è che ruba nelle altre case per poi portare i doni in quella dove abita. Questo, però, non si deve sapere, altrimenti, la notte si diverte a fare dispetti allo spione. Fa chiasso, ride, rovescia e nasconde oggetti, fa strani versi di altre creature, appare, dispare. Se gli rubano lo Zuccotto, si irrita e se non ottiene nulla è disposto a pagare con oro per riaverlo. Se poi si innamora di qualche fanciulla, allora, in quella casa vi è l’abbondanza di ricchezze, oggetti di dubbia provenienza. Per il Castrese è cosa indiscussa e indiscutibile, non lo venera ma lo teme, lo rispetta; lo tollera in casa cercando di parlarne seriamente per non irritarlo e attirare il suo sdegno. Tre giorni ricchi di eventi, di incotri fantastici , di laboratori creativi che hanno accompagnato i bambini nel mondo della fantasia. Numerose e originalissime le fiabe pervenute, ricche di fantasia, creatività e passione, cosa assai preziosa di questi tempi. Afferma ,soddisfatto, Adriano Solli,illustratore, che, “ogni racconto serba in se l’animo di chi lo scrive “. Ed é di Montescaglioso, della classe III C della scuola primaria dell’.C. Palazzo Salinari, la fiaba vincitrice del secondo festival di Castro dei Volsci. La fiaba, intitolata ‘I girasoli incantati ‘racconta la storia di una principessa che vive sola nel suo castello. I suoi genitori sono morti e lei vive in questo grande castello parlando con i fiori di girasole che adornano le sue terre. Nessuno può avvicinarsi a lei perché c’è un drago cattivo che uccide chiunque provi a farle compagnia.Il mondo della principessa è fatto di magiche farfalle parlanti, di calzini che ogni mattina svolazzano nel cielo per poi posarsi sui rami degli alberi….ma la solitudine regna sovrana .
Un giorno si avvicina al castello il drago infuriato per la bellezza del mondo che circonda la principessa e tenta di ucciderla ma, all’ improvviso, le farfalle corrono ad avvisare il misterioso soldato della grotta , che tutti credevano morto e, insieme ai girasoli, sconfiggono il drago. Il soldato e la principessa si innamorano e tutti vissero felici e contenti . Morale della favola: le belle parole, di pace e di amore, quelle che toccano il cuore vincono sempre.
La fiaba scritta dagli alunni e dalle insegnanti della classe terza C , Rosa Flores e Natalia Disabato, nasce da un’attività di laboratorio , ‘Parole dietro l’angolo ‘ , finalizzata ad affinare le competenze , valorizzare le attitudini e a padroneggiare la lingua , quale strumento di conoscenza e relazione .Andando a caccia di parole, quelle che entrano dalla finestra, quelle senza coda, quelle che porta il vento, intrecciando i fili della fantasia e imparando a ‘tessere le parole’, i bambini sono entrati nel mondo della fiaba come protagonisti .Hanno penetrato il mondo del linguaggio attraverso svariate sollecitazioni e hanno prodotto un fiaba straordinaria fatta di parole che sorvolano i ponti e che giungono al cuore. Auguri ai nostri scrittori in erba.
Giu 13